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 Home page > Tribuna Libera > Che ci importa dello spread?

Che ci importa dello spread?

Una frase ad effetto di Berlusconi induce a qualche riflessione sul martellamento dei media riguardo alle periodiche oscillazioni del differenziale dei tassi, lo spread per l'appunto. 

Cosa ce ne importa dello spread? Perché mai ci preoccupiamo così degli interessi sui nostri titoli rispetto a quelli sui "bund" tedeschi? L’ha detto Silvio Berlusconi ed è la prima volta che il “Cavaliere” dice qualcosa che è passata anche per la mia testa.

I frati trappisti del ‘600 adottarono come proprio motto la frase «Ricordati che devi morire». Essi si ripetevano di continuo il poco gratificante motteggio, per avere sempre presente l'idea della limitatezza della vita. «Ricordati che c’è lo spread» è invece il “mantra” diffuso da parabole digitali e cavi adsl con frequenza crescente nel corso degli ultimi mesi.

La popolazione ha vissuto per lungo tempo ignara dell’esistenza sia dello spread sia delle problematiche ad esso collegate. Ma nel corso del 2011 e dell’anno in corso qualcosa è cambiato. La preoccupazione di ogni cittadino sulle vicende dello spread ha raggiunto i massimi livelli, contagiando anche chi ha scarse frequentazioni non solo delle Borse, ma anche dell'Istituto di credito sotto casa.

Se abitanti di remote galassie avessero messo a punto gigantesche orecchie riceventi tecnologiche puntate sulla terra, di una cosa sarebbero stati certi. Il pianeta terra è popolato da bipedi il cui verso predominante è costituito da quattro consonanti e due vocali. Spread, per l’appunto. Cosa ce ne importa dello spread? In realtà, un po’ dovrebbe importarcene dello spread, per il bene del nostro portafogli, ma le cose da temere nella vita sarebbero una discreta lista da affiancare al differenziale dei tassi. Eppure, i media continuano a bombardarci quotidianamente con l’incubo dello spread in rialzo, in una sorta di sadico terrorismo psicologico.

Berlusconi è talvolta decisamente “naif” (più o meno volutamente) nelle proprie esternazioni e così è stato anche nel caso del “Cosa ce ne importa dello spread?”. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera si è però visto mettere in discussione uno dei dogmi portanti della sua religione laica, ovvero l’economia. «C'è veramente qualcuno al mondo che può pensare che lo spread non sia importante?» ha prontamente replicato a Berlusconi in un sussulto di sdegno da economista.

In realtà, l’economia non è come alcuni pensano una scienza oggettiva, con tanto di dogmi. L'economia è una scienza sociale, e come qualsiasi scienza sociale è soggetta a più di un’interpretazione. Comunque sia, non sarebbe male se i media ci concedessero periodicamente dei periodi di pausa dal martellante allarme-spread. Ormai siamo tutti coscienti del fatto che lo spread esista e possa repentinamente rialzarsi. Potrebbero quindi non allertarci ogni mezz’ora per ogni suo sussulto.

 

 

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.114) 13 dicembre 2012 10:04

    Lasciando perdere le solite stupidaggini che dice Berlusconi nelle diverse circostanze, effettivamente ormai pure i sassi hanno capito che il trucchetto dello spread sia stato concepito ad arte dal mondo della finanza con il chiaro intento di gabbare una marea di ignoranti e ingenui i quali non hanno neppure esitato a ingoiare questa amara esca. Naturalmente non mutando la situazione, qualora dovessero veder fallire questo espediente, ne avrebbero pronti altri. Tanto gli ignoranti disposti ad abboccare non mancano. Spprattutto quando a capo cordata mettono il rinnegato Bersani che sta svendendo la nostra sovranità nazionale al potere bancario!

    • Di raffaele basile (---.---.---.48) 13 dicembre 2012 13:21
      raffaele basile

      ..."qualora dovessero fallire questo espediente"...qualcos’altro con cui terrorizzare la gente la si troverebbe, poco ma sicuro. Magari una sana spruzzata di "meteo-terrorismo" qua e là nei vari tg! "Ricordati che farà un freddo cane"; "Ricordati che una bomba d’acqua potrebbe finirti tra capo e collo"; "Ricordati che ci si squaglierà dal caldo". In fondo, per "spaventare" l’audience non occorre certo l’abile regia di un Dario Argento...

  • Di (---.---.---.26) 13 dicembre 2012 11:54

    Berlusconi, come sempre, dice mezze verità ed esprime concetti superficiali adatti alla sua propaganda. 

    Comunque è vero, la cronaca di tutto lo spread minuto per minuto non serve a niente, ed è stata utilizzata dai media in modo strumentale, allo scopo di farci digerire meglio alcune medicine troppo amare della cura del Prof. Monti. 
    Alle dichiarazioni del Cavaliere, per rendere giustizia alla verità, bisognerebbe aggiungere che:
    - che lo spread giornaliero non sia un dato significativo non vuol dire che non bisogna stare attenti al fatto che alcune situazioni in cui l’Italia si è trovata, e rischia di trovarsi, fanno aumentare il tasso d’interesse dei nostri titoli del debito pubblico, e di conseguenza, tolgono risorse preziose, al nostro già ristretto bilancio statale;
    - che, a valori nominali, il 30% dei 2.000 miliardi di debito pubblico italiano si sono formati durante i governi presieduti dal Senatore Silvio Berlusconi, Un particolare da non dimenticare...MAI. 
  • Di paolo (---.---.---.44) 13 dicembre 2012 17:51

    E allora gustatevi questa verità di Silvio pronunciata oggi in diretta tv e raccolta da me medesimo .
    (testuale)..

    " ...Non ho mai contrastato l’euro ,... sono un europeista convinto ,ho soltanto fatto scelte politiche che rispondevano all’interesse della mia parte politica e quindi agli interessi del paese.."

    Quel quindi si può interpretare in due modi :
    a) ....all’interesse della mia parte politica(traduci me stesso ) e quindi il mio interesse coincide con quello del paese ( associativo in un delirio egocentrico )
    b) un quindi in senso temporale ,ovvero prima il mio interesse e poi (quindi) quello del paese ,che comunque la dice lunga sulle sue priorità .

    Siccome di interesse per il paese nella politica di Silvio non rinvengo traccia alcuna ,tendo ad escludere l’opzione b) .

    Ergo trattasi di confessione in diretta .Più di cosi!

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