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Censurare Google e ammazzare i blog
Così il PdL vuole eliminare Internet

Guido Scorza segnala l’approvazione, in commissione Giustizia al Senato, di questa norma:

Art. 2-bis.

(Misure a tutela del soggetto diffamato o del soggetto leso

nell’onore e nella reputazione)

 1. Fermo restando il diritto di ottenere la rettifica o l’aggiornamento delle informazioni contenute nell’articolo ritenuto lesivo dei propri diritti, l’interessato può chiedere ai siti internet e ai motori di ricerca l’eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione della presente legge.

 2. L’interessato, in caso di rifiuto o di omessa cancellazione dei dati, ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo n. 70 del 2003 può chiedere al giudice di ordinare ai siti internet e ai motori di ricerca la rimozione delle immagini e dei dati ovvero inibirne l’ulteriore diffusione.

3. In caso di morte dell’interessato, le facoltà ed i diritti di cui al comma 2 possono essere esercitati dagli eredi o dal convivente.

4. In caso di inottemperanza all’ordine impartito ai sensi del comma 2, il giudice può applicare nei confronti dei soggetti responsabili la multa da 5.000 a 100.000 euro e disporre la rimozione del contenuto illecito o del dato personale trattato illecitamente.

5. Nell’applicare le sanzioni di cui al comma 4 il Giudice tiene conto della gravità della violazione e del grado di lesione del diritto alla riservatezza.

6. Se il fatto commesso da una persona esercente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione, ferme restando le sanzioni amministrative applicabili, il fatto costituisce illecito disciplinare. Di tale violazione il giudice informa l’ordine professionale di appartenenza per i conseguenti provvedimenti disciplinari».

Merito del senatore Pdl Giuseppe Valentino. Sul suo blog sull’Espresso, Scorza commenta sostenendo che, a seguito di questa norma, «sia possibile, per chiunque, chiedere al gestore di qualsiasi sito internet la rimozione di ogni contenuto ritenuto offensivo e dei propri dati personali».

E nel Pdl c’è chi vuole l'ammazza-blog. Il responsabile Internet del partito, Antonio Palmieri, non smentisce:

Gasparri:

«Anche le cose diffuse on line, di tipo editoriale, devono avere delle regole; dovremo affrontare l’argomento, la diffamazione su internet è addirittura peggiore perché c’è la ripetività».

Domani si vota. Va fermata.

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