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Cossiga! Abbandona questo corpo!

Nuovo sfogo di D’Alema. Che torna a parlare di scosse imminenti.

Adessobastaveramenteperò.
D’Alema, mami, “il più uguale” tra i porcellini (per acclamazione propria e di alcuni simpatici banchieri). Strikes again. Ce l’ha col Franceschino, inutile coagulo di “passatismi” democratici e irragionevoli motivi di non-dimissioni. “Io – dice – quando ho perso le elezioni regionali 8 a 7, non così, me ne sono andato”.

Ne ha per tutti, un baffo avvelenato: il francescano, dicevamo, la Serracchiotta, chiunque lo accusi (lui come Bersani, per osmosi) di rappresentare il buio dell’inciucismo, il “tutto cambia affinchè..”.

“Noi dell’apparato – sogghigna - abbiamo una struttura particolare che ci rende, direi, quasi indistruttibili”.
Ipse dixit.

Tutti dentro, signori miei. Venite che apro bocca. Quale migliore occasione per tirar fuori l’ultima delle sue? E’ evidente, la considera una trovata geniale. L’uomo, peraltro, si presta a facili egocentrismi narcisi. E allora giù a parlare di scosse. Le evoca ancora, sì: ce ne saranno altre, afferma sicuro. E aggiunge: “ci sarà un periodo di incertezza e nel paese possono aprirsi anche scenari imprevedibili“.

Le cose sono due:
1. Parafrasi fuori tempo massimo della frase “Il pericolo vero è che la dittatura venga dopo di lui” di Veronica Lario;


2. La sua notoria politica delle mani tese (a destra, ma dietro la schiena) gli permette di offrirne una ai titolisti di Libero e Il Giornale, ultimamente mendichi di nuovo fango.

Già perchè “Il Giornaletto di casa” non si sogna d’aggiornare la pagina online per la giornata intera, puntando – udite – sulla notizia vera: il terzo summit presieduto dal premier.
G8 all’Aquila, “off limits” la zona rossa
Terzo summit presieduto da Berlusconi

Libero, dal canto suo, tra una prostata e un fucile titolava sulla svolta di vita ad Arcore, morigeratezza, riserbo, eremitaggio in Liguria (ora la chiamano Paraggi, quella che un tempo definivano Portofino): devo far chiarezza su molte cose, vita compresa. Col solito stile informale di chi ti racconta la vita dell’amico chiamandolo sempre per nome convinto che lo conosca anche tu (i “Silvio” Feltri li spreca).

A cosa servono se non a questo, le mamme? Ci pensa il leader Massimo (così lo chiamano..) a trovargli due o tre pagine da riempire (al “Giornale” han dovuto persino rispolverare le mappe del terrorismo islamico).

La cosa preoccupante, quella più fastidiosa, è che D’Alema sta davvero comincinado a “Cossighizzarsi”: a ogni suo intervento, sguardo sornione e furbo di chi la sa più di chi ascolta, parole a caso e polemiche a raffica col remote control. Parole a caso di chi le parole le ha e te le scompagina, come il mazziere che ti serve le carte mischiandotele. E il mazziere, dalle sue parti e non solo, è lui. Dicevo, pericoloso. Perchè mai?

Presto detto. Di Cossiga, in Italia, ne bastava uno. Lui almeno levò le tende, mami ci si nasconde dietro.

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