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Emergenza rifiuti a Bacoli, l’amministrazione punta il dito contro il blocco delle discariche

“L’emergenza rifiuti causata dal blocco parziale delle discariche, ha comportato anche per Bacoli, l’impossibilità di conferire in esse il quantitativo giornaliero prodotto.

La riduzione del quantitativo conferibile è di circa il 50% che, come effetto comporta l’attuale giacenza di rifiuti lungo le strade cittadine.

L’Amministrazione ha attivato ogni strumento per fronteggiare la crisi in atto e invita la Cittadinanza a tener conto dell’emergenza che, si auspica, possa rapidamente rientrare.”

Il Sindaco
Ermanno Schiano

 

E’ con questo manifesto pubblico che l’amministrazione del Comune di Bacoli ha cercato, nelle ultime ore, di dare una risposta alla mancata raccolta della “monnezza” cittadina causa dell’allarmante situazione igienico-sanitaria presente nel centro e nella periferia del paese.



Un chiaro scarico di responsabilità, desumibile già dalle prime righe dell’avviso, il quale lascia interdetti per l’assoluta distorsione delle cause che hanno effettivamente dato origine a questa oramai trentennale crisi rifiuti.

Difatti è quantomeno fuorviante correlare l’emergenza rifiuti con il blocco parziale delle discariche senza fare alcun riferimento a quella palese incapacità amministrativa politica e gestionale che, da quindici anni ad oggi, non permette al territorio bacolese di attivare la raccolta differenziata.

Un oscurantismo di stampo berlusconiano che cela di fatto le chiare responsabilità delle classi politiche comunali addossando colpe alle legittime, doverose e condivisibili proteste di cittadini di Terzigno che non fanno altro che reclamare il proprio sacrosanto diritto alla salute, e non ricordando, in modo assolutamente negligente, che è proprio a causa della notevole presenza di rifiuto indifferenziato stanziato lungo i Comuni della Provincia di Napoli (di cui Bacoli, con la sua ridicola percentuale di raccolta differenziata, è di certo capofila) che si rende necessaria l’apertura di nuove discariche.

Inoltre, altrettanto grave, è la mancanza, anche implicita, di una solidale vicinanza alle popolazioni dell’area vesuviana costrette a vivere in un ambiente insalubre a causa di altrui deficienze. Condizioni di disagio le quali, senza alcun ombra di dubbio, con l’apertura di Cava Vitiello (quella che, posta all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, dovrebbe diventare la più grande discarica d’Europa ) non potranno che andare drammaticamente a peggiorare.

Scandalosa è poi la totale assenza di date e tempi certi circa l’inizio di una programmazione seria e capillare della raccolta differenziata, unico percorso possibile per riconsegnare al paese un futuro con strade e marciapiedi liberi da rifiuti. 

Infine risulta difficile non amareggiarsi per la presenza, nella parte finale del manifesto, di quel “si auspica” con cui sembra si voglia fare intendere che l’emergenza rifiuti locale sia da additare a forza estranee al territorio comunale, demandando quindi all’intervento del solito miracoloso deus ex machina inverosimili e fantasiose risoluzioni.

Consigliere Comunale
Josi Gerardo Della Ragione

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