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Censure e diffamazioni in tv: le lettere di Travaglio e Santoro. Luttazzi e Guzzanti ancora epurati

Censure e diffamazioni in tv: le lettere di Travaglio e Santoro. Luttazzi e Guzzanti ancora epurati

“Sarà capitato anche a te di frequentare persone che non si sarebbero dovute frequentare, stai attento perché ti capiterà” ha detto Nicola Porro, vice direttore de Il Giornale, a Marco Travaglio durante la scorsa puntata di Annozero. E Travaglio si è arrabbiato, come mai prima d’allora. Il riferimento che ha offeso il giornalista è ad una vecchia questione: D’Avanzo aveva scritto nel 2008 che Travaglio si sarebbe fatto pagare le vacanze del 2003 da un mafioso, ma la questione si era chiusa con la pubblicazione dell’assegno che il giornalista aveva regolarmente emesso e con le scuse dello stesso D’Avanzo.
 
Ovviamente una calunnia non può essere impunemente reiterata in tv soprattutto se in continuazione per cui Travaglio, visibilmente scosso, ha deciso di scrivere su Il Fatto Quotidiano una lettera indirizzata a Santoro in cui si legge: “Si può ancora parlare di fatti in tv? Sì, a giudicare dagli splendidi servizi di Formigli, Bertazzoni e Bosetti. No, a giudicare dal cosiddetto dibattito in studio, che non è più (da un bel pezzo) un dibattito, ma una battaglia snervante e disperante fra chi tenta di raccontare, analizzare, commentare quel che accade e chi viene apposta per impedirci di farlo e costringerci a parlar d’altro”. Il fulcro del problema, per Travaglio e non solo, è che molti giornalisti non entrano nel merito delle questioni (in quella puntata si parlava di Bertolaso e della Protezione Civile spa) e “invece di contestare i fatti che racconti, tentano di squalificarti come persona. Poi, a missione compiuta, passano alla cassa a ritirare la paghetta”. E conclude: “Forse la mia presenza, per il clima creato da questi signori, sta diventando ingombrante e dunque dannosa per Annozero. Che faccio? Mi appendo al collo le ricevute delle ferie e il casellario giudiziale? Esco dallo studio a fumare una sigaretta ogni volta che mi calunniano? O ti viene un’idea migliore?”
 
Michele Santoro, sempre su Il Fatto Quotidiano, ha risposto a Travaglio con una lettera a mio avviso toccante: “Sai che mi sono battuto con tutte le mie forze per includerti con un regolare contratto e non come ospite occasionale nella nostra trasmissione. Sono fiero di poter dire che tu sei parte della Rai e del servizio pubblico. Come dovrebbero esserlo Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi e tanti altri. All’inizio di Annozero ero convinto che con il nostro ritorno avremmo portato a casa una vittoria importante contro la censura e che presto il mondo sarebbe cambiato. Non è successo”, scrive Santoro, aggiungendo: “ se la televisione è perfino peggiorata non è solo colpa di Berlusconi e dei suoi “trombettieri” ma di chi avrebbe dovuto contrastarlo e non l’ha contrastato e anche di quelli che scelgono di battersi pensando di essere gli unici a farlo con coerenza. Cavalieri senza macchia e senza paura che vogliono segnare a tutti costi una differenza dal resto del mondo, che mettono la loro purezza e senso dell’onore prima della libertà”.
 
Da tutto ciò si desume la gravità del momento storico in cui viviamo e l’irrecuperabilità della libertà di parola in tv e di stampa per la volontà dei “piani alti” di riproporre la “legge Bavaglio” contro le intercettazioni e le pubblicazioni delle stesse, per la volontà di spegnere la libertà di espressione in internet con la rettifica obbligatoria anche per i blog, per il modo in cui la legge sulla par condicio serve solo a chi il potere televisivo lo ha già. Allora Travaglio e Santoro hanno ragione entrambi, chi si infervora per le calunnie da parte di chi ha le spalle coperte dalla ricchezza e chi cerca di tenere i fili saldi per evitare di essere cancellato. Ma che paese è un paese del genere?
 
Con Il Fatto Quotidiano da poco è uscito il dvd del Decameron di Luttazzi - censurato da La 7- irriverente, geniale e mai volgare, in particolare se si confronta con l’esibizione di Emanuele Filiberto a Sanremo, trasmessa pure senza bollino rosso. E’ soprattutto uno spettacolo pieno di una satira lucida e graffiante nell’analisi: “riuscirò prima o poi ad andare in onda in prima serata di sabato sera”, dice ridendo Luttazzi tra una battuta e l’altra.
 
Povera libertà italiana, ceduta per un pugno di soldi e per qualche peccato redento.

Commenti all'articolo

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 23 febbraio 2010 19:28
    maurizio carena

     cara Gloria, ho letto sul Fatto il carteggio Travaglo/Santoro. L’ho trovato un raro esempio di dialogo veramente sincero e sentito.
     Sorvolo sulle becere strumentalizzazioni che ne hanno fatto i fogli d’ordini dei "topi di fogna berlusconiani".
     Pur conoscendo e apprezzando Marco Travaglio sin da quando scriveva sulla Voce e prima sul Giornale di Montanelli, credo che stavolta Michele Santoro abbia inquadrato meglio la situazione.
     Ovvero non si deve personalizzare oltremodo. Il vero banco di prova (e di legittimita’ "giornalistica") e’ il pubblico. Infine la "verita’ " non esiste, e’ irraggiungibile.

