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Dalla Libia: "Il banditore di democrazia"

 
’O Pazzariello Era un mestiere che sino agli anni ‘50 del ‘900 si faceva a Napoli per informare la popolazione di un evento soprattutto commerciale, quale poteva essere, per esempio, l’apertura di una trattoria o di un negozio in genere.
 
Insomma un imbonitore pubblicitario di oggi, ‘o pazzeriello era un banditore, vestito in modo bizzarro, tipo un generale borbonico e per darsi un po’ di importanza, sul petto della marsina aveva appuntate patacche senza valore, come fregi. (E’ la verità e non ci sono allusioni). Cantava e recitava filastrocche accompagnato da una sua piccola banda di suonatori, generalmente, un tamburino, un putipù, uno scetavajasse e un triccheballacche.
 
Nel nostro Paese di imbonitori ne abbiamo avuti sempre, mai però così come in questo periodo mediatico, ove anche la democrazia si cerca di conquistare con risorse economiche non indifferenti, facendo il lavaggio del cervello ai poveri di mente.
 
Adesso non ci mancava che la lezione di democrazia del Gen. Gheddafi. Vedi da quale pulpito ci vengono gli insegnamenti…! A noi italiani, i figli della Patria di civiltà nel mondo! La Nazione di De Gasperi, di Moro di Togliatti, di Berlinguer, nomi dei quali non siamo degni neanche di nominare in una pagina già tanto sporcata dalle mie ironiche critiche.
 
Ma ancora più sporche sono le affermazioni de “o pazzariello quando dice che la vera democrazia, è quella senza parlamento, “se me lo chiedesse il popolo italiano io darò il potere al popolo italiano, annullerei i partiti, non ci sarebbe più destra né sinistra né centro. Il popolo italiano sarebbe un’unica famiglia ed eserciterebbe il potere direttamente senza rappresentanti" (parole sue).
 
Praticamente ci consiglia una forma di governo esercitato dal solo presidente il quale decide lui, all’unanimità… da solo. E quando una mattina si sveglia con la luna storta può mandare qualche missile a Pantelleria o a Lampedusa…, così, tanto per gradire. Oppure può colpire qualche aereo nei cieli di Ustica o mandare a casa gli italiani che investono o investiranno, con il loro lavoro, nella sua terra.
 
Certo non è che la sua politica è tanto distante da quella che vorrebbe qualcuno in Italia, tant’è che stiamo mandando a casa gli africani e non solo, i quali stanno perdendo, fra tutte le altre cose, i contributi regolarmente versati. Vuole la libertà di stampa imbavagliata e declassata al 7° potere dopo quello della massoneria, della mafia e dell’alta finanza. Vuole un Parlamento dove si può solo parlare, mangiare e bere a spese delle “pecore” ma non si deve discutere di fare leggi, le fa lui e i suoi compari a Villa Noemis.
 
L’opposizione non deve esistere, intralcia il suo lavoro e i suoi affari. Loro, quelli della sinistra, non hanno il potere quindi devono logorarsi, sfegatarsi inutilmente e al massimo, possono manifestare ma nei limiti, altrimenti si usa il manganello e perchè no, un bel viaggio in Libia in cerca di qualche albergo con le sbarre.
 
Ma i ragazzi dell’onda, non sarebbe stato meglio se ci fossero andati con i
tamburini, i putipù, gli scetavajasse e i triccheballacche?

Commenti all'articolo

  • Di Usignolo (---.---.---.3) 13 giugno 2009 19:53

     Come hai ragione! Ma il tempo ha messo mano alla scure....e come il pazzariello non gira più per le strade, così i pupazzi verranno messi in soffitta? Da chi? Dal buon senso, dalla cultura, dalle idee nuove e da una nuova morale visione del mondo.

    • Di salvatore fassari (---.---.---.148) 14 giugno 2009 08:29

      La nuova morale visione del mondo. Ma chi la deve insegnare ai giovani, Bossi, Berlusconi ...la Gelmini o i libri di Vespa e la TV spazzatura? I "pupi siciliani" sono, con maestria, animati con i fili del puparo e pare che qualche politico abbia imparato bene l’arte.

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