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Enciclica Laudato si’: Papa Francesco con Occupy Wall Street?

 
Il titolo e l'apertura dell'enciclica, dopo la Lumen Fidei del 29 giugno 2013, la seconda di Papa Francesco (ma va ricordata anche la corposa esortazione apostolica Evangeli Gaudium del 24 novembre 2013) riporta al cuore della scelta pontificale del gesuita Jorge Mario Bergoglio, ossia al cuore di San Francesco: il Laudato si', uno dei canti più belli e il più antico della letteratura italiana.
 
E' stata definita subito "enciclica verde", ma si tratta di una definizione alquanto laica che non considera nel suo dovuto sviluppo la concezione cristiana della persona, non individualista ma relazionale: si è persona in relazione a Dio, al prossimo, al creato. Insieme a San Francesco si va perciò di nuovo, come già ai tempi del Santo di Assisi, alle radici autentiche del cristianesimo. Un ritorno che provoca subito contrasto, come già per lo stesso Francesco con il proprio padre, ricco e noto commerciante ed usuraio dell'epoca.
 
Così diversi stralci dell'enciclica, giunti a conoscenza già prima della pubblicazione, hanno creato disaccordo e distanziamento dagl'emuli del "padre" di San Francesco specie negl'ambienti di Wall Street e delle altre Borse. Oggi però i cristiani possono vantare anche precedenti importanti quali l'azione del Rev. Seamus Finn, già a sostegno della Volker Rule nel Dodd Frank Act del 2010, con cui dopo il Crac del 2008 si è, sia pur solo parzialmente, reintrodotta la normativa garantista che separa banche di investimento da banche di deposito, riprendendo di fatto la normativa del Glass Steagall Act del 1933 dopo il Crac del 1929.
 
E' l'azione che ha avuto maggior seguito negli USA grazie ad "Occupy Wall Street", cui oltre Seamus Finn si sono associati tanti cristiani anche sacerdoti. Su questo stesso versante la Chiesa può finalmente vantare anche dei risultati importanti in casa propria dovuti all'azione di Papa Benedetto XVI prima e dello stesso Papa Francesco poi. Risultati che hanno portato sia alla riforma economica dello Stato Vaticano, che a quella - più difficile - dello IOR. La riforma economica data al 18 luglio 2013, con l'introduzione della Commissione referente costituita prevalentemente da laici, quella della Commissione sullo IOR l'aveva preceduta di qualche giorno: 24 giugno. Quello della Finanza, anche se non appare espressamente più di tanto, è infatti il nocciolo della questione: "Interi Paesi sono stati saccheggiati per salvare le Banche, che vergogna..." così Papa Francesco alcuni giorni fa.
 
Il problema centrale è invero quello di uscire da un "progresso" esclusivamente finalizzato al lucro ed alla plutocrazia e dunque giungere ad una più equa distribuzione delle ricchezze, attualmente detenute in pratica solo dall' 1% della popolazione: sono solo 147 le grandi multinazionali che insieme controllano il pianeta. L'impegno non è astratto e non è volto solo contro la politica delle multinazionali, ma nasce prim'ancora da un più responsabile agire di ognuno: in nome della solidarietà e della compartecipazione piuttosto che dell'egoismo ed in nome della sobrietà piuttosto che dello spreco. Un ritorno all' "Ascolto di Dio" per tornare a volgersi al prossimo ed al creato con animo nuovo, per creare una realtà nuova, più umana e più degna di essere vissuta, l'Enciclica chiude così: "I poveri e la terra stanno gridando: Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce, per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore, affinché venga il tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Laudato si’! Amen."
 
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