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Corsaro, Pdl: "Abbiamo bisogno di una manovra da 400 miliardi"

Una intervento da 400/450 miliardi, da spalmare in tre anni, per abbattere di un quarto il debito pubblico e portarlo al 90% del Prodotto interno lordo, e riaquisire la fiducia dei mercati, una maggiore stabilità finanziaria e garantire il futuro del paese. Si tratterrebbe di una misura eccezionale che andrebbe a integrare il pareggio di bilancio previsto per il 2013.

La proposta è stata lanciata dal vicepresidente vicario Pdl alla Canera, Massimo Corsaro, in un'intervista pubblicata oggi sul Sole24Ore. Le principali misure per ottenere un tale risultato? Patrimoniale, riforma delle pensioni, condono fiscale.

Ce n'è abbastanza per pensare che si tratti di una boutade. Premesso che Corsaro da per certo il pareggio di bilancio tra due anni (non sarebbero dello stesso avviso la Corte di Conti e la Banca d'Italia), oltre ad avanzare il legittimo dubbio sulla possibilità effettiva di riuscire a recuperare le risorse richieste, la domanda più impellente potrebbe essere: chi dovrebbe fare tutto ciò? L'attuale governo sarebbe in grado?

Per darsi una risposta basta farmarsi un attimo e riavvolgere il nastro della calda estate della mavovra richiestaci dall'Unione Europea, licenziata dopo tentennamenti, passi falsi, proposte avanzate e ritirate il giorno seguente. Un'estate di estenuanti trattative all'interno della compagine governativa per arrivare ad una finanziaria da 40 miliardi. Una somma equivalente a meno di un decimo di quella prospettata da Corsaro.

Per non parlare delle principali idee messe in campo dal deputato Pdl. In primis la patrimoniale, questo "mostro" sempre avverso al governo e alla maggioranza (in realtà anche a buona parte dell'opposizione, ma questa è un'altra storia). Un'imposta che non crea alcuna ideologica avversione in paesi come la Francia (si chiama "imposta sulle grandi fortune") mentre in Italia sembra che la richiedano ormai solo i comunisti e la Cgil. Visto com'è andata a finire la vicenda del contributo di solidarietà sarebbe a dir poco eccezionale vedere un Berlusconi che manda giù la patrimoniale. In effetti il giornalista del quotidiano diretto da Roberto Napoletano glielo fa notare: "Io stesso provo un imbarazzo culturale - afferma Corsaro - perché la patrimoniale è una doppia tassazione, ma si tratterebbe di una misura temporanea per un obiettivo straordinario".

Gli altri scogli da superare secondo Corsaro e il suo intervistatore, che non batte ciglio quando il senatore "en passant" afferma di voler anche alienare (leggi: vendere) "il patrimonio pubblico immobiliare e delle partecipazioni", sono la riforma delle pensioni osteggiata da Bossi e l'ennesimo condono fiscale. Sulle pensioni l'idea è di adeguarsi agli standard europei, 65-67 anni, senza toccare "di un euro le pensioni future né quelle acquisite". Idea che dovrebbe convincere facilmente anche il senatur. Forse un po' meno facile sarà spiegarla agli elettori leghisti, ma affrontiamo un problema alla volta...

Il condono fiscale sarebbe l'ultimo, a chiusura di una fase, prima di stipulare un nuovo patto fiscale con i cittadini visto che il Parlamento starebbe lavorando alle riduzione a tre delle aliquote fiscali e allo spostamento della tassazione dai redditi ai consumi. Anche qui crediano che i dubbi siano legittimi. La riduzione delle aliquote è ormai da sempre uno dei refrain di Berlusconi e Tremonti: nel 2001 dovevano addirittura essere due del 23 e del 33%.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.45) 13 settembre 2011 20:34

    Cosa non farebbe questa masnada di farabutti dei nostri politici pur di regalare ai loro padroni banchieri i denari rubati ai cittadini costretti a lavorare solo per mantenere questa casta di cialtroni e parassiti che fa capo a politici e banchieri.
    Il debito pubblico è il risultato di una pratica illegale e truffaldina messa in piedi da questa combriccola di truffatori per vivere comodamente alle spalle dei lavoratori.
    Al mio paese i proventi illeciti derivanti da un atto fraudolento vanno sequestrati e gli autori della truffa finiscono in galera per restarci a lungo...se avessimo una magistratura degna di questo nome!
    Se gli italiani prendessero esempio dalla piccola ma coraggiosa Islanda, noi non avremo parlamentari o banchieri travestiti da politici a libro paga del potere finanziario, tra l’altro pagati da noi, che tentano di regalare ai banchieri i beni dello stato per conseguire un utopistico pareggio di bilancio e per far diminuire un debito pubblico che non avrebbe nemmeno ragione di esistere se lo Stato decidesse finalmente di esercitare la propria sacrosanta "Sovranità monetaria" nel rispetto dei diritti dei Cittadini e avremo invece qualche banchiere in galera o in fuga all’estero per sfuggire ai forconi della gente giustamente incazzata.
    Se avessimo il coraggio di buttare a mare gentaglia come questo traditore, venduto di "Corsaro" e tutto il seguito di politici corrotti, forse anche il mercato riacquisterebbe veramente fiducia ma non nei politici o i banchieri...negli italiani !

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.143) 14 settembre 2011 12:25
    Damiano Mazzotti

    Di italiani svegli e buoni ce n’è uno su un milione... tolti i bambini circa una cinquantina di persone... Quindi ci vuole un cambiamento costituzionale e l’istituzione di una camera unica composta da 50 persone... Queste 50 persone dovranno essere elette solo dai cittadini che risiedono o lavorano all’estero e possono confrontare quello che succede in Italia e quello che succede in altri paesi..

    Ai rimanenti circa 40 milioni di cittadini italiani andrebbe sospeso il diritto di voto per i prossimi 10 anni come sanzione per aver votato in massa una massa di furfanti, pure incompetenti..

    Ai giovani che non hanno mai votato, perchè non ancora maggiorenni o non titolati per votare al senato va riconosciuto il pieno diritto di voto. 

  • Di pv21 (---.---.---.113) 14 settembre 2011 12:55

    I Decurioni >

    Risale a febbraio l’ultima “sferzata” di Berlusconi al cavallo dell’economia.
    Ora Tremonti sente il bisogno di fare il “tagliando” alla macchina della crescita ed alle “40 azioni” messe in campo per lo sviluppo.
    Ammette che non è facile tenere a memoria tutte le “40 azioni”.
    E’ difficile anche ricordare quanti miliardi ha già “erogato” per dare “sostanza” solo alle prime 4, le più corpose?

    Con la manovra “miracolosa” licenziata dal Senato il Premier “ha salvato l’Italia”.
    E’ una manovra che “non va rafforzata” così che il Cavaliere possa tagliare (alla Camera) il traguardo della sua 50ma “fiducia”.
    Per Tremonti ora è finita “l’epoca della spesa in deficit” e Berlusconi garantisce che “terremo fede agli impegni”. Tutto sotto controllo?

    A luglio il nostro Debito pubblico è salito di altri 10 miliardi toccando quota 1911.
    Nelle ultime aste il “balzo” del tasso d’interesse dei nostri Titoli di stato ha già “mangiato” l’equivalente del gettito atteso dall’aumento dell’Iva al 21%.
    Intanto una Tagliola Tributaria continua a corrodere il potere di acquisto delle famiglie …

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