Dopo 3 anni il Boeing Dreamliner diventà realtà
E' il primo aereo di linea costruito con fibra di carbonio e compositi, il Dreamliner 787, ed è stato realizzato per far risparmiare il 20% di carburante a questi assetati giganti dei cieli, essendo più leggero, e venire così incontro alla recessione delle compagnie aeree. Inoltre offrirà maggiore confort ai passeggeri essendo dotato di un nuovo sistema di climatizzazione.
Il primo velivolo è stato consegnato alla compagnia nipponica "All Nippon Airways" (ANA) dopo numerosi ritardi che erano costati milioni di dollari alla Boeing ed entrerà in servizio il 26 ottobre.
La consegna è stata molto scenografica: l'aereo è uscito dall'Hangar, sotto la pioggia, spinto dai 500 operai con l'aiuto da una rimorchiatore meccanico ed è stata fatta "a mano" per sottolineare la leggerezza del 787.
Scott Fancher, Vicepresidente e General Manager del progetto ha dichiarato che per arrivare a questo risultato c'è voluto moltissimo duro lavoro.
La Boeing ha ricevuto 821 ordini per il suo nuovo velivolo ed ha anticipato l'uscita del suo diretto concorrente l'Airbus A-350 che uscirà nel 2013 (per l'A-350 i risparmi saranno ancora più spinti, poichè arriverà al 70% di materiali compositi e a un risparmio del 25% sui costi di gestione).
Il "Seattle Times" di domenica riportava che i costi del programma avevano superato i 32 miliardi di dollari a causa dei ritardi accumulati.
Fancher ha detto che questo nuovo aereo è importante quanto il 707, che introdusse il motore a jet.
L'ANA dovrebbe acquistare 55 aerei per un valore di 11 miliardi di dollari.
Shinichiro Ito Presidente dell' ANA: ha dichiarato: "Non vedo l'ora che i cieli del mondo siano pieni di 787".
La Boeing ha anche
problemi con i sindacati nello stato di New York dove ha degli stabilimenti e questi problemi potrebbero aver avuto un peso nei citati ritardi.Un funzionario Boeing ha problemi con una ditta Italiana che produce parti di questo aereo. Le Azioni di ANA e Boeing sono in netta crescita.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox