• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Coronavirus: quando la natura si vendica sull’uomo

Coronavirus: quando la natura si vendica sull’uomo

Che il Coronavirus sia un complotto orchestrato chissà da quali potenze oscure, è una tesi buona più per uno scrittore di fantascienza che per una persona assennata. 

Quando la Madre di tutte le pandemie, l'influenza spagnola, fece la sua comparsa nel mondo nel 1918, nessuno osò parlare di complotti, nonostante che quel virus fece 50 milioni di morti su una popolazione mondiale che all'epoca era di 2 miliardi di persone. Poi si scoprì che quel morbo fu trasmesso dagli animali all'uomo e si diffuse attraverso lo spostamente in massa delle truppe militari al termine della prima guerra mondiale.

La natura, si sa, quando decide di vendicarsi colpisce duro. E fa davvero male. Lo abbiamo visto con i terremoti, i maremoti, le eruzioni vulcaniche, gli uragani. Da tempo il WWF ha lanciato l'allarme sui danni che l'uomo sta facendo all'ambiente, avvisando che molte malattie emergenti sono conseguenza dei comportamenti umani errati, come la deforestazione, lo squilibrio dell'ecosistema, il commercio di specie selvatiche. Tali comportamenti generano una pericolosa diffusione di patogeni potenzialmente mortali per l'uomo, passando dagli animali all'uomo dopo aver mutato forma.

I virus non nascono per caso, hanno una precisa origine, e quella origine si chiama complicità dell'uomo. La distruzione delle foreste, l'abbattimento degli alberi, l'inquinamento dell'aria, la contaminazione delle acque, l'alterazione delle riserve alimentari, il surriscaldamento climatico, stanno facendo ammalare gli animali che, a loro volta, fanno ammalare gli uomini. Successe così con la Peste nera del 1300, causata dai topi, o, per restare in tempi moderni, con l’influenza aviaria, l’influenza suina, la Sars, l'Ebola e altri microrganismi patogeni che si sono diffusi per colpa dell’uomo. A questo si aggiungono l'estinzione di specie animali e la creazione di habitat artificiali o poveri di natura e con un’alta densità umana.

I virus hanno bisogno di ospiti per diffondersi ed evolversi e, in queste condizioni, l'uomo diventa il vettore migliore. Sembra accertato che il Coronavirus sia partito dai pipistrelli e che si sia trasmesso all'uomo cambiando forma nel corso degli anni, addirittura dal 2013, fino a diventare il killer che sta sconvolgendo il mondo intero, mettendo al tappeto le economie e i sistemi sanitari. Un fenomeno naturale che sta facendo squillare l'ennesimo campanello d'allarme per l'uomo. Un modo per dire che se l'essere umano non smetterà di rovinare l'ambiente, facendo ammalare gli animali, c'è il rischio che giungeranno altri virus, uno peggio dell'altro, provocando pandemie sempre più mortali e sempre più incontrollabili. 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità