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Cielo, mio cognato!

Nel putrido e fetido acquitrino a cui si è ormai ridotta la lotta politica italiana, ecco spuntare la figura del cognato. A memoria, laddove mariti, mogli. amanti, fratelli, sorelle, genitori, figli dei nostri politici sono da sempre stati protagonisti di episodi di corruzione e di malaffare e, quando ha fatto comodo, pretesto di killeraggio politico, la figura del cognato mi sembra cosa nuova. Cognato per di più, ironia della sorte, in una famiglia di fatto, così diffusa tra i protagonisti della nostra classe dirigente ma il cui riconoscimento legale è negato alla maggioranza dei cittadini. Cognato che alla fine è indicato quale unico possibile colpevole dell'affare della casa di Montecarlo.

Guardando il video di Fini l'impressione che si ha è di trovarsi davanti non ad una resa ma sicuramente di fronte ad una ritirata.

Ritirata strategica certo (e dal fronte, di cui Fini è uno dei maggiori portavoce, di quei pezzi di oligarchia che vogliono far fuori Berlusconi per mettersi al suo posto, sono partite bordate di alleggerimento con le critiche della Marcegaglia e di Montezemolo a Bossi e al governo) ma pur sempre ritirata.

A lui non resta per il momento, se le cose non precipiteranno, che proseguire nella strategia di logoramento del Premier e sfruttare, quando se ne presenterà l'opportunità, l'occasione di qualche imboscata parlamentare.

Come afferma lucidamente Barbara Spinelli su La Stampa, Fini non è in grado di combattere Berlusconi sul piano della legalità. Non può evidentemente farlo chi è stato per sedici anni complice e sodale della politica berlusconiana condividendone strategie e metodi, non può farlo tenendo conto della storia politica della maggioranza degli aderenti del suo pur ristretto gruppo parlamentare e delle reali motivazioni che li hanno convinti a seguirlo. Non può farlo chi sa di poter essere attaccato sul piano personale e la disponibilità alle dimissioni da Presidente della Camera, qualora si accertasse che il proprietario della casa di Montecarlo fosse proprio il cognato Giancarlo Tulliani, rappresenta da un lato una imbarazzante ammissione dall'altro il modo per assicurarsi una uscita di sicurezza attraverso la quale, mollando carica e cognato, garantirsi in ogni caso un futuro politico.

Non è in grado di fare una battaglia fondata sulla legalità (e dire che gli argomenti – dal conflitto di interessi alle leggi ad personam, dalla compravendita dei parlamentari fino alle condanne di Dell'Utri, Previti e Mills – non mancherebbero certo) larga parte del ceto politico di opposizione, i cui armadi sono talmente pieni di scheletri che potrebbero costituire l'ambientazione del più efficace dei film horror.

La tregua offerta da Fini nel suo ultimo discorso, “Chi ha irresponsabilmente alimentato questo gioco al massacro si fermi, fermiamoci tutti prima che sia troppo tardi. Fermiamoci pensando al futuro del paese. Riprendiamo il confronto: duro, come è giusto che sia, ma civile e corretto. Gli italiani si attendano che la legislatura continui per affrontare i problemi e rendere migliore la loro vita.”, e l'apprestarsi a rivotare la fiducia a Berlusconi e probabilmente la costituzionalizzazione del lodo Alfano spazza via l'illusione coltivata da non pochi (e tra gli altri Marco Travaglio) che Fini potesse mettersi alla testa della lotta contro il berlusconismo.

Sullo sfondo quel Berlusconi di cui sempre la Spinelli ricorda “Ciascuno sa che..., prima di far politica e dopo, ha ignorato la legge: arricchendosi con soldi non puliti, ospitando il mafioso Mangano a Arcore e chiamandolo eroe, sfuggendo più volte alla giustizia", cose che in nessun Paese civile, non dico democratico ma civile, consentirebbero di mantenere un ruolo politico e la sua macchina da guerra di cui parla Scalfari su Repubblica pronta a colpire con tutti i mezzi a sua disposizione - soldi, poltrone, giornali, tv, faccendieri, servizi segreti italiani deviati e degli amici dittatori – il dissenso che lo infastidisce e lo danneggia.

E perché a questo punto dovremmo credere alla regolarità di future e passate elezioni non inficiate da brogli oltre al ben noto voto di scambio?

A quando dunque, come, con chi una vera proposta alternativa a questa società e a questa politica?

Commenti all'articolo

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.185) 27 settembre 2010 13:09
    alessandro tantussi

    Mi sembra che l’articolo, pur andando al nocciolo della questione e prendendo quindi una posizione, sia molto equilibrato. Io sono uno dei tanti che alla fine vota perchè una scelta deve pur esser fatta, talvolta perfino turandosi il naso, il meno peggio di quel che passa il convento. Questo non comporta affatto disimpegno, anzi, mi piace partecipare alla discussione e dire come la penso, perchè la libertà non consiste solo nel diritto di avere un parere ma soprattutto nel dovere di esprimerlo. Personalmente ho individuato il meno peggio nel centrodestra, scelta che forse non sarà condivisa dall’autore dell’articolo, e mi dà fastidio quando la scelta di tanta gente come me, giusta o sbagliata che sia, non viene contraddetta con rispetto. Francamente credo che anche Fini non abbia rispettato i suoi elettori e che continui a non rispettarli se prosegue nella strategia di logoramento da Lei citata e che continui ad essere uno dei protagonisti del gioco al massacro, da lui stesso citato, contribuendo oggettivamente alla causa della parte avversa mentre sostiene di restare dalla stessa parte. Se avesse sbattuto la porta ed avesse fondato un nuovo partito si sarebbe meritato il rispetto che non può pretendere chi lancia il sasso e nasconde la mano. Nemmeno può pretendere che chi si è beccato la sassata lasci l’appartamento di Montecarlo nel dimenticatoio. Lei fa bene a porre la domanda: a quando dunque, come, con chi una vera proposta alternativa a questa società e a questa politica? Non lo so. Per quanto mi riguarda non ora, non così, non con Fini. 

  • Di pv21 (---.---.---.117) 27 settembre 2010 19:36

    MAGGIORANZA > Possibili ARRIVI. Se un Parlamentare afferma pubblicamente di dare il voto a chi gli promette un beneficio concreto (carica pubblica, intervento economico, ecc), per il Codice Penale può configurarsi il reato di "voto di scambio". Possibili RIENTRI. Se i Finiani chiedono di partecipare alla riunione di PDL e Lega sul prossimo documento del Premier, stanno avanzando pretese da partito della maggioranza. ALTERNATIVA > Riascoltare le Voci dentro l’eclissi di uomini esempio di coerenza, rigore e impegno civile …

  • Di pv21 (---.---.---.117) 27 settembre 2010 19:38

    Due mesi di ossessiva campagna mediatica per approdare al nulla. La proprietà della casa di Montecarlo è stata ed è di chi ha in mano il relativo titolo al portatore (anonimo). Sono gli stessi giornali promotori di tanta campagna a scrivere che: quanto dice il Ministro di S.Lucia vale quanto afferma l’avvocato vicentino. Nessuno può provare quali e quante mani ha cambiato il titolo di proprietà. Lo stesso dicasi per le due Società off-shore e per il famoso contratto di affitto esibito come "prova provata". Dopo tanto clamore mercoledì sapremo cosa aspettarci. Intanto una Tagliola Tributaria da troppo tempo corrode il potere d’acquisto delle famiglie di dipendenti e pensionati …

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