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Disoccupati: un suicidio al giorno. Il bollettino di guerra della crisi

La notizia ha del clamoroso. Una ricerca condotta dall'Eures ha rivelato che nel 2010 ben 362 disoccupati si sono tolti la vita. Quasi uno al giorno. L'anno precedente erano stati 357. Quando ancora la crisi economica non mordeva così violentemente, i dati erano significativamente più bassi, di media intorno ai 270 (negli anni 2006, 2007 e 2008). 

Tra i disoccupati, informa lo studio, la crescita riguarda principalmente coloro che hanno perduto il lavoro (272 suicidi nel 2009 e 288 nel 2010, a fronte dei circa 200 degli anni precedenti), mentre meno marcato appare l'incremento tra quanti sono alla ricerca della prima occupazione (85 vittime nel 2009 e 74 nel 2010, a fronte delle 67 in media nel triennio precedente). La crescita dei suicidi dei disoccupati tra il 2008 e il 2010 si attesta complessivamente al 39,2% del totale, salendo al 44,7% tra quanti hanno perduto il lavoro. 

Ma ad essere a rischio non sono solo i disoccupati. Anche gli esodati, secondo i dati riportati dall'Eures, sono fortemente in pericolo. Basti pensare che la fascia di età tra i 45 e i 64 anni ha visto nel 2010 un aumento dei suicidi del 12,6 per cento rispetto al 2009. "L'incremento dei suicidi - sottolinea lo studio - è legato alla vulnerabilità in termini occupazionali delle persone comprese in queste fasce di età (45-64), alle prese con gravi difficoltà di ricollocazione lavorativa".

Leggi anche: Suicidi ogni giorno: qualcuno fermi la strage


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