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Dall’editto bulgaro all’editto telefonico: la censura su Annozero e la schizofrenia PDL sulla par condicio

Dall'editto bulgaro all'editto telefonico: la censura su Annozero e la schizofrenia PDL sulla par condicio

Eravamo abituati a notizie giudiziarie dal tenore completamente diverso, quando la loro provenienza era una procura della Repubblica della regione pugliese. La consuetudine finora era la fuga di notizie dagli uffici del pm barese Desirè Digeronimo che vedevano il Presidente pugliese Nichi Vendola e la sua giunta nel mirino delle indagini. Notizie rivelatesi senza fondamento il più delle volte.

Oggi cambia la collocazione geografica della procura. E con essa i protagonisti delle indagini.

La Procura di Trani, come rivela questa mattina Antonio Massari dalle colonne de Il Fatto Quotidiano, tramite la Guardia di Finanza di Bari, per settimane ha intercettato, per pura casualità, le conversazioni tra il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il membro dell’Agcom Giancarlo Innocenzi e il direttore generale della Rai Mauro Masi.

L’obiettivo era di vasta portata: bloccare, chiudere, cancellare Annozero ed altre trasmissioni Rai poco gradite dall’esecutivo, a cominciare da Ballarò e da Parla con me, di Serena Dandini.

Il mezzo era più semplice dell’obiettivo: tramite Innocenzi, convincere l’Agcom a prendere posizione netta contro il programma di Michele Santoro e utilizzare i consulenti dell’organo di garanzia a servizio dei legali del premier, in un eventuale dibattimento giudiziario contro Annozero.

Tutto inciso in ore ed ore di intercettazioni telefoniche spuntate casualmente da un’indagine per usura relativa a carte American Express. E che ora porterebbero i primi tre, secondo le indiscrezioni, ad essere indagati per concussione.

E come se il periodo non fosse già abbastanza nero per il Cavaliere, tra senatori in odore di ’ndrangheta, testimonianze e documenti pericolosi nel processo Dell’Utri, liste elettorali non presentate, decreti legge tacciati di golpismo e paradossalmente inefficaci e questa nuova inchiesta per concussione, va ad unirsi la sentenza pronunciata dal TAR del Lazio che ordina la sospensione del nuovo regolamento tv, che ha portato al recente stop ai programmi giornalistici di approfondimento.

La norma per la quale il TAR ha accolto il ricorso di Sky e Telecom Italia Media è quella corrispondente all’articolo 6 comma 2 del nuovo regolamento Agcom (e fotocopiato da quello redatto dalla Commissione di Vigilanza Rai), riferito alle sole emittenti private, che impone a notiziari e programmi giornalistici "un criterio della parità di trattamento tra i soggetti e le diverse forze politiche".


L’impossibilità di garantire eguali spazi misurati al secondo a tutte le forze politiche ha portato da un paio di settimane al blocco di molti talk show, a cominciare da Annozero, Ballarò e Porta a Porta, ma non ha impedito ai TG (di tv pubbliche e private) di violare la normativa assegnando spazi del tutto squilibrati tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione, come certifica la stessa Agcom oggi.

Il Popolo della Libertà, con il voto favorevole del radicale Beltrandi (relatore del provvedimento), il 9 febbraio scorso approvava il regolamento che per l’intero periodo della par condicio imponeva spazi identici nei programmi RAI ad ogni forza politica. Due giorni più tardi l’Agcom imponeva un regolamento identico a tutte le tv nazionali private (e che oggi viene cassato dalla magistratura amministrativa).

Eppure il rigido spirito egualitaristico sulle apparizioni televisive che ha contraddistinto la linea del PDL, con l’unica conseguenza attuale di aver lasciato inalterate le diseguaglianze nei TG e di aver rimosso alcuni programmi di approfondimento, va a scontrarsi duramente con la linea sulla par condicio espressa dal PDL stesso nemmeno 4 mesi prima.

Il 14 ottobre 2009 veniva presentata presso la Camera dei Deputati una proposta di legge a firma Ignazio Abrignani (seguita dalla co-firmataria Gabriella Carlucci) finalizzata alla modifica del regolamento sulla par condicio.

E gli articoli che costituiscono l’intero provvedimento non sembrano improntati alla tutela del principio "uguali spazi in Tv per tutti".

Il primo punto, forse il più "rappresentativo" tra quelli presentati, modifica la regola sulle apparizioni TV in campagna elettorale basando la quantità di apparizioni concesse sul peso della rappresentanza parlamentare. Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà, Partito Socialista, Verdi, La Destra non otterrebbero per legge alcuna apparizione tv. Il centrodestra vedrebbe garantirsi, invece, anche nei talk show, una presenza del 55%.

Una logica legittima ma profondamente differente da quanto stabilito ultimamente dalla maggioranza parlamentare.

A marcare con maggiore chiarezza il senso del provvedimento, spiccano le inedite possibilità di utilizzare spot elettorali a pagamento (quelli che una volta invasero le "tv del biscione" ai tempi del socialismo craxiano) per un monte-ore del 90% rispetto agli spazi elettorali complessivi e quella per i candidati di partecipare anche a varietà o trasmissioni non giornalistiche in genere senza alcun limite alle presenze.

Il provvedimento è congelato in attesa di discussione nella commissione Affari Costituzionali dal 9 novembre 2009. All’insaputa dello stesso partito promotore, immaginiamo.

Commenti all'articolo

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 12 marzo 2010 18:44
    maurizio carena

     E questo dimostra come anche la procura di Trani sia composta da magistrati "comunisti", anzi "talebani".
     E dimostra anche come si debba porre un freno alle intrusioni nella "privacy", specie quella del nostro amato presidente. Ma come si permette una qualsiasi procura, per di piu’ comunista, di intercettare il "miglior presidente degli ultimi 150 anni"... Trattasi di "lesa maesta’ ".
     Che si separino quindi le carriere dei giudici. Che si vietino le intercettazioni dei potenti.
    Basta col giustizialismo. W la democrazia.

     Augusto Minzolini
     (editoriale del prossimo Tg)

    saluti

  • Di pv21 (---.---.---.247) 12 marzo 2010 18:52

    Il Dossier Arroganza non arriverà mai alla fine. Per anni è stata sottovalutata se non negata l’influenza politico-sociale di certa televisione. Essere un popolo di Travolti dalle Informazioni significa rischiare di avere la memoria corta o di essere affetti da Pescitudine. ... (=> http://forum.wineuropa.it

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