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Capaci 23 anni dopo: non solo mafia

"Ma dottore, cosa fa? Così ci ammazziamo tutti..." furono le ultime parole, pronunciate dal suo autista, al suo fianco, seduto al lato passaggero, che un Giovanni Falcone sovrappensiero udì. Reagì subito: inavvertitamente aveva estratto le chiavi e le reinfilò. La Croma blindata però ebbe un attimo di rallentamento e Brusca d'incertezza nell'azionare il telecomando...
 
Per alcuni versi dunque abbiamo dettagli e certezze che arrivano praticamente sino all'istante stesso della strage, per altri dubbi, incertezze, nebbie ed oscurità, depistaggi, fuorviamenti. Non più singoli a combattere la mafia che ha poi buon gioco ad isolarli, delegittimarli ed eventualmente ucciderli, bensì un pool che condivide le indagini e la lotta. In esso, Falcone era l'esperto tecnico di disamine contabili: un uomo lo si può uccidere ed occultarne il cadavere, farlo sparire, scioglierlo nell'acido... Ma i conti no, i conti una traccia la lasciano sempre.
 
Sarebbe - il condizionale è d'obbligo ma diverse indiscrezioni sembrano indicarlo - sarebbe il famigerato "All Iberian" il conto cui già allora sarebbe giunto il giudice palermitano? Una prova avrebbe potuto dare probabilmente l' "Agenda rossa" di Paolo Borsellino, che scomparirà subito dopo l'uccisione dell'amico di Falcone in Via d'Amelio. L'iscrizione nel registro degl'indagati, nel 1998, delle sigle "Alfa" (Silvio Berlusconi) e "Beