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Un paese a metà

Questa fase politica italiana ricorda quella di una persona che consapevole di essere colpita da tumore non se ne preoccupa più di tanto.

Per un credente e praticante il comportamento potrebbe essere associato a una buona consapevolezza cristiana. Purtroppo non è questo il caso. Siamo in una fase che ha come effetto la divisione del paese in due. Nel senso che c'é una metà di popolo che vive una vita ancora agiata e senza tanti sacrifici principalmente perchè attaccata al potere politico e, un'altra metà che non ce la fa più a vivere dignitosamente, probabilmente perchè non accetta compromessi.

Il problema grosso é che i primi non creano sviluppo, non lo creeranno mai e, fermi sostenitori del motto "meglio un uovo oggi che una gallina domani", non si preoccupano del futuro dei propri figli. Gran parte degli appartenenti a questa seconda metà hanno figli ormai adulti in casa, che dipendono ancora dai loro genitori e, pur essendoci vie d'uscita, i nostri parlamentari fanno ufficio di collocamento per quelli della prima metà.

I nostri politici, un esercito di mercenari pagati profumatamente, dovrebbero creare sviluppo, utilizzando solo un po di buon senso nel legiferare. A loro pare non convenga. Il tumore intanto avanza. È un vero peccato che in questa nazione ci sia, oltre a tanta intelligenza e fantasia, anche tanta illegalità.

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