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Voci insistenti di accordo sottobanco Putin- Trump

Trump e Zelensky: menzogne, manipolazioni e il sospetto di un patto segreto con Putin

L'ultima apparizione pubblica di Donald Trump in merito alla guerra in Ucraina ha sollevato più di una polemica. Durante un'intervista in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dovuto affrontare domande chiaramente ostili, Trump ha offerto una rappresentazione distorta degli aiuti economici americani all’Ucraina, esponendo il leader di Kiev al pubblico ludibrio internazionale.

In un’affermazione priva di ogni fondamento, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero fornito all’Ucraina aiuti per 500 miliardi di dollari, un numero che supera di quattro volte la cifra reale, che si aggira intorno ai 130 miliardi di dollari. Questo dato, gonfiato ad arte, non solo mina la credibilità delle richieste ucraine di ulteriore supporto, ma alimenta la narrazione, cara a Mosca e a parte del fronte isolazionista americano, secondo cui l’America avrebbe già fatto abbastanza per Kiev.

A rendere ancora più inquietante la posizione dell'ex presidente è stato il suo rifiuto di definire con chiarezza l'aggressione russa per quello che è: un'invasione su vasta scala con caratteristiche di pirateria internazionale. La Russia, prima ancora dell'attacco diretto, ha scatenato un'intensa provocazione interna attraverso l'infiltrazione dei suoi servizi segreti In Donbass e Luhansk, per destabilizzare l'Ucraina, tentando di innescare una guerra civile e installare un governo fantoccio sul modello di Aljaksandr Lukašėnka. Questo piano è fallito a causa della determinazione del popolo ucraino, che ha reagito con la rivoluzione e la difesa strenua della propria indipendenza. Tuttavia, Putin non si è fermato: ha avviato una strategia di lungo termine per minare le democrazie occidentali, foraggiando conflitti in Africa e Medio Oriente con l'obiettivo di creare una crisi migratoria destabilizzante per l'Europa. Mentre la comunità internazionale condanna le azioni del Cremlino e rafforza il sostegno all'Ucraina, Trump continua a tergiversare, evitando di attribuire a Putin la responsabilità di un conflitto sanguinoso che ha già provocato decine di migliaia di vittime e distrutto intere città.

Ma le ombre sul futuro della guerra si infittiscono ulteriormente con le ipotesi di un accordo segreto tra Trump e Putin. Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, il leader repubblicano potrebbe essere favorevole a una spartizione definitiva dell’Ucraina, lasciando che la Russia consolidi le sue conquiste territoriali in cambio di un cessate il fuoco che gli permetterebbe di presentarsi come pacificatore sulla scena internazionale. Uno scenario che metterebbe in ginocchio Kiev e segnerebbe una sconfitta non solo per la democrazia ucraina, ma per l'intero ordine geopolitico occidentale.

Se queste ipotesi si concretizzassero, il mondo si troverebbe di fronte a una svolta drammatica. L’Ucraina sarebbe abbandonata al proprio destino, la NATO perderebbe credibilità e Putin otterrebbe ciò che desidera: il riconoscimento della sua aggressione come un dato di fatto, senza conseguenze reali.

Davanti a questi scenari, la comunità internazionale è chiamata a vigilare con ancora maggiore attenzione sulle future mosse di Trump e sui suoi rapporti con il Cremlino. La posta in gioco è alta, e il destino dell’Ucraina potrebbe dipendere da accordi presi lontano dai riflettori.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.49) 7 marzo 08:24

    Nella sua analisi, direi piuttosto conforme al mainstream in voga, magari sarebbe però opportuno ci dicesse cosa diavolo ci facevano in Donbass i soldati di Zelesky ricoperti, da capo a piedi, di simbologia nazista. Sarebbe il primo caso di fascionazisti che combattono per la democrazia. Insomma un unicum storico.

    saluti

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