     Su un punto sono daccordo entrambi: l’avversario non si puo’ scegliere e, soprattutto, non si deve censurare. Bisogna cercare di rintuzzarne gli attacchi (e le eventuali calunnie) con le armi dell’intelligenza, della rapidita’ e dell’ironia.
     Per Santoro, comunque, non ci si deve sottrarre al confronto, anche aspro, in tv. Per Travaglio la cosa e’ piu’ articolata. Ma non credo che rinuncera’ a partecipare ad Annozero.

     Questo carteggio rappresenta una memorabile sintesi di vero pensiero libero e critico, che non teme il dialogo e che denota una mentalita’ aperta che preferisce il dissenso intelligente al consenso bovino. Quello dei "topi di fogna berlusconiani", dei loro fogli d’ordini, della loro squallida uniformita’ di pensiero. Sono topi di fogna, ma bisogna dialogarci.
     Finche’ in questo Paese allo sbando ci saranno persone della moralita’ e dell’onesta’ di Santoro e Travaglio non tutto e’ perduto.
    saluti

  • Di pv21 (---.---.---.142) 23 febbraio 2010 19:47

    Chi ha visto il servizio selezionato da Vespa sugli "eccessi" di Santoro ha avuto l’occasione di aprire gli occhi sulla manipolazione dei programmi di informazione. Dire che siamo finiti nella m...a è dire ancora poco. Vale la pena riascoltare le Voci dentro l’eclissi di uomini di altro stampo e levatura per poter ancora sperare di venirne fuori in tempo ... (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.242) 23 febbraio 2010 20:07
    Fabio Barbera

    Ho letto la lettera di Michele Santoro sul Fatto, come sempre devo fare i miei complimenti al conduttore, ha esposto i fatti e il suo pensiero in modo chiaro
    e coerente. Come sempre però quelle chiarissime parole (come è successo con quelle
    precedenti di Travaglio) sono state fraintese dai soliti titolisti, che sembrano parlare un’altra lingua e titolano robe incredibili come: "Santoro a Travaglio: «Se te ne andassi non sarebbe una tragedia» (e questa è la meno peggio perché viene dal Corriere della Sera)...senza parole! Fab

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.143) 23 febbraio 2010 20:28
    Gloria Esposito

    In realtà sono d’accordo con tutti e tre i commenti ;)
    Santoro e Travaglio sono persone oneste e rappresentano una speranza per l’informazione libera, come dice Maurizio; come scrive Pv21 siamo nella m... e come commenta Fab , i "soliti titolisti" dovrebbero cambiare mestiere.
    Un saluto a tutti e speriamo alla lunga di vincere la battaglia sulla informazione!
    Gloria

  • Di (---.---.---.241) 24 febbraio 2010 10:37

    Cara Gloria
    hai fatto un’ottima sintesi dei fatti ( e mi hai preceduto). Come da copione, il significato della discussione, estremamente civile e profonda, è stato manipolato dai soliti noti.
    Vale la pena sottolineare l’importanza della questione e le ragioni di entrambi perchè, come tu hai scritto, è l’indice di un paese che ha perso la misura delle cose e della realtà. La verità non sarà raggiungibile in termini assoluti, ma la chiarezza dei fatti ha una sua validità in un determinato momento storico e la visione dei punti di vista soggettivi non può essere sempre usata come scusante per stravolgere i dati di fatto.
    La vicenda mi ricorda un saggio di Barbato sul metodo maccartista americano: stravolgere i fatti, accusare senza logica e criterio; l’importante è gettare fango sull’avversario -nemico- affinchè rimangano comunque tracce tali da insinuare il dubbio sulla sua credibilità.
    Ha ragione Santoro per ciò che riguarda i tempi ed i modi di una trasmissione, ha ragione Travaglio nel pretendere che, in un dibattito televisivo, non in una piola di quartiere, si rispetti il pubblico. Il nodo è proprio questo, non esiste il rispetto del pubblico in quanto comunità di cittadini. Essi sono consumatori/elettori da bombardare con spot pubblicitari/elettorali.
    Chi conosceTravaglio non si fa certo impressionare da questi mezzi, è comprensibile però che una persona, mediamente onesta, si trovi a disagio. Travaglio deve capire che contro costoro non esiste regola di buoncostume e quindi deve rispondere di conseguenza, con toni ed argomenti adeguati. Deve usare la tecnica del Samurai che, quando è costretto ad estrarre la spada, lo fa per uccidere. Metaforicamente, se questi signori deviano il discorso in altri ambiti, non bisogna più avere remore nel dire ciò che essi fanno di sporco nei loro ambiti, senza pietà. Non c’è altro modo. Un caro saluto

  • Di (---.---.---.241) 24 febbraio 2010 10:38

    scusa manca la firma.. Davide3d

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.142) 24 febbraio 2010 12:08
    Gloria Esposito

    Caro Davide, ti ringrazio e ovviamente condivido.
    Tanti saluti!
    Gloria

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