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 Home page > Tribuna Libera > Chi può, riapra gli occhi

Chi può, riapra gli occhi

In seguito agli scandali del caso Ruby, riflessione e responsabilità attraverso un breve ma profondo articolo.

Triste presente e probabilmente futuro ci circonda o meglio ci minaccia. Dopo un così lungo cammino ci portiamo dietro le pene, le disgrazie, le gioie e le risposte che l'essere umano ha provato e scoperto in prima persona. Eppure la nostra storia, la storia di noi Italiani, di noi Europei e di noi esseri umani non ci è stata di lezione e andiamo indietro anzi che avanti.

Il motivo di questa decadenza etica è molto più vicino a noi di quanto non sembra; è tra noi. Gli avvenimenti passati ci insegnano quanto lunga sia stata la strada per arrivare alla repubblica, alla democrazia e all'istituzione di un parlamento che oggi costituiscono le fondamenta del nostro paese.

Nonostante la storia contemporanea e il presente stesso ci insegnino quanto essere liberi sia una fortuna, una conquista che non va data per scontata, queste non sono sufficienti a riscuotere i nostri animi, consumati dall'illusionismo e della follia che prevale sulla massa. L'italiano medio è l'italiano che scarta la pagina di politica o di economia (temi di interesse pubblico) di un quotidiano o che spegne il telegiornale a meno che non ci siano i resoconti del Grande Fratello su Studio Aperto.

E' qui che entra in gioco il nostro presidente del consiglio palesemente e tristemente difeso tutt'ora dai suoi uomini vicini. Lui non ci insegna a fermarci, riflettere e poi rincominciare, lui ci acceca, illudendoci e mentendoci, ci allontana dalla verità, dalla realtà e lo fa attraverso un processo durato troppo a lungo, un processo da vero e proprio manipolatore di menti. Non voglio dilungarmi sul berlusconismo e i suoi effetti o convincere i lettori attraverso un parere personale ma piuttosto rompere le loro certezze iniziali e farli rincominciare da una semplice domanda: La ricerca della verità e la riflessione sono destinate a essere obbiettivi di una "élite", come lo sono oggi in questo paese? 

Riguardo invece al tema vita privata e vita pubblica: Non credete che le scelte di materialismo, di amore della carne e di superficialità nella vita privata di un uomo possano avere un risvolto negativo nei confronti di un paese come il nostro e le generazioni che assistono a tutti questi privilegi e concessioni da parte nostra nei confronti del presidente?

Un esempio banale è quello di martedì a Ballarò, che è stato condizionato o quasi costretto a trasmettere una puntata sul caso Ruby e le "eventuali" irregolarità anziché la morte di un giovane in Afghanistan e accendere così un dibattito sulla situazione in quella parte del medio oriente. Aprite gli occhi, apritevi a nuovi punti di vista e a nuovi pareri perché l'Italia ha bisogno di coraggio, in un paese dove l'indifferenza divulgando ha dato vita a troppe ingiustizie e privilegi. Ricordatevi che siete voi quelli che fanno la differenza, il potere degli elettori è un potere inestimabile e ora dobbiamo farci sentire.

Commenti all'articolo

  • Di fernanda cataldo (---.---.---.162) 5 febbraio 2011 17:58
    fernanda cataldo

    tutti noi siamo responsabili della società che costruiamo, vero, e non serve a nulla il vittimismo se poi non c’è una riflessione sulle cause che ci fanno regredire, socialmente e culturalmente.

    ferni

    • Di Aldo Visibelli (---.---.---.108) 9 febbraio 2011 22:55
      Aldo Visibelli
      • è vero, hai proprio ragione, siamo noi i responsabili della società che costruiamo e anche se viviamo in un paese in cui molti cittadini abbienti (spesso con successo) lavorano in nero e si servono dell’evasione fiscale pur di arricchirsi in maniera disonesta e si comportano senza etica anche a casa propria, questo comunque non deve giustificare le accuse di concussione e prostituzione minorile del presidente del consiglio, perchè il nostro è un paese dalle tante contraddizioni, un paese dove i cittadini onesti lavorano duramente, fanno fatica a tirare fine mese e pensano anche all’educazione dei figli facendo enormi sacrifici, il carico fiscale si concentra su i tanti cittadini onesti cittadini e lavoratori (perchè ci sono) italiani. Io il mio più che vittimismo la definirei riflessione senza preconcetti senza pregiudizi dal momento che non ho fatto paragoni dicendo che nella prima repubblica era meglio o che i leader di opposizione sono meglio. Qui si sta parlando di una persona e quella persona è Berlusconi, se dovessi scrivere di tutti gli ex presidenti o presidenti o dittatori attuali ancora più amorali avrei bisogno di 5 pagine...
  • Di pv21 (---.---.---.39) 5 febbraio 2011 18:29

    Consenso purchè sia >

    Il Parlamento europeo ha appena condannato (Ppe in testa) le azioni di “repressione brutale” messe in atto da polizia e servizi segreti Bielorussi durante le ultime elezioni. Ha quindi chiesto adeguate sanzioni contro Lukaschenko, neo-rieletto Presidente della Bielorussia e meglio noto come “ultimo dittatore comunista”.

    Berlusconi è stato l’unico Premier occidentale che, andato a far visita a Lukaschenko, lo ha elogiato affermando: “So che la sua gente lo ama e questo è dimostrato dai risultati delle elezioni che sono sotto gli occhi di tutti”.

    La storia insegna che la Febbre del Tribuno si nutre di consenso fino agli esiti più …

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.47) 6 febbraio 2011 13:21
    Pere Duchesne

    Si può condividere l’analisi del giovane autore, anche se non sono del tutto d’accordo sulle elites, perché la democarzia la fanno le persone tutte, non solo le elites (chi sarebbero poi? gli intellettuali, i giornalisti, quelli che votano a sinistra?). Purtroppo ora si tende a dare la colpa di tutto a Berlusconi, mentre i mali della società italiana vengono da molto lontano, a cominciare dal passaggio di tutta la società in blocco dal fascismo alla democrazia senza alcuna epurazione, almeno morale. Soprattutto senza alcuna analisi sul reale coinvolgimento della società civile nel fascismo, perché a nessuno conveniva. E questo ha permesso alle elites di fare il passaggio indenni, come la la magistratura che è passata dall’applicazione delle leggi speciali alle leggi della democrazia, come i professori universitari, anche quelli che avevano approfittato delle leggi razziali per far carriera (e qualcuno è diventato un grande maestro della democrazia). Ma non solo le elites, anche i repubblichini di Salò sono stati accolti a braccia aperte dal PCI di Togliatti. E forse la prima repubblica non è piena di berlusconismi? L’epoca dei Craxi e dei De Michelis non era berlusconismo? Solo che allora le donne del capo ed i festini erano taciuti. E gli Andreotti (che di sicuro non facevano festini) ma che ben poco avevano a che vedere con la democrazia? e il PCI di Berlinguer che salvò lo stesso Andreotti in una votazione alla Camera? Gli esempi potrebbero essere infiniti, destra e sinistra unite nella stessa perversa mentalità di autoconservazione. Si dovrebbe riflettere se Berlusconi ha imposto il berlusconismo, o se è solo nato dal berlusconismo che ha sempre permeato la nostra società. E se risultasse ancora eletto, che dovremmo dire, e soprattutto, cosa dovremmo fare?

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