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 Home page > Tribuna Libera > Elezioni politiche 2013: dibattito Circoscrizione AAOA

Elezioni politiche 2013: dibattito Circoscrizione AAOA

Il voto all'estero: sempre acclamato dagli italiani fuori dallo Stivale, e nel 2006 reso concreto da Tremaglia Il Nero, il quale non ha portato gli esiti sperati dal centro-destra.

Richiamati per la seconda volta al voto per le elezioni politiche del 2013, l'università Swinburne di Melbourne ha organizzato un dibattito tra i candidati della circoscrizione AAOA (Africa, Asia, Oceania e Antartide, e chissà quanti voti arriveranno dal Polo Sud).

Presenti i partiti protagonisti della scena politica nostrana, eccetto Rivoluzione Civile di Ingroia e Fare per Fermare il Declino di Giannino, i quali non hanno presentato candidati in questa circoscrizione: l'on. Marco Fedi (Partito Democratico), Ivano Ercole (Popolo della libertà), Omar Bassalti (Movimento 5 Stelle), Joe Cossari (Con Monti per l'Italia).

Bio, contraddizioni, punti salienti del dibattito:

On. Marco Fedi: emigrato in Australia nel 1983. Ha lavorato per la Filef di Adelaide fino al 1992. Trasferitosi a Melbourne, ha lavorato per il Patronato INCA-CGIL fino al 1997 per poi dirigere il centro multimediale del CO.AS.IT. fino al 2005.

Eletto nel 2006 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione estero, per l’Unione-Prodi. Riconfermato per il Partito Democratico nel 2008. È componente della III Commissione permanente Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati e presiede il Gruppo InterParlamentare di amicizia Italia-Australia. È stato componente e Vicesegretario dei Paesi anglofoni del Consiglio generale degli Italiani all’Estero.

Punti di forza: non troppo anziano, già esperienza come deputato, sembra avere contatti con la realtà degli italiani in Italia e Australia. Ha ben presente che a danneggiare l'Italia sono Berlusconi e Monti, e non il Movimento 5 Stelle.

Si oppone alla chiusura dei consolati di Brisbane e Adelaide, vuole che il voto elettronico sia introdotto prima in Italia e poi all'estero (sa che barare, riesce meglio a Roma che a Melbourne).

Joe Cossari: calabrese emigrato nel 1956 in Australia, assessore nel comune di Maroondah (1977) e Knox City (2008). Fondatore dell'Italian Councillors Forum. Vanta il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. Celebri i suoi video su YouTube in cui si autocandida per il PdL per due anni di fila e poi fulminato sulla via di Varese, passa con la Lista Monti (e UDC e Fli, non dimentichiamolo). Vanta addirittura una presenza virtuale a Ballarò. Del resto, se si guarda bene chi sono i candidati di Monti nelle altre circoscrizioni, probabilmente Cossari è il più presentabile. Da qui a votare uno che legge un foglio per presentarsi e ha un'attitudine rancorosa nei confronti del suo ex capo, l'anziano Silvio, ce ne passa. Inoltre, vuole formare un Super Club in cui “la cultura, la lingua, il cibo e il giardinaggio (?) italiano vengano promossi e incentivati”. Se fa una Panzerotto Night, prenoto già un tavolo.

Ivano Ercole: direttore e voce di Rete Italia, la radio degli italo-australiani. Immigrato all'età di 30 anni nel Nuovissimo Continente, ma, parafrasando la sua presentazione, ricorda ancora i profumi della Toscana, da cui è dovuto andarsene perché sua moglie americana non ha ritenuto l'Italia un buon posto per allevare i figli. Lui è il più sicuro di sé. Da buon rappresentante del partito di nonno Silvio, sa come parlare, come interagire e usare le pause. Tuttavia, si dimentica che al di fuori degli ambienti radiofonici, c'è chi può fare domande e non essere d'accordo ad esempio, quando afferma: “uso il partito come un mezzo, non mi voglio immischiare con la politica italiana, rappresenterò solo i miei elettori e curerò gli interessi della comunità italo-australiana”.

Quindi, ricapitolando, lui si candida con il Popolo della Libertà ma non gli interessa né la politica né l'Italia. E non conosce nemmeno la Costituzione, visto che dovrebbe rappresentare tutti gli italiani. Non ci si meraviglia, abbiamo già dei precedenti, Giovanardi docet. Inoltre, da buon pidiellino, glissa ogni possibile risposta riguardo il ventennio berlusconiano.

Rimane sempre un Signor Candidato, paragonato alla Signora Orgasmo, candidata pidiellina per il Sud America.

Il candidato Ercole si vuole impegnare solo sulla norma riguardante la doppia cittadinanza, per quegli italiani “che vogliono morire con il passaporto italiano”. E poi? Apostrofa tutti quelli che gli fanno domande "young man" o "young lady", perché lui di young non ha nemmeno una proposta.

Omar Bassalti: ingegnere di 34 anni, laureato al Politecnico di Milano, vive a Singapore. Partecipa per la prima volta a un dibattito politico, per giunta in inglese. È un po' impacciato all'esordio, ma, dopo essersi sciolto, non le lascia certo a dire. È l'unico a non concentrarsi sull'orticello australiano: AAOA include altri due continenti, non è un intercalare romano.

Parla soprattutto del Movimento a livello nazionale, proponendo i tagli alla Casta (a tal proposito ha firmato una dichiarazione in cui si impegnerà a non percepire un salario superiore ai 2500 euro mensili). È il più giovane di tutti, e' uno dei tanti cervelli in fuga che vive sulla sua pelle la Nuova Diaspora dei giovani italiani.

A differenza di ciò che avviene in Italia, il dibattito è tranquillo e con molto fairplay. Nessuno attacca direttamente il candidato Bassalti per non avere esperienza e essere troppo giovane, come se fosse colpa sua. Unico episodio, ma di leggera importanza, quando il candidato PD chiede come potranno governare gli amici di Grillo senza allearsi con qualcuno. Già sapendo che non avranno questa occasione, poiché la macchina BMV, Il trio Bersani-Monti-Ventola, è il più palese prossimo governo. Un déjà-vù alla Prodi, Mastella, Bertinotti? Non succederà, confidiamo nell'importanza numerica di Tabacci. L'uomo delle finte: in continuo movimento, ma immobile al centro, stavolta, democratico.

Nessuno di loro tocca l'argomento “patronati”?

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