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Che la scagliasse quella benedetta pietra chi la veste se la vive immacolata

Vi è un luogo in fondo al cuore, incontestabile, rilevabile e immanente, in cui l’Amore è sovrano senza il giogo di una corte tracagnotta e affamatrice. Già pioniere fu quell’Uomo che un giorno assai lontano, vuoi dal nulla, venne qui a figurarlo, mai a modello il giustiziere. Non vi è pena né condanna in quel luogo sì grondante di passione e gran fermento per la vita e i suoi intrecci, le sue trame, i suoi impicci. Non vi è colpa, a che serve, se mai nulla e noi nessuno è vera fonte, già piuttosto sol granello, fuori dubbio pien d’immenso, che mai solo e insieme agli altri traccia fiero il gran creato. 

Or chi di noi, vuoi rei confessi, non si è mai trovato nella sorte a cadere senza inciampare, senza sfidare i cieli, senza urtare il riflesso di un manifesto invadente? 

O chi di noi, qui rei confessi, non si è visto ferire l’altro senza mai brandir la scure, arrecare danno ai suoi destini, toccar la mole con un dito. 

Ma chi di noi, già rei confessi, non si è sentito davvero addosso il peso di una macchia ancora prima di esser nato nella forma sua d’appartenenza, nella schiatta sua d’adozione, nella terra sua di accoglienza. 

E chi di noi, ora dio, esaminatore e membro di giuria, alla luce di un tal esposto, se la viva certa la veste immacolata, che la scagliasse quella benedetta pietra badando savio di mirare al cuore per affondare il colpo e alleviar la pena d'esser schiavo in quel luogo altro senza amore né compassione, sempre in vena di condanna. 

A volerla narrare tutta, è proprio questo il mero luogo, la sola terra di un ingiusto che non è tale per errore o crudeltà, ma per lei, quella cecità isterica, che lo accompagna. A tal punto incapace di vedere ogni cosa nella sua realtà egli vive di quei fantasmi, a frotte e mai soli nemmeno loro, che la mente, or puro inganno, a lui propone. Nulla ottiene pur la sorte in quel luogo sì oscuro, la paura è ispiratrice, il delirio unica specie, l'energia seppur vitale è ostaggio in casa propria e lì in attesa che si spenga dentro per risorgere in quel luogo altro che d'amore va campando. 

Sempre lui, il fu pioniere, già la storia così narrava, quella stessa che in qualche modo giunse, forse e altresì, alla retta di quell'altro di un tempo nostro, un tale Alberto Maggi, che di suo sul diario scrive... 

"Gesù - e questa è la buona notizia – inaugura un rapporto con Dio completamente nuovo, che non è basato sull'osservanza di regole, di leggi, di prescrizioni, di comandamenti, ma è basato sulla somiglianza al suo amore." 

#senzatetto #senzacondanna #amore #perdono #albertomaggi

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