Centinaia di manichini impiccati a Napoli contro la crisi

 

“Quando ho visto un manichino appeso con la scritta immigrato ho pensato a un ritorno del Ku klux Klan. Poi ho notato che c’erano anche altre scritte e ho capito che si trattava di una protesta contro la crisi”.

Così un negoziante di Via Toledo commenta il risveglio di Napoli con un centinaio di manichini impiccati ai lampioni. I fantocci con la maschera del film “V per Vendetta” dei fratelli Wachowski sono stati appesi dai Disoccupati Organizzati in piazza Carità, a via Roma, San Biagio dei Librai e via Duomo verso le sei di ieri mattina. Sui manichini c’era scritto “precario”, “immigrato” “Fondo Monetario Internazionale”. A piazza del Gesù un manichino “disoccupato” era seduto all’ingresso della Basilica di Santa Chiara, dove molti disoccupati in carne e ossa chiedono l’elemosina ogni giorno. Rosaria del gruppo Bros dei Banchi Nuovi spiega che “si tratta di un’iniziativa simbolica per protestare contro quelli che non sono suicidi ma omicidi di Stato. C’è troppa gente che soffre”.

Si riferisce ai recenti casi di imprenditori e operai che si sono tolti la vita per colpa delle difficoltà economiche dovute alla crisi. La rivendicazione dei Disoccupati Bros è apparsa su un manifesto con l’immagine di un cappio che rimanda ad una manifestazione del 29 Maggio a Roma.

Alcuni hanno pensato anche a Casapound, che ci tiene a conservare il copyright sulle impiccagioni. Emanuela Florino, portavoce dell’associazione di estrema destra a Napoli, ha detto “La nostra organizzazione ha lanciato il sistema dei manichini impiccati come forma di protesta già cinque anni fa. Ora altre organizzazioni hanno deciso di seguire il nostro esempio, stavolta non siamo stati noi”.

I manichini sono stati rimossi dagli spazzini e dalla Polizia sempre ieri mattina verso le dieci.

 

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