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E’ tornata tangentopoli? Non se n’è mai andata

E' tornata tangentopoli? Non se n'è mai andata

E’ tornata tangentopoli... o forse sarebbe meglio dire che non se n’è mai andata via. Pur essendo passati ormai esattamente 18 anni da quel fatidico 17 febbraio con cui si aprì la valanga che avrebbe travolto un’intera classe politica ed amministrativa, i costumi -o meglio i malcostumi- della classe dirigente italiana sono rimasti immutati.
 
Continuano con le loro ruberie e lo fanno con molta più arroganza rispetto al passato, infatti adesso dispongono di mezzi d’informazione compiacenti e conniventi che a differenza dell’epoca di tangentopoli li difendono e mascherano le notizie invece di riportare le nefandezze compiute da coloro che vengono "scelti" per amministrare la cosa pubblica.
 
Ma la situazione sta divenendo poco alla volta insostenibile anche per lorsignori. Infatti esistono ancora mezzi di comunicazione che permettono una rapida circolazione dei misfatti commessi in quest’Italia, ridotta ad una terra di conquista da parte di persone che si ritengono più furbe ed al di sopra della legge, appoggiate da politici senza scrupoli. La corruzione di Tangentopoli costava ai cittadini onesti 5 miliardi di euro all’anno. Adesso costa 60 miliardi di euro. Dodici volte di più. Ovviamente a pagare quest’amaro conto saranno le persone che svolgono il loro dovere, mentre questi "conquistadores" moderni oltre a non pagare il conto - essendone loro stessi i responsabili - vanno in giro con Suv e fanno una bella vita tra donne e ristoranti di lusso.
 
Sono quelli che Prezzolini definiva i "furbi", che fanno la figura di mandare avanti l’Italia, quando in realtà sono i "fessi" che sudano e che lavorano a mandarla avanti. E sono questi affaristi che piacciono a Berlusconi ed alla sua cricca. Diciotto anni fa questo tipo di corrotti e corruttori vennero assaliti - anche fisicamente - da cittadini stanchi, indignati ed arrabbiati. I cittadini di oggi, alimentati da diciotto anni di propaganda berlusconiana - e di assenza di opposizione- sono ancora stanchi, ma ormai sono rassegnati a tutto ciò. Purtroppo.

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