Sicuramente, se guardate questa foto vi sembrerà di vedere l'ufficio postale di San Giorgio del Sannio. Invece è uno del tutto simile che si trova però a Pisa. Ciò che li accomuna è la presenza di amianto.
Sono almeno 14, su un totale dei 125 presenti solo in provincia di Pisa, figurarsi nel resto d'Italia... come fa il Comune di San Giorgio del Sannio a sostenere di non sapere?
Sono edifici costruiti da Italposte tra il 1970 ed il 1985. Sono dotati di vetri antifurto e aria condizionata, e sono stati considerati per molti anni il fiore all'occhiello del sistema di distribuzione di Poste S.p.a.
Almeno fin quando non si è scoperto che per la loro costruzione si era utilizzato amianto.
Esso è presente soprattutto nei pannelli perimetrali interni o divisori e nei pannelli portanti esterni, proprio quelli che assieme al tetto sono stranamente "sfuggiti" alle indagini dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania nel 2004 per l'edificio di San Giorgio del Sannio, sito in via Alcide De Gasperi.
Strutture quelle delle Poste, solo relativamente sicure. "Almeno fin quando, per qualche motivo, qualcuno non le danneggia" o non decide di demolirle senza preventivamente bonificarle come è successo a San Giorgio del Sannio,dove il Comune ne ha intrapreso la demolizione ex abrupto, senza la preventiva bonifica della struttura da parte di una ditta specializzata ed anzi, figurarsi, senza neppure allestire un cantiere degno di questo nome e con la cartellonistica obbligatoria per legge(ente committente, appalto, ditta esecutrice dei lavori, importo dei lavori, data inizio e fine lavori etc.)!
In quel caso (sollecitazioni, danneggiamenti, furti o scasso ma anche banali perforazioni con chiodi o lavori di manutenzione) quelle strutture diventano pericolosissime!
L'amianto è fuorilegge dal 1992. Ma il picco delle patologie collegate alla sua inalazione non è stato ancora raggiunto. È anche per tenere desta l'attenzione verso questo problema che la Federazione dei lavoratori delle Poste (Flp) ha aderito al coordinamento di sigle sindacali, nata in seno alla Cisl e sostenuta dal patronato Inas della Toscana e di Pisa per difendere i diritti di quei lavoratori che sono stati esposti, per almeno dieci anni, alle polveri di amianto.
Nulla di straordinario dunque se anche a San Giorgio alcuni lavoratori di Poste sembrano aver beneficiato del prepensionamento proprio per esposizione all'amianto!
L'anomalia non è tutto ciò ma l'amministrazione comunale sangiorgese.
E' notorio che all'interno di tutta questa tipologia di fabbricati (diffusa su tutto il territorio nazionale), ove mai non siano ancora stati dismessi da Poste Italiane, è possibile imbattersi in cartelli indicanti "pericolo amianto", l'adozione di un codice comportamentale sull’uso di particolari cautele nell’ambiente di lavoro e inviti precauzionali a lesionare il meno possibile le pareti dell'edificio, evitando perforazioni e sbriciolamenti perché tutto dipende dalla probabilità del danneggiamento del materiale estremamente friabile e dispesibile nell'aria e nei polmoni.
Eppure il Comune di San Giorgio del Sannio nulla sapeva ed ha intrapreso alla chetichella una criminosa e devastante demolizione dell'edificio, fregandosene altamente della salute dei cittadini e pretendendo addirittura che la gente creda alla versione della disinformazione e dell'ignoranza dell'Ente, acquirente e proprietario dell'immobile di Poste s.p.a. dal lontano ottobre 2004, o meglio alla versione dell'inadempimento di ASL ed ARPAC nel comunicare al Comune i risultati delle analisi positive per la presenza di amianto serpentino o crisotilo!
Che senso avrebbe apporre ora questo cartello ?
È comunque inutile che io stia qui ad enunciare tutto il quadro legislativo di riferimento, la pericolosità e le patologie che l’amianto provoca.
