Ci sarà una controffensiva ucraina in primavera?
La primavera è arrivata, l’offensiva è nell’aria ma non sul campo. Da quando le condizioni invernali hanno arrestato le battaglie campali, si parla di una possibile ripresa di operazione militari su vasta scala con l’arrivo delle temperature più miti. Sia da uno schieramento che dall’altro si parla di un prossimo grande scontro che avrà esiti decisivi.
I presagi si sono fatti più netti in questi ultimi giorni che hanno visto un linguaggio del Pentagono farsi più chiaro per quanto riguarda tempi e modi. Per bocca del Segretario di Stato alla Difesa Lloyd Austin gli americani hanno delineato un programma di intervento tra aprile e maggio. Il calcolo comprende diversi fattori, oltre a quelli delle condizioni del terreno si aggiungono innanzitutto i tempi di addestramento del personale specializzato che dovrà operare sui nuovi carri armati tedeschi ed americani, nonché le forniture stesse di munizioni che richiede diverse settimane. Attualmente vi sono diverse centinaia di militari ucraini che stanno seguendo un training in paesi NATO per imparare a guidare i nuovi corazzati.
Trapela una certa necessità di fare in fretta: sul fronte avversario la corsa al riarmo pare essere in grande slancio con nuove grandi mobilitazioni di massa annunciate dal Cremlino.
Dove potrebbe essere lanciata l’operazione coordinata tra ucraini ed alleati? Gli osservatori ritengono sia più probabile nel Donbass: affondare il colpo sulle difese russe nella regione di Kherson (già teatro dell’offensiva autunnale) ancora occupata ad oriente del fiume Dnipro. Viene ritenuto meno probabile un attacco diretto sulla Crimea dove le postazioni russe sono ben attestate.
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