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Doppia mastectomia preventiva per Angelina Jolie: una scelta estrema?

Ad averla condotta a questa decisione sarebbe stata la morte della madre avvenuta proprio per cancro al seno e così Angelina Jolie, madre di sei figli, di cui tre avuti dal suo compagno Brad Pitt e tre adottati, ha deciso di sottoporsi ad una doppia mastectomia per ridurre il pericolo di ammalarsi di tumore al seno. Una decisione motivata soprattutto dal fatto di essere portatrice di un gene che l'avrebbe predisposta alla malattia. L’attrice infatti si è sottoposta ad un test genetico che ha mostrato una predisposizione dell’87% di possibilità di manifestazione della malattia. L’attrice di “Alexander” su un articolo apparso sul New York Times ha spiegato che dopo aver terminato tutte le procedure mediche, la probabilità che il tumore al seno si manifesti è scesa a ben il 5%.

Una scelta motivata soprattutto dall’amore per i figli, dalla volontà di non lasciarli troppo presto per una malattia che a lei stessa portò via la madre all’età di 56 anni.

Nello stesso articolo l’attrice invita tutte le donne che, come lei potrebbero essere predisposte al cancro al seno, a valutare l’ipotesi di una scelta preventiva così radicale, e spesso sconvolgente, per una donna.

Una scelta che ad ogni modo va presa con la massima cautela e dopo aver affrontato con il proprio medico tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso.

La Jolie è la prima star a prendere una decisione simile ma certo non è la prima a soffrire di questa patologia, tra le altre ricordiamo Anastacia, la cantante pop americana, che dopo esserne guarita nel 2003, è di nuovo vittima del cancro al seno e la cantautrice country Sheryl Crow che ha sconfitto la malattia presa allo stadio iniziale.

La prevenzione è senza dubbio il primo passo per sconfiggere qualsiasi tipo di malattia, che sia giusto o meno sottoporsi a cure tanto radicali spetta solo ai medici dirlo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.62) 15 maggio 2013 20:35

    In realtà la prima star ad aver preso questa decisione e ad averla resa pubblica è stata Sharon Osbourne.
    La Jolie poi non ha asportato i seni dopo che le è stato diagnosticato un tumore, dato che il tumore non lo aveva, diversamente da Anastacia.
    La madre della Jolie è morta di cancro alle ovaie, non al seno, sebbene quel gene mutato è responsabile di entrambi i tumori.

  • Di Truman Burbank (---.---.---.68) 15 maggio 2013 23:37
    Truman Burbank

    Mi appare allucinante. La lobby del cancro non ha più ritegno. E i mass media sono complici.

    Sono riusciti a terrorizzare così tante donne, che adesso si lasciano tagliare a pezzi per aiutare la lobby. In realtà è quasi tutta mistificazione. Qui
    comedonchisciotte.org/&sid=11153

    Mike Adams riportava i dati di uno studio del NEJM (New England Journal of Medicine) che in conclusione, analizzando milioni di casi nell’arco di 30 anni, dice che negli USA sono stati inutilmente diagnosticati 1,3 milioni di casi di cancro alla mammella che, in assenza di diagnosi, non avrebbero prodotto alcun effetto.

    Vorrei aggiungere un commento di Lucinda Marshall:
    Sarebbe logico cominciare a chiedersi perché l’incidenza di questa forma di tumore continua a crescere a dispetto dei progressi fatti nella diagnosi precoce e del costante sviluppo di nuove terapie. Lo sanno anche i bambini che non si può risolvere un problema se non si conoscono le variabili. Eppure, gran parte dei finanziamenti gettati nel calderone della ricerca sono spesi nel tentativo di trovare delle cure e delle terapie, mentre la ricerca fa pochissimo per individuarne le cause.

    Insomma c’è un tumore molto diffuso, in crescita, eppure si vuole far credere che le origini siano genetiche. No, i geni non sono cambiati nell’arco di alcuni decenni, mentre l’ambiente è cambiato. Migliaia di sostanze sintetiche sono entrate nell’uso quotidiano.
    Quindi in base ai numeri bisognerebbe investire nella ricerca delle cause ambientali, invece la propaganda spinge sulla genetica. Perchè questo ordina Big Pharma.

  • Di David Asìni (---.---.---.31) 16 maggio 2013 11:49
    David Asìni

    Non sta bene, si vede dall’espressione. A tal proposito mi sorge un pensiero innovativo: i soldi non fanno la felicita’.

  • Di (---.---.---.15) 16 maggio 2013 12:45

    Non capisco come si possa dare risalto a trovate criminali come quella messa in atto dall’attricetta in parola. Il fatto che lei sia portatrice del gene menzionato, non significa che poi debba necessariamente contrarre la malattia. Per chi non lo sapesse, preciso che quella dinamica genetica in tanto si possa esprimere clinicamente in quanto si avvalga della interazione non soltanto di altre modulazioni genetiche, ma anche di altre variabili, fra le quali entrano in gioco quelle soggettive e ambientali. Quanto fatto da quella donna, che sicuramente navigherà in una non invidiabile situazione di depressione endogena, è semplicemente criminale! Dare risalto al suo dissennato comportamento, vuol dire diffondere paure ingiustificate: infatti, prendendo piede questa criminale prassi, cosa succederebbe? Che chi risultasse geneticamente più vulnerabile ad altre forme oncologiche faccesse lo stesso? Cominceremo a rimuovere il fegato o il colon o il retto o vescica o altri organi a tutti coloro presentanti una configurazione genetica suscettibile di proporre un tal rischio? Mi meraviglio dei medici che l’abbiano’accontentata’. Costoro o sono criminali o sono ignoranti. Altrimenti, dovrebbero sapere che la presenza di una determinata configurazione genetica non significhi necessariamente contrarre la malattia, poiché la stessa è la risultante di vari fattori, tra i quali si inserisce anche quello genetico. Quei somari o criminali che l’hanno operata, perché non le hanno detto che il fatto di aver avuto delle gravidanze, magari con relativo allattamento al seno, costituisca un fattore protettivo nei confronti dell’insorgenza di quella malattia? E mi fermo qui. Chi vorrà capire avrà capito.

  • Di (---.---.---.65) 19 maggio 2013 17:53

    In realtà una delle cause principali di questo genere di tumori potrebbe essere il lento avvelenamento da coloranti per capelli molto aggressivi.

    Ma gli interessi commerciali sono giganteschi e certe cose vanno tenute bene nascoste nei cassetti.

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