E' imprescindibile invece che la Magistratura di Benevento intervenga quanto prima per assicurare alla giustizia i responsabili del disastro ambientale a San Giorgio del Sannio e per intraprendere azioni conseguenti al ruolo di responsabile della sanità sul territorio che compete al sindaco!
Oltre ogni inverosimile "scusa", il Comune di San Giorgio del Sannio ha rilasciato a Poste Italiane s.p.a. la concessione edilizia e, quale detentore della pratica edilizia completa SA di quali materiali è costituito il manufatto, prima di ogni altro Ente!
E' per secretare maldestramente questa elementare evidenza che l'Ufficio Tecnico non ci rilascia ancora la documentazione richiesta ai sensi della L.241/90 e del D.Lgs.195/2005 ?
Gli atti pubblici devono essere accessibili e trasparenti soprattutto quando è in gioco la salute pubblica! La demolizione dell'edificio è stato un atto criminoso di dispersione di asbesto e di attentato alla salute pubblica.
Ora vorrebbero che i cittadini non si mobilitino neppure!?
Vorrebbero in buona sostanza che l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco in prima persona non sia ritenuto responsabile del territorio e quindi della salute dei cittadini e che la responsabilità, in questo ambito, non comporti, per chi ha il potere, di assumere il principio di precauzione come riferimento operativo!
Assurdo! Non permettiamo che facciano carte false per tranquillizzarci artatamente e farci credere che il pericolo non c'è!
Nulla in questa assurda vicenda in cui l'amministrazione comunale ha operato senza strumenti, mezzi e organizzazione adeguati alla protezione della salute dei cittadini, potrà tacitarci perché: l'unica fibra di amianto innocua è quella che non respiriamo!
Commenti all'articolo
Di
(---.---.---.222)28 ottobre 2011 17:13
L’area andrebbe immediatamente posta sotto sequestro. Lo hanno fatto e se no perchè? C’è una magistratura ed una caserma dei Carabinieri nel paese di San Giorgio del Sannio(BN) ???
Il coordinamento di Cittadini in Movimento non ha esitato a presentare un esposto-denuncia in Procura per verificare non solo la legittimità del rifiuto di accesso agli atti mediante rilascio di copia della pratica edilizia integrale inerente la costruzione dello stabile delle ex Poste, ma anche per chiarire le responsabilità dell’emergenza ambientale creata dalla demolizione dello stabile senza la preventiva bonifica dall’amianto e per chiedere frattanto il sequestro immediato dell’area.
Non vi è dubbio che l’Ente ha agito in modo dissennato e anigiuridico su più versanti ed è urgente l’intervento della Magistratura per fare luce sulla intera vicenda.
Il coordinamento di Cittadini in Movimento non ha esitato a presentare un esposto-denuncia in Procura per verificare non solo la legittimità del rifiuto di accesso agli atti mediante rilascio di copia della pratica edilizia integrale inerente la costruzione dello stabile delle ex Poste, ma anche per chiarire le responsabilità dell’emergenza ambientale creata dalla demolizione dello stabile senza la preventiva bonifica dall’amianto e per chiedere frattanto il sequestro immediato dell’area.
Non vi è dubbio che l’Ente ha agito in modo dissennato e anigiuridico su più versanti ed è urgente l’intervento della Magistratura per fare luce sulla intera vicenda.
Reporter: "Dov’è il cartello del cantiere?" Risposta del titolare dell’impresa demolitrice: "Ora ti prendo a calci proprio! Tu non sai chi sono io!!!" Reporter: "L’amianto circola nell’aria. Il danno lo avete già fatto !!!" Responsabile UTC Fusco:"Ma quale amianto ? Non c’è amianto ! Dovete chiamare una ditta di vostra fiducia, facciamo i prelievi e vediamo" La sera dello stesso 23.09.2011, mentre la cittadinanza era accalcata in piazza per una celebrazione religiosa, il Comune appone in sordina il macabro ma ridicolo cartello : "Attenzione pericolo amianto" E’ una ammissione della triste evidenza, negata in mattinata dal dirigente apicale dell’Ufficio Tecnico Fusco;
ma che senso ha ORA, se l’amianto è già stato fatto inalare ai cittadini con la demolizione selvaggia dello stabile ?
