Come non si negozia: Gazprom e l’Ucraina...

Ormai è da qualche giorno che leggiamo della tensione fra la compagnia Russa Gazprom e l’Ucraina sulle forniture di gas metano ed i potenziali i impatti sull’Europa.

Nelle buona sostanza Russi e Ucraini non si mettono d’accordo sul prezzo...ed a risentirne potrebbero essere le forniture Europee: un bell’esempio di negoziazione "win to win"!

Intanto è stata inviata una delegazione Ucraina per incontrare i leader europei e risolvere la questione mentre Gazprom ha rassicurato l’Europa dichiarando che le divergenze con con Kiev non avranno impatto sulle forniture ai clienti europei.

Però non possiamo non notare che è la seconda volta in tre anni che assistiamo ad uno spettacolo del genere, con la Russia più grosso fornitore di gas metano del mondo...

Commenti all'articolo

• Di Gazza (---.---.---.160) 3 gennaio 2009 10:02

  Mosca Accusa Kiev addirittura di furto!!!
  Mi sembra una commedia...con i nostri (Frattini) che si affrettano a dire che tanto i fornitori sono diversificati...ecco perchè bisogna costruire i rgassificatori
  
  
  (ASCA-AFP) - Bruxelles, 2 gen - L’Unione europea non ha rilevato alcun calo del volume delle sue forniture di gas che transitano per l’Ucraina, ma ’’segue molto attentamente la situazione’’. Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione europea.
  Rispondendo a una domanda dopo che un portavoce del gigante del gas russo Gazprom ha accusato l’Ucraina di ’’rubare’’ il gas naturale russo che transita per questo Paese ed e’ destinato ai clienti europei, il portavoce dell’esecutivo europeo Ferran Tarradellas ha sottolineato che stamane non e’ stata rilevata ’’alcuna variazione nei volumi’’ forniti all’Europa attraverso l’Ucraina.
  ’’Stamani i volumi erano normali’’, ha detto il portavoce, precisando tuttavia che gli europei ’’seguono molto attentamente la situazione’’.
  
  

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  • Di (---.---.---.11) 3 gennaio 2009 15:20

    Fonte Il Sole24ore Online:
    
    
    Perché il confronto tra Russia e Ucraina si rinnova ogni anno?
    I contratti bilaterali per le forniture di gas alle ex repubbliche sovietiche sono negoziati su base annuale, a differenza di quelli a lungo termine stipulati da Gazprom con i Paesi dell’Unione europea, che nel 2006 sono stati estesi di 15-20 anni. Questi ultimi sono legalmente vincolanti, soggetti ad arbitrato internazionale in caso di mancata consegna. Nel caso dell’Ucraina invece le quantità, i prezzi e il costo del transito, ridiscussi ogni anno, finiscono inevitabilmente ostaggio del clima politico tra i due Paesi.
    
    Non tutti i clienti sembrano uguali. Perché c’è una differenza di prezzo così grande tra i vari mercati?
    Le repubbliche che un tempo facevano parte dell’Urss, dunque anche l’Ucraina, stanno lentamente accettando la richiesta di Gazprom di adeguarsi ai prezzi di mercato. Ma di fatto continuano a ricevere i sussidi di un tempo anche se i Paesi baltici, dati i rapporti difficili, sono stati i primi a dover passare ai livelli mondiali. Bielorussia e Armenia, rimaste fedeli al Cremlino, godono di prezzi molto inferiori: ma Gazprom ha iniziato a premere anche con loro per un adeguamento graduale.
    
    Perché l’Ucraina è un nodo cruciale?
    Attraverso il territorio ucraino transita circa l’80% del gas russo esportato nell’Unione Europea: un fattore che ha dato a Kiev un’arma di pressione importante. Le prime dispute con Mosca sui prezzi o sul mancato pagamento dei debiti scoppiarono subito dopo il crollo dell’Urss, dal 1992 in poi. Da allora Mosca sostiene di aver sussidiato l’economia ucraina per miliardi di dollari – un miliardo all’anno per la precisione, sostiene Vladimir Putin, denaro sottratto al budget russo. La determinazione del Cremlino di portare i prezzi del gas ai livelli di mercato si è rafforzata con la vittoria della Rivoluzione arancione di Viktor Yushchenko, che ha portato l’Ucraina lontano dall’orbita di Mosca.
    
    Che cosa è cambiato per l’Europa dal 2006?
    Incoraggiata dagli Stati Uniti, l’Europa ha accelerato gli sforzi per ridurre la propria dipendenza dal gas russo, puntando su nuovi reattori, sulle energie alternative e sugli impianti di rigassificazione del gas liquido. L’eventualità di una riduzione della domanda europea dovrebbe spingere il Cremlino a evitare una ripetizione della crisi.
    

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• Di Francesco Rossolini (---.---.---.208) 3 gennaio 2009 12:04

  

   Guarda caso i Russi si accorgono sempre a Gennaio che l’Ucraina deve pagare 3 miliardi di euro di arretrati alla Russia.
  
  Ogni inverno la Russia non perde occasione per ricordarci che è ancora molto potente... 
  
  
  Concordo sui rigassificatori lungo la costa Tirrenica, sono necessari al nostro Paese. 

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• Di Libertario (---.---.---.206) 3 gennaio 2009 12:54

  Proprio così alla faccia del libero mercato, ma allora non prendiamoci in giro e cerchiamo delle alternative.
  

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• Di (---.---.---.60) 11 gennaio 2009 15:19

  E’ finita la commedia...
  

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