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Elezioni USA 2012: Obama si ricandida ma si nasconde

Tre anni fa Obama era ovunque. Spot, manifesti, poster, tazze del tè. Oggi annuncia la ricandidatura alla Casa Bianca ma il suo volto non compare. Per gli strateghi della comunicazione Obama non funziona più. Meglio affidarsi alla gente comune. Non si sbaglia mai. Ora, con tatto, avvisate quelli che Obama-è-il-Messia.

Che Barack Obama si candidi per un secondo mandato alla Casa Bianca non fa notizia. Fa notizia, invece, il fatto che nel video che lancia la sua candidatura il suo volto non compaia mai, neppure per un secondo. Due anni e mezzo fa vedevamo il suo faccione ovunque, dai poster di Shepard Fairey alle tazze da té, mentre ora si prospetta una campagna (almeno nella sua fase iniziale) dove BHO lascerà campo ad altri, a gente comune.

E così, infatti, il video “It begins with us” (“Si inizia da noi”) passa in rassegna un bianco sessantenne della North Carolina, un’ispanica del Nevada, una manager del Colorado, un’afroamericana del Michigan e uno studente newyorkese. A fare da sfondo, una ragazza dalle chiare origini asiatiche che parla del Presidente come del “senatore sfavorito vincitore nel 2008”.

L’immagine è quella di un’America profondamente obamiana, multietnica, prevalentemente giovane, sognatrice. Eppure, l’assenza del protagonista, di colui che con la sua sola presenza cartonata riusciva ad acchiappare voti e curiosità, si sente.

Obama è favorito, come è generalmente favorito ogni Presidente uscente dal primo mandato (l’unica eccezione in epoca recente è Carter), anche perché dall’altra parte sono divisi al punto da dover rinviare il primo dibattito interno alla Reagan Library. L’indice di gradimento di Barack è fermo ad un modestissimo 42%, ma ad oggi basterebbe per fargli ipotecare la conferma alla Casa Bianca.

Certo, è ancora presto per le incoronazioni: la battaglia si preannuncia lunga e lenta, con le primarie repubblicane tutte da inventare e da seguire con attenzione: prevarranno i cavalli di ritorno come Romney o Huckabee? Oppure la spunteranno i bravi amministratori alla Chris Christie? Solo il tempo saprà darci risposte. L’imperativo, per tutti, è prudenza. L’economia sembra in ripresa, ma non al punto da far dire che la crisi è definitivamente alle spalle.

Un passo falso sul delicato terreno finanziario potrebbe rappresentare un ko da cui sarebbe poi difficile riprendersi. Ed è anche per questo che il Messia che dell’immagine ha fatto uno dei fattori-chiave della sua vittoria, preferisce rimanere nell’ombra. Almeno per ora.

 

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