Amianto nelle ex poste di San Giorgio del Sannio. La conferma arriva anche dall’Arpac
"Dopo aver depositato, qualche giorno fa, alla Procura della Repubblica di Benevento un esposto-denuncia nei confronti del Comune di San Giorgio del Sannio in riferimento alla presenza di amianto nell’edifico delle ex Poste di Via De Gasperi, Cittadini in MoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle annuncia la richiesta di un supplemento di indagini relativi al caso in oggetto in virtù di nuovi dati ARPAC che hanno certificato la presenza di amianto non solo nella pensilina ma anche nel materiale di risulta lasciato sul posto dopo l’abbattimento di alcune pareti dell’edificio".
La prova schiacciante che c’è amianto nelle pareti e nei locali aziendali di Italposte diffusi sul territorio nazionale (e dunque, non solo nella pensilina lato ingresso pubblico come certificato dall’Arpac di Benevento per la demolizione dell’ edificio di San Giorgio del Sannio, dal 2004 di proprietà del Comune) è questo opuscolo informativo diffuso dalle Poste stesse ai propri dipendenti.
E’ stata depositata ieri presso la Procura della Repubblica di Benevento un’ulteriore integrazione della denuncia già sporta nei mesi scorsi dal Forum Civico Cittadini in Movimento verso San Giorgio a 5 Stelle nei confronti del Comune di San Giorgio del Sannio (nelle persone del Sindaco, dell’Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici e del Responsabile dell’UTC), dell’ARPAC, di Poste Italiane spa e delle ditte coinvolte nella demolizione dell’ edificio ex Poste di San Giorgio del Sannio.
In particolare, il Forum Civico Cittadini in Movimento verso San Giorgio a 5 Stelle ha richiesto alla Magistratura che venga fatta luce e che vengano fornite alla cittadinanza risposte chiare ed esaustive sia sul fatto che l’Amministrazione Comunale parrebbe non aver tenuto conto, prima di procedere, il giorno 21 marzo 2012, alla demolizione completa e definitiva dell’edificio, degli esiti delle analisi ARPAC del 13 ottobre 2011 (dai quali si evince in maniera inconfutabile la presenza di amianto crisotilo anche nel materiale di risulta della demolizione e non solo nella pensilina come sostenuto dall’Ufficio Tecnico del Comune) sia sul fatto che la stessa Amministrazione nonché l’Autorità di Polizia Giudiziaria Territoriale parrebbero aver anteposto, nella decisione di non avvertire la Magistratura della demolizione, argomentazioni di tipo amministrativo (ovvero la presunta correttezza degli adempimenti amministrativi e igienico sanitari di messa in sicurezza del cantiere) a pregnanti, oggettivi e prioritari motivi di indagine e di giustizia, a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, visto che sulla precedente parziale demolizione dell’edificio era già aperto un fascicolo d’inchiesta.
Il Forum Civico Cittadini in Movimento verso San Giorgio a 5 Stelle, inoltre, considerate le dichiarazioni alla stampa del primo cittadino sangiorgese riguardo alla riqualificazione urbana dell’area ex Poste per adibirla a giardino pubblico e considerata anche l’assoluta latitanza di chi, tra gli eletti, dovrebbe avere un ruolo istituzionale di monitoraggio e di controllo sull’operato di chi governa, ha tutta l’intenzione di continuare in questo percorso di tutela della trasparenza amministrativa, del buon governo e della salute pubblica, attuando tutte le possibili azioni concrete di contrasto alla cattiva gestione della cosa pubblica a San Giorgio del Sannio.
Anche mediante la costituzione come parte civile nel processo penale instaurando, per i danni da esposizione ambientale all’amianto.