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 Home page > Attualità > Politica > Cassa per il mezzogiorno bis ? No, grazie

Cassa per il mezzogiorno bis ? No, grazie

Sembrerebbe che ci troviamo all’inizio di un nuovo Intervento Straordinario per il Mezzogiorno.


Ricorderete il calembour che girava all’epoca della Cassa per il Mezzogiorno e che, alla domanda su chi l’avesse inventata, rispondeva che erano stati i milanesi. Infatti, delle importanti dotazioni finanziarie dell’Ente, i percettori delle somme, direbbe l’Onorevole Antonio Di Pietro, erano prevalentemente Società di Ingegneria, studi professionali ed imprese di costruzione del Nord.
 
Se fosse rimesso in piedi un carrozzone come quello della CASMEZ, non sarebbe certamente il Meridione il primo e maggior beneficiario, bensì il Settentrione; come accadrà con il ponte sullo stretto di Messina, se sarà realizzato.
 
Come si può sostenere e favorire, invece, lo sviluppo del Sud?
Aiutandolo nella lotta contro corruzione e clientelismo, due pratiche similari e collegate, parassitarie detrattrici delle sue potenzialità di attitudini, di risorse, di capacità. E’ solamente attraverso il lavoro che il Meridione può trovare il suo riscatto, e non ricevendo importanti dotazioni economiche; e corruzione e clientelismo glielo impediscono.
 
Per come stanno le cose, oggi lo Stato non è una soluzione per i problemi del Sud: esso è il problema. E ciò vale ancor più per la Regione Autonoma Siciliana, caratterizzata da meccanismi politico-amministrativi specifici, che sembrano studiati e congegnati espressamente per consentire e per favorire corruzione e clientelismo.
 
Per contrastare i due fenomeni con fondate speranze di successo è necessario riuscire ad affermare nella vita pubblica, e perciò sia nella politica sia nell’amministrazione della res publica, il principio della responsabilità nella trasparenza; il che costituirebbe una novità di non poco conto. E’ questa la riforma da fare in favore del Mezzogiorno utilizzando la crisi come un’opportunità.
In ogni caso, per i problemi del Meridione, una nuova CASMEZ sarebbe del tutto inutile, tal quale la prima.

Chi, invece, deve preoccuparsi dell’ipotetica creazione di questa CASMEZ bis? Evidentemente chi paga le tasse. Perché qualcuno dovrà pur uscirli i soldi necessari a questa nuova CASMEZ e questo significa che chi paga le tasse ne dovrà pagare di più.
 
Quanto all’opposizione, in tutto questo sembra assente e svagata, magari preoccupata a star dietro alla Noemi di turno. Che abbia ragione il comico Beppe Grillo nel valutarne l’incisività in termini estremamente contenuti ?

Comunque sia di ciò: CASMEZ bis? No, grazie.

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