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Carla Casu

Carla Casu

Sassarese. Classe 1984.
Lettrice di manoscritti inediti.
Blogger, citizen journalist e web writer freelance.
Amministratrice e redattrice di www.citizenpost.it

Statistiche

  • Primo articolo giovedì 04 Aprile 2012
  • Moderatore da martedì 07 Luglio 2012
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Ultimi commenti

  • Di Carla Casu (---.---.---.62) 5 maggio 2012 12:29
    Carla Casu
    "Qualora in zona sismica e costruito con le tecniche antisismiche per contenere gli effetti di un sisma e mantenerne l’agibilità (questo prescrivono le leggi al riguardo degli edifici pubblici), non sarebbe solo aggravante ma la causa qualora il sisma non sia stato di magnitudo superiore ai dati di progetto che ottemperano a precise tabelle di legge."

    Grazie per la precisazione. 

  • Di Carla Casu (---.---.---.149) 3 maggio 2012 18:18
    Carla Casu

    Faccio un altro esempio (peraltro realmente verificatosi): autore di blog - molto seguito - scrive che il Governo spende in auto blu una cifra improponibile a nove zeri. Oltre a questo diffonde altri dati, tutti falsi. Il commento più intelligente che l’articolo riceve è "maledetti bastardi". Nessuno si prende la briga di verificare, nessuno si cura di usare la logica e rendersi conto che quella cifra copre dieci finanziarie e sicuramente qualcosa non quadra. 

    Il fatto è questo: quel dato è stato spacciato per reale e il blogger non ha risposto del suo errore (fingiamo di credere fosse un errore commesso ingenuamente).
    Il mio articolo fa riferimento ai dati di fatto non interpretabili (non agli editoriali o ai post in cui si esprimono opinioni). Discorso che si può tranquillamente estendere anche agli esempi del commento, dal momento che un dato di fatto dovrebbe essere non interpretabile per definizione.

    " Prendiamo il caso di un incidente stradale: secondo un giornalista è stato causato dalla velocità, per un altro dall’incapacità di controllare il mezzo a quella velocità, per un altro ancora dall’imprudenza di essere andato a quella velocità, per un altro dal non avere aumentato la velocità in modo tale da sfuggire allo scontro… "

    Per questo motivo si fanno le perizie di analisi e ricostruzione delle dinamiche di incidenti stradali. Il giornalista non dovrebbe scrivere ciò che è accaduto secondo la sua opinione, ma ciò che è accaduto secondo la realtà.

    "Prendiamo il caso di un edificio crollato durante un terremoto: è caduto per il terremoto o perché malcostruito?"

    È caduto per il terremoto. Il fatto che fosse mal costruito è l’aggravante, non la causa. Sarebbe la causa se fosse caduto a prescindere dal terremoto.

    (Non replico a tutti gli esempi, altrimenti mi dilungo troppo.)

    Per quanto riguarda la distinzione: mi rifaccio a quanto "stabilito" dal diritto dell’informazione. Esistono definizioni, regole, distinzioni, principi che non ho inventato io.
    L’informazione non è affatto una rappresentazione di fatti interpretati. 

    La distinzione tra opinione e fatto è netta, eccome. La distinzione tra manifestazione del pensiero e attività informativa un po’ meno, e riguarda soprattutto i mezzi e la differenza tra esercizio individuale ed esercizio in forma di impresa. 

    L’articolo può essere approfondito in molti modi, ciò che però mi interessa maggiormente è la maniera in cui si utilizza questa libertà. Io sarò sempre contro la censura e contro ogni tentativo di limitare la manifestazione del pensiero. Sarò sempre contraria anche ai tentativi di "boicottare" l’informazione alternativa, ma non sarò mai a favore della disonestà intellettuale (soprattutto se cela secondi fini), provenga da un giornalista professionista o da un blogger. 



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