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Civati su Expo No Crime: "negare l’esistenza della criminalità in Lombardia è un grave errore"

Civati su Expo No Crime: "negare l'esistenza della criminalità in Lombardia è un grave errore"

AgoraVox Italia ha voluto sentire oltre a Giulio Cavalli anche Giuseppe Civati, consigliere regionale in quota Pd e blogger stimato, che assieme al consigliere IdV e Chiara Cremonini di Sinistra e Libertà ha dato il la a Expo No Mafia, la Commissione sulle infiltrazioni della mafia nell’Expo che la Regione Lombardia non ha voluto fare. Una risposta sia al Sindaco Moratti che al Prefetto di Milano, il quale “disse cose molto sbagliate e imprecise, dicendo che non c’erano la ‘ndrangheta e la mafia a Milano”. Una spinta, questa di Expo No Mafia, che viene da sinistra ma che nasce “da un vecchio modo di concepire la politica: quello di trovarsi tra persone che hanno gli stessi obiettivi e condividerli”.
 
Qui l’intervista a Giulio Cavalli.
 
Intervista a Giuseppe Civati.
 
Perché nasce questa esigenza di un Expo No Crime?
 
Mi pare abbastanza clamorosa la notizia di queste ultime ore, in cui si è passati da una generica preoccupazione verso la possibilità che ci fossero infiltrazioni mafiose nei lavori di Expo, a indagini molto più circostanziate che lo confermano nei fatti e danno elementi per pensare che questo stia già avvenendo.
 
Può, questa decisione, essere vista come una risposta al fatto che la Presidenza della Regione Lombardia ha bocciato la proposta di una commissione sulle infiltrazioni malavitose nell’Expo?
 
Questo fa parte di un messaggio culturale che vogliamo dare, perché negare l’esistenza della criminalità in Lombardia è un grave errore. Anche il Prefetto di Milano disse cose molto sbagliate e imprecise, dicendo che non c’erano la ‘ndrangheta e la mafia a Milano. Per noi non è un fatto che deprime la Lombardia o Milano, che la mette sotto cattiva luce, è un fatto di serietà. Invitiamo tutti gli enti, dal Comune alla Regione passando per la Provincia, a mettere a disposizione tutti i mezzi e i dati per combattere questi episodi e avere una sorveglianza democratica, e vogliamo farlo con chi è più preparato e competente, quindi anche il mondo dell’associazionismo, della società civile.
 
Civati, Cavalli e Cremonesi insieme: un nuovo modo di concepire la sinistra?
 
Più che un nuovo modo di concepire la sinistra, un vecchio modo di concepire la politica: quello di trovarsi tra persone che hanno gli stessi obiettivi e condividerli. 
 
Francesco Raiola 
Francesco Piccinini

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