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Deflagrazioni

Terrorismo. Oggi parliamo solo di terrorismo. Dell'Isis, dei lupi solitari, di cellule attivate, di pazzi fanatici e ortodossi che si lanciano tra la folla con un tir, o imbottiti di esplosivo. 
Il terrorismo é là fuori, pronto a colpire, vestito da islam, e rende pauroso quell'oriente che fino a ieri sembrava tanto esotico ed accattivante.

Ero a cena con delle persone, in un clima gioviale e scanzonato. Non me ne sono neanche accorta, ma ad un certo punto della serata un venditore ambulante ha lasciato sul tavolo un oggetto di plastica, forse un telefono. I convitati scherzavano sul fatto che fosse un oggetto obsoleto, di vecchia fattura. Mi è uscita una domanda sciocca, mi é venuta così, in modo leggero, col sorriso sulle labbra: "non é che esplode?"

Le espressioni dei presenti sono cambiate di colpo. In un attimo il sospetto si é aggrappato a quei volti. Un attimo. Un'ombra. Poi è tornata l'allegria. Vivo ogni giorno a contatto con molte persone: alcune educate, alcune ignoranti, altre aggressive... Chi ostenta il suo ruolo per rassicurare se stesso, e chi lo fa per abusare degli altri.

Ogni giorno io prendo la metro e passo vicino ai due militari che sono stati predisposti, armati di tutto punto, davanti all'entrata. Sono lì per rassicurare la gente, mi viene detto. Anche se a me, passare vicino a persone armate, non rassicura per niente.

Ma poi entro nei vagoni e vedo accadere di tutto: persone pigiate le une contro le altre che si insultano e si strattonano, e si gridano contro parole brutali e offensive.
I servizi non funzionano, ma vanno comunque pagati. E le persone ne hanno bisogno per fare quelle cose che sono loro necessarie per vivere.

Mi reco ogni giorno nel posto di lavoro, e vedo accadere dinamiche tremendamente offensive tra comparti e individui, causate da problemi personali e lavorativi, reali o indotti... Troppo spesso alimentati secondo finalità terze.
 E il meno favorito del momento finisce per pagare.

Mi capita di girare in strada con la mia auto, e la violenza di quello che si crede il piu furbo di tutti è sempre palese: precedenze non rispettate, parcheggi in doppia fila prolungati con arroganza, azioni illecite e pericolose di vario tipo.

E siccome non ci sono abbastanza risorse, il cittadino deve venire a patti con la situazione, subire i disagi e cercare di non prendersela troppo. A Roma ci si sfoga gridando male parole.

Se le istituzioni funzionano male accadono i disservizi.
Se i disservizi vengono denunciati, ma ignorati, abbiamo la violenza. 
Se tutto ciò viene poi minimizzato per motivi politici, allora abbiamo il terrorismo.

Non é quello delle bombe o delle armi, ovviamente, ma una potente molla emotiva in grado di far scattare il pazzo di turno verso azioni degenerate, di quelle che poi nessuno riesce a spiegarsi : "era una persona così tranquilla, rispettata da tutti!"...

Non voglio minimizzare la gravità degli eventi che in questi giorni si succedono tragicamente e troppo di fequente (dopo Parigi e Bruxelles, mentre ci interroghiamo su quanto è accaduto a Nizza, già leggiamo notizie sulla "strage di Monaco"...), tutt'altro.

Voglio fare un discorso che muove su un percorso parallelo, e riguarda accadimenti in scala ridotta ma attivi nella capillarità del quotidiano.

E con ciò intendo evidenziare la grande capacità che abbiamo di distrarci e di lasciarci distrarre da quanto viviamo ogni giorno, tutti presi dalla sorpresa e dalla curiosità che suscitano in noi eventi "di grande portata".

L'Italia è uno tra i paesi europei in cui si pagano più tasse e si ottengono i servizi peggiori. 
Quante volte lo abbiamo sentito? 
Non c'è sicurezza, non c'è pulizia, non è garantito un reddito minimo, i lavoratori non sono tutelati, e nemmeno le famiglie.

La violenza ha molti colori e molte forme. Ma sempre lo stesso brutto sapore.


 

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