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 Home page > Attualità > Politica > Due domande all’Onorevole Antonio Di Pietro

Due domande all’Onorevole Antonio Di Pietro

Giorni fa mi è venuta voglia di fare due domande all’Onorevole Antonio Di Pietro, leader de L’Italia dei Valori. Queste le sue risposte:

Francesca Pitta: lei è sicuramente il più telematico dei politici nazionali. Prova ne siano le sue conferenze stampa su Second Life, quando quasi nessuno dei suoi avversari politrici aveva la men che minima idea di cosa SL fosse. Poi è arrivato il blog, poi Facebook. Anche Obama è stato su SL, ha usato blog e Facebook, ma qui non siamo negli States. Che ritorno pensa di avere da questo tipo di mezzo di comunicazione? Sia sincero, siamo il paese meno informatizzato d’Europa.


On. Di Pietro: si, ma siamo anche il Paese che nella classica di “Freedom House” viene collocato al 71° posto per la libertà di informazione, ossia considerato ”parzialmente libero”. Insomma, la rete è l’unica salvezza, a fronte del conflitto di interessi che pende sul nostro Presidente del Consiglio, proprietario delle reti Mediaset e uomo ombra delle reti pubbliche, visto che è la politica a gestire le nomine e gli assetti della Rai. Italia dei Valori non ha accettato alcun compromesso, non ha voluto partecipare a questa spartizione della Rai, non ha dato nessun nome per il CdA della Rai perché ritiene che il servizio pubblico nazionale debba essere libero da ingerenze del mondo della politica. La libertà di informazione è uno dei punti cardine della Carta costituzionale, è l’essenza di uno Stato democratico. L’unico canale libero, senza censure è la rete internet. Ecco perché IdV è presente con il mio blog e con il sito del partito, con facebook e con SL. La rete è una vera piazza e anche se l’Italia risulta essere il Paese meno informatizzato, apre una porta di speranza per il futuro.

 

F.P.: su Obama nessuno, fino a poco tempo prima delle sue elezioni, avebbe scommesso un copeco. Poi è andata come sappiamo. Obama aveva il fisico del ruolo: era soprattutto bello, affascinante (al di là del suo programma politico inizialmente criticato da molti) e "bucava": gli schermi e i cuori degli americani, andando ben la di là del colore della sua pelle. Qui da noi pochini, diciamoci la verità. Ad avere quelle caratteristiche siete in due, Lei e il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E poi un terzo, ricomparso nella top list solo di recente. Fuori dai denti, perché non le piace (a nessuno sfugge che lei parla sempre di Italia dei Valori, sorge il dubbio che non sia solo per sostenere un simbolo di partito) perché non le piace un paragone "biografico", di questo tipo? Non si rende conto che per moltissimi italiani, probabilmente suoi elettori, lei è "quello di Mani Pulite", quello che veniva ringraziato sui muri di Milano con la scritta "Grazie Di Pietro"? Quello che quei Valori, per la gente che la capisce perchè parla come mangia, quei Valori li incarna? In conclusione, come direbbe Vergassola.... la penultima puntata dell’Infedele condotta da Gad Lerner si chiamava - Il fenomeno Di Pietro.- In quella puntata c’era come ospite il terzo che, portando qualche anno fa in piazza circa tre milioni di persone, ha dimostrato di saper "bucare" schermi e cuori: Sergio Cofferati, candidato alle Europee per il Partito Democratico. Le faccio una domanda scomoda. In un ipotetico governo, lei come lo vede un tiket Di Pietro- Cofferati?

 

On Di Pietro: non mi piace fare discorsi ipotetici né personalistici. La politica spesso si identifica nei percorsi di vita delle persone. È valso per la mia esperienza da magistrato ma anche per altre persone. Personalmente sono entrato in politica perché da magisrato ho capito che c’era un muro invalivabile oltre al quale non si poteva andare. Quel muro era rappresentato da un sistema politico corrotto. Infatti penso che fino a quando la politica non farà pulizia al suo interno, non faremo nessun passo avanti. Ecco perché sono sceso in campo in politica e insieme a tante altre persone ‘pulite’ abbiamo fondato l’Idv. I cittadini ci premiano per questo: coerenza, determinazione e linguaggio chiaro. L’obiettivo è il rinnovamento della classe politica che è alla base di un vero sistema democratico.

Commenti all'articolo

  • Di paolo praolini (---.---.---.252) 6 maggio 2009 22:42

    Continua con AV su questa strada!
    Bella intervista e concisa.
    Grazie

  • Di MIGO (---.---.---.16) 7 maggio 2009 09:01

    N’altra dodamda gliela vorrei fare io.
    Dato l’uso — diciamo così — non proprio corretto che fa il personaggio della grammatica italiana, potrebbe spiegare a tutti come caspiterina ha fatto a laurearsi?

    E non venitemi a dire che tanti laureati parlano l’italiano peggio di lui, chè non è certo questa scusante applicabile ad un personaggio pubblico ... L’Università post sessantottina ha generato soltanto ... avanguardie politiche (di badsso profilo, peraltro). E allora, che significa? 
    Va bene, ci sono pure tanti esponenti della sinistra che non sono neanche laureati, ed obiettivamente (sotto tanti profili) sono anche "meno preparati" di lui. E con questo? Ce li dobbiamo tenere tutti?

    Amici del forum, CANCELLIAMOLI TUTTI DALLA GEOGRAFIA POLITICA ITALIANA!

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.120) 7 maggio 2009 09:16

    Beh il problema grammatica è uno di quelli che non fa dormire la notte....è triste che dopo aver letto un intervista del genere non si badi al contenuto ma solo a screditare Di Pietro.BAH

  • Di Granchi Federico (---.---.---.81) 11 maggio 2009 09:44

    @ MIGO
    Cioè... fammi capire: ci sono politici collusi con la mafia, altri colpevoli di tangenti o di "taroccare" i bilanci, qualcuno indagato addirittura per strage.... e te mi vieni a dire di eliminare Di Pietro perchè parla sgrammaticato?
    Ma ti rendi conto della pochezza del tuo pensiero?

    Questo è il sistema preferito di tutta quella compagine di politici da eliminare dagli organi istituzionali italiani (che comprende tutti i partiti, tranne IdV, almeno per ora...): guardare le parole ma mai il loro significato.

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