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Disabilità e lavoro: si sta accendendo una luce di speranza

Lo diciamo incrociando le dita: se il Ministro Maurizio Sacconi presenterà oggi un Libro Bianco sullo Stato Sociale contenente le indiscrezioni della stampa, una nuova luce di speranza si sta accendendo per l’integrazione dei disabili nel mondo del lavoro.

Quella che si intravede nelle intenzioni del Ministro per il Welfare è una vera e propria rivoluzione copernicana: non più il lavoro al centro dell’attività umana, bensì il contrario, ossia l’uomo al centro del mondo del lavoro. E’ superfluo dire perché comporterà la possibilità per i disabili di accedere al mondo del lavoro: solamente attuando questo cambiamento epocale sarà possibile che a tutte le persone appartenenti alla nostra comunità nazionale, sia normodotate sia disabili, partecipare secondo le proprie specifiche caratteristiche all’attività economica.

Se la premessa politica è questa e se il Governo la farà sua, sarà compito di quest’ultimo far in modo che essa si realizzi nel concreto.

Volendo fare subito un passo avanti con la mente (è da troppo tempo che si aspettava un evento di questa portata), il problema appare quello di far tornare i conti economici, ossia il costo del lavoro per le aziende.


Tre le più immediate evidenze, e precisamente:

1. Le necessità di potare con decisione gli attuali sprechi del costo del lavoro, massimamente nel settore previdenziale;
2. La necessità che questa iniziativa politica si estenda all’intera area dell’Euro, ossia all’intera Comunità Europea;
3. La necessità di difendere le aziende da eventuali altre economie che conseguano minori costi del lavoro in conseguenza di minori tutele per i lavoratori.

L’ultimo punto è il più difficile da affrontare senza pregiudizi: bisogna trovare il coraggio di dire che i dazi doganali non sono giusti o sbagliati in se, quanto piuttosto in base alle motivazioni che li producono.
 
In soldoni una cosa è se si applicano dazi doganali per difendere attività produttive non efficienti, un’altra cosa è se si applicano dazi doganali per difendere le aziende da realtà produttive che non remunerano adeguatamente le proprie maestranze.

Ma stiamo correndo troppo: godiamoci questa splendida giornata di sole, in cui il nostro Paese sta per fare un incredibile balzo in avanti di civiltà.

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