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Dalla parte di Marco Pannella

Notizia di questi giorni è che Marco Pannella, a causa del suo prolungato sciopero della fame e sete, riversa in un critico stato di salute. 

Lo sta facendo per denunciare la mancata attenzione al dramma del sistema carcerario, e soprattutto verso la mancata volontà politica per l'amnistia. E ovviamente in un clima pre-elettorale, il silenzio è ancora maggiore. E questo è pacifico, perché volere una amnistia vuol dire perdere consensi in termini di voti. E chi ha il coraggio di opporsi al volere popolare inquinato dalla pseudo informazione? Macchiata anche da un certo giornalismo stile legalitario che scambia la giustizia sociale con quella penale? Solo Pannella e una, purtroppo, parte minoritaria della sinistra si occupa di questo annoso problema. Una sinistra oramai alla deriva giustizialista

Già immagino le solite battute e accuse da mentalità chiusa e ossificata: "Sono i soliti scioperi di Pannella".


Inutile che io premetta di non essere radicale. Come non sono, d'altronde, per nessun partito o movimento colorati alcuni. Ma credo di avere l'onestà intellettuale di riconoscere che i radicali hanno da sempre intrapreso battaglie per i diritti civili. Negli anni 70, mentre il PC si adeguava (ma forse da sempre) al legalitarismo e promuoveva le torture, i radicali furono gli unici (parlo all'interno del parlamento) che si opposero alla Legge Reale. Furono i promotori dei referendum sull'aborto e il divorzio. Fu l'unico partito (parlo di partito parlamentare, fuori c'era anche Lotta Continua), ad attivarsi per far luce sulla morte di Pinelli. E fu l'unico partito a difendere dalle persecuzioni giudiziarie personaggi diversi tra loro: da Tony Negri, Tortora, fino ad Adriano Sofri. E capisco anche perché uno Sciascia, deluso dal PC, abbia trovato ospitalità dai radicali per portare avanti le sue battaglie da senatore. 

Ma la mia non è una sponsorizzazione del Partito Radicale, personalmente avrei tanti argomenti per criticarlo, a partire dalla loro visione liberista e filo atlantica. 

Da anarchico, però, e vivendo, purtroppo, dentro una organizzazione statale a regime parlamentare, io mi auguro che Pannella non muoia e vada avanti con la sua, quasi solitaria, battaglia. Altrimenti, in mancanza di queste battaglie (finora uniche al livello parlamentare), le barbarie sono destinate ad intensificarsi. E il fascismo etico dello Stato, insito purtroppo anche a sinistra, prenderà definitivamente il sopravvento.

Pannella lo considero l'ultimo dei moicani. Auguriamoci (anche se molti di noi sono, politicamente parlando, distanti) che ce la faccia anche questa volta. E auspichiamoci anche che i legislatori non arrivino ad attivarsi per una soluzione solo quando accadrà una strage all'interno delle carceri.

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.39) 19 dicembre 2012 17:16

    Johnny, lei solidizzerà con Marco Pannella, quando sciopererà per la costruzione di nuove carceri, invece io solidarizzo con Marco Pannella da quando è iniziata la battaglia civile e non violenta cioè dal 2005 perché lo Stato Italiano rispetti la sua stessa Costituzione e il Diritto Internazionale in materia di Giustizia e di carceri. perché lei certamente saprà che nelle galere italiane dal 2000 ad oggi sono morte 2080 persone di cui 751 per suicidio e molti dei quali suicidati, lei saprà che c’è un’amnistia clandestina e di classe che porta il nome di prescrizione, e una volta arrivata la prescrizione la vittima di un reato non avrà mai più giustizia. lei saprà che la commissione europea sui diritti umani ha condannato l’italia 2123 volte continuativamente dal 1959 ad oggi per trattamenti inumani e degradanti e per la lunghezza dei processi. lei saprà che in questo momento nelle galere italiche sono ristrette 67.000 esseri umani a fronte di una capienza massima di 44.000, lei saprà che ci sono circa 20.000 detenuti in attesa di giudizio, i quali circa la metà alla fine del processo sarà riconosciuta innocente. mi dica che debito stanno pagando alla Giustizia. lei saprà che in Italia ci sono 207 istitui di pena e ne potrebbero costruire altre mille, ma non basteranno mai. se non si abolisce l’idea che oggi disagio sociale debbe essere oggetto di diritto e sanzione penale, lei saprà

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.44) 19 dicembre 2012 16:24

    Solidarizzerò con Marco Pannella quando farà uno sciopero della fame e della sete per la costruzione di nuove carceri .

    Nei paesi più civili l’amnistia e l’indulto non esistono ,se non in casi assolutamente eccezionali e strettamente individuali ,da noi è diventata una prassi svuota carceri che dovrebbe indignare tutti quelli che hanno a cuore la giustizia .Vergogna !!

    • Di (---.---.---.39) 19 dicembre 2012 17:16

      Johnny, lei solidizzerà con Marco Pannella, quando sciopererà per la costruzione di nuove carceri, invece io solidarizzo con Marco Pannella da quando è iniziata la battaglia civile e non violenta cioè dal 2005 perché lo Stato Italiano rispetti la sua stessa Costituzione e il Diritto Internazionale in materia di Giustizia e di carceri. perché lei certamente saprà che nelle galere italiane dal 2000 ad oggi sono morte 2080 persone di cui 751 per suicidio e molti dei quali suicidati, lei saprà che c’è un’amnistia clandestina e di classe che porta il nome di prescrizione, e una volta arrivata la prescrizione la vittima di un reato non avrà mai più giustizia. lei saprà che la commissione europea sui diritti umani ha condannato l’italia 2123 volte continuativamente dal 1959 ad oggi per trattamenti inumani e degradanti e per la lunghezza dei processi. lei saprà che in questo momento nelle galere italiche sono ristrette 67.000 esseri umani a fronte di una capienza massima di 44.000, lei saprà che ci sono circa 20.000 detenuti in attesa di giudizio, i quali circa la metà alla fine del processo sarà riconosciuta innocente. mi dica che debito stanno pagando alla Giustizia. lei saprà che in Italia ci sono 207 istitui di pena e ne potrebbero costruire altre mille, ma non basteranno mai. se non si abolisce l’idea che oggi disagio sociale debbe essere oggetto di diritto e sanzione penale, lei saprà

    • Di l’incarcerato (---.---.---.131) 19 dicembre 2012 17:28
      l'incarcerato

      Grazie per questo suo commento. Il primo mi ha lasciato davvero perplesso, soprattutto sulla convinzione che la soluzione sia la costruzione delle nuove carceri. Ipotesi scartata perfino dagli acerrimi legalitari come Travaglio. Poi, alla luce dei dati, mi farebbe piacere capire a quali decreti "svuotacarceri" si riferisse quel commentatore. Non hanno usufruito nemmeno il 2 per cento dei detenuti della suddetta legge. I Paesi civili infatti non hanno l’ergastolo, le carceri non sono sovraffollate perchè sono a numero chiuso e le amnistie l’hanno sempre date. In Italia da ben 20 anni che non concedono l’amnistia. L’indulto del 2006 è stato efficace (quelli che sono usciti hanno avuto minore recidiva rispetto a chi ha scontato tutto fino alle fine), ma non del tutto perchè doveva esserci una amnistia e una riforma del codice penale e giudiziario. L’allora Pisapia ci stava lavorando. Poi sappiamo come è andata. Grazie ancora, il suo commento è stato una boccata di ossigeno.

    • Di (---.---.---.39) 19 dicembre 2012 17:34

      Johnny, in Parlamento giacciono da 5 anni le proposte di riforme della Giustizia e del sistema penitenziario una col nome di Pisapia, l’altra di Carlo Nordio (magistrato) mica l’ultimo arrivato. sapete com è, una Giustizia giusta e veloce ai criminali veri non interessa, a loro interessa garantirsi l’impunità e non essere uguali davanti la legge. perché se quando si commette un reato si sa di poter avere come legale il principe del foro e di far rinviare tutto alle calende greche. a chi conviene avere un sistema giusto e veloce? non certo a chi detiene il potere. meglio riempire le carceri di ladri di mele e di drogati, e poi andare in tv a fare propaganda sulla sicurezza

    • Di l’incarcerato (---.---.---.131) 19 dicembre 2012 17:40
      l'incarcerato

      Esatto. E questo spero che faccia meditare sui falsi profeti, quel "professionismo dell’antimafia" che in realtà è funzionale al Sistema (che comprende anche quello mafioso) stesso. Leonardo Sciascia, che di criminalità organizzata se ne intendeva, ha sempre osteggiato il carcere duro, le leggi speciali; ben sapendo che il Potente comunque se la scamperà e che la vittima dell’ingranaggio spietato sarà sempre la parte più debole di questo Paese. Purtroppo c’è gente che scambia la Giustizia sociale, con quella penale: chiamasi legalitarismo. Un tempo 
      "cultura" di destra, ma ora...

  • Di paolo (---.---.---.44) 19 dicembre 2012 23:05

    C’è poco da essere perplessi cari signori ,una giustizia che sia degna di tale nome presuppone una pena certa che deve essere scontata in strutture degne di un paese civile .Punto.
    La situazione deficitaria delle nostre strutture penitenziarie , insufficienti ed indegne di una nazione europea ,non devono costituire un alibi per una accondiscendenza verso chi delinque .Se come dice l’autore un "decreto svuotacarceri " interessa al massimo il 2% della popolazione carceraria ,è questo è l’obiettivo di Marco Pannella ?
    Abbiamo un sistema giudiziario malato che si nutre di inefficenze sia a livello processuale ( e ancor prima legislativo ) che a livello di espiazione della pena . Le carenze dell’uno non giustificano quelle dell’altro a meno di un disegno politico complessivo che porti a giustificare un provvedimento come l’amnistia o l’indulto. I paesi che hanno una amministrazione ordinata ed efficiente della giustizia non hanno bisogno di ricorrere a questi meccanismi che ormai sono diventati un pagliativo per scopi che poco o nulla hanno a che fare con un principio di giustizia .E Pannella li sta utilizzando per una battaglia personale ed autoreferenziale ,ha stufato . Provi a digiunare per le immonde prescrizioni concesse a chi sappiamo , niente ,anzi abbiamo visto come si sono comportati i radicali in certe occasioni (vedi Cosentino ) .

    Non c’entra nulla il legalitarismo od il giustizialismo ,Travaglio e la "mi nonna " , la questione è politica e culturale e bisogna chiedersi " cui prodest " ,chi ha interesse a mantenere questa situazione di indeterminatezza , a chi giova un sistema giudiziario che non offre garanzie in nessuna delle fasi del suo iter ,da quello processuale a quello dell’espiazione della pena ? Provate a darvi una risposta, non è difficile .

    • Di (---.---.---.39) 20 dicembre 2012 00:43

      Johnny, noi la rispota l’abbiamo da tempo è che col pentapenalismo si vuole risolvere qualsiasi problema sociale. però lo vada a dire chi non vedrà mai più Giustizia a causa dell’amnistia criminale e clandestina che porta il nome di prescrizione. non lo dica a Pannella che di certo a 82 anni non è malato di protagonismo. con un sistema Giudiziario efficente il ricco e il povero sarebbero trattati allo stesso modo invece non è così, lei sa perché una delle allegoria della giustizia è bendata e tiene due piatti in mano e la spada?

  • Di paolo (---.---.---.44) 20 dicembre 2012 10:56

    Caro Johnny ,la nostra di giustizia la benda non l’ha mai avuta ,anzi ha la lente di ingrandimento per saper distinguere meglio .

    Gli 82 anni di Pannella valgono i 79 di Silvio Berlusconi ,si può essere malati di protagonismo a tutte le età .Comunque è la sostanza della protesta che non sta in piedi . E’ come se si cercasse di riempire un secchio bucato senza preoccuparsi prima di tappare il buco o cambiare il secchio .
    Marco indirizzi meglio i suoi digiuni e abbia più coerenza quando vota nelle aule parlamentari il non luogo a procedere che salva i delinquenti dalle grinfie della giustizia .
    Le sue proteste per la legalizzazione delle droghe leggere e per lo svuota carceri ormai hanno un sapore strumentale ,non convincono più .
    chiudo -ciao

    • Di (---.---.---.244) 20 dicembre 2012 14:05

      ma Marco non è onorevole, e i radicali non hanno mai votato la fiducia a Silvio, non hanno fatto mancare il numero legale che è cosa diversa. ma come non sta in piedi? ma 2080 morti nelle carceri italiane non fanno rumore, non sono un indice di degrado e di incivltà del Paese?!

  • Di paolo (---.---.---.44) 20 dicembre 2012 15:53

    ma allora mi tiri per il bavero ! ,
    Marco non è onorevole ma i radicali hanno un presidio parlamentare e non dirmi che fanno di testa propria ; si è vero 2080 morti nelle carceri fanno rumore anzi un boato , fossero anche la metà , perché non è solo in carcere che si muore , sarebbe uguale e che sia un segno di inciviltà l’ho già stigmatizzato a sufficienza ,bastava leggere i commenti più attentamente ,ma ciò non toglie che il metodo di protesta sia pretestuoso ,oltreché male indirizzato.

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