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Carofiglio porta in tribunale il poeta Ostuni. L’aveva definito uno "scribacchino mestierante"

In questi ultimi giorni s'è molto parlato sui giornali di “querela” e libertà d'espressione (e reati d'opinione che forse d'opinione non sono), e il caso, che ha raggiunto le prime pagine di tutti i quotidiani, cartacei e web, riguardava il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, che rischia la galera per un articolo non scritto da lui, ma di cui è responsabile in quanto direttore responsabile.

Ma da qualche giorno torna a fare capolino un altro caso di minaccia di querela e anche stavolta il protagonista è un personaggio pubblico, ex magistrato, scrittore e attuale deputato per il PD. Sì, stiamo parlando di Gianrico Carofiglio. Lo scrittore, infatti, è al centro di una polemica che cresce sempre di più e domani si concretizzerà in un flash mob davanti al commissariato di Piazza del Collegio Romano a Roma (quello di "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di Gadda, per intenderci).
 
Lo scrittore pugliese, infatti, non ha gradito le critiche che il poeta ed editor della casa editrice "Ponte alle Grazie" Vincenzo Ostuni gli avrebbe rivolto sulla propria pagina Facebook subito dopo la premiazione dell'ultimo Strega vinto da Alessandro Piperno
"Finito lo pseudo fair play della gara, dirò la mia sul merito dei libri. Ha vinto un libro profondamente mediocre, una copia di copia, un esempio prototipico di midcult residuale. Ha rischiato di far troppo bene anche un libro letterariamente inesistente, scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un'idea, senza un'ombra di "responsabilità dello stile", per dirla con Barthes".
 
Se Piperno, ovvero l'autore del libro “profondamente mediocre” se risentitosi lo ha fatto in privato, Carofiglio sentitosi chiamato in causa da quello “scribacchino mestierante” ha deciso di passare direttamente alle vie legali, denunciando Ostuni che ha dichiarato: "Ci sarà una causa civile, con una richiesta di risarcimento danni".
 
Insomma la domanda che gira in queste ore è: nel caso di condanna a Ostuni, la critica rischia di morire? Se io critico qualcuno non personalmente ma per il suo lavoro/figura professionale (e nel caso di uno scrittore può essere cosa di tutti i giorni), come nel caso dello "scribacchino mestierante" che ovviamente ha una ricaduta sulla stima che Ostuni ha per il libri dell'ex magistrato, e sono passabile di condanna, quanto spesso succederà che un critico sia un po' più tranchant? Insomma la paura è che quest'ennesimo bavaglio possa inibire il diritto di critica.
 
E così, in difesa del collega poeta sono intervenuti diversi intellettuali che hanno firmato un appello:
"Le storie letterarie sono piene di stroncature assai più feroci, eppure questa è in assoluto la prima volta che uno scrittore italiano ricorre alla magistratura contro un collega per far sanzionare dalla legge un giudizio critico sfavorevole. Non è necessario condividere il parere di Ostuni per rendersi conto che la decisione di Carofiglio costituisce in questo senso un precedente potenzialmente pericoloso. Se dovesse passare il principio in base al quale si può essere condannati per un’opinione – per quanto severa – sulla produzione intellettuale di un romanziere, di un artista o di un regista, non soltanto verrebbe meno la libertà di espressione garantita dalla Costituzione, ma si ucciderebbe all’istante la possibilità stessa di un dibattito culturale degno di questo nome.

La decisione di Carofiglio è grave perché, anche a prescindere dalle possibilità di successo della causa, la sua azione legale palesa un intento intimidatorio verso tutti coloro che si occupano di letteratura nel nostro paese. Ed è tanto più grave che essa giunga da un magistrato e parlamentare della Repubblica. Per questi motivi offriamo la nostra solidarietà a Vincenzo Ostuni e ci diamo appuntamento mercoledì prossimo alle ore 11 davanti al commissariato di Piazza del Collegio Romano – il commissariato di don Ciccio Ingravallo in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda – per pronunciare pubblicamente la frase incriminata di Ostuni e rivendicare il diritto alla libertà di parola e di critica. E invitiamo scrittori, intellettuali e cittadini a iniziative analoghe"

L'appello è stato firmato da: Fulvio Abbate, Maria Pia Ammirati, Luca Archibugi, Vincenzo Arsillo, Nanni Balestrini, Marco Belpoliti, Maria Grazia Calandrone, Rossana Campo, Andrea Libero Carbone, Maria Teresa Carbone, Roberto Ciccarelli, Franco Cordelli, Andrea Cortellessa, Michele Dantini, Cristiano De Majo, Matteo Di Gesù, Francesca Fiorletta, Stefano Gallerani, Sergio Garufi, Giovanni Greco, Andrea Inglese, Tiziana Lo Porto, Valerio Magrelli, Massimiliano Manganelli, Carlo Mazza Galanti, Giordano Meacci, Matteo Nucci, Tommaso Ottonieri, Francesco Pecoraro, Gabriele Pedullà, Christian Raimo, Daniela Ranieri, Francesco Raparelli, Raissa Raskina, Luca Ricci, Luigi Scaffidi, Fabio Stassi, Carola Susani, Fabio Teti, Giorgio Vasta, Sara Ventroni, Paolo Virno, Paolo Zanotti.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.93) 25 settembre 2012 20:48
    Damiano Mazzotti

    Si può dire che la sua personalità da deputato ha avuto la meglio e ciò dimostra che l’Italia è diventata un paese socialmente, culturalmente e economicamente sottosviluppato.

    Se non si cambia classe dirigente con prepensionamenti obbligatori per tutto il settore pubblico, dalla sanità all’università, l’Italia dovrà passare quasi cent’anni di solutudine.

    Dopo i 60 anni per le donne e gli uomini pubblici una legge dovrebbe proibire tutti gli incarichi pubblici e tutte le consulenze private, lasciando la libertà di fare volontariato.

    Dovrebbero essere i giovani del settore pubblico a scioperare, dato che non rischiano nulla in confronto ai giovani del settore privato. Sciopero a oltranza fine all’approvazione della legge sui prepensionamenti. E oggi si va oltre dato che molti professori e giudici possono lavorare fino a 70 anni. 

    E per tutti i politici dopo due legislature fuori dal Parlamento. Dovrebbero fare politica solo dentro al loro partito, oppure dedicarsi al volontariato dato che affermano quasi tutti di fare politica per il bene della società.

  • Di (---.---.---.8) 26 settembre 2012 17:03

    E’ la democrazia del PD o PiDue, che non ammette neppure la critica letteraria, se letteraio sia definibile lo scritto di quel tale magistrato-senatore....-scrittore.

  • Di (---.---.---.11) 27 settembre 2012 08:30

    Il soggetto di "scribacchino mesteriante" non è un’opera letteraria, ma una persona. Quindi ha fatto benissimo. Che il sommo poeta Ostuni (che non mi pare faccia incetta di premi e riconoscimenti, ma chiaro... sarà il solito genio incompreso) impari a dire se una cosa gli piace oppure no senza offendere gratuitamente.

    • Di Il Gufo (---.---.---.35) 30 settembre 2012 19:50

      Carofiglio scrive delle porcherie illeggibili. E’ la mia modesta opinione.
      Sarò libero di dirlo, scriverlo ed urlarlo in strada, se proprio perdo la ragione?
      E senza che uno scribacchino di infimo livello mi chieda dei soldi!
      Se la sua onorabilità di scrittore è stata così devastata, si dedichi ai mestieri per cui lo paghiamo, lautamente peraltro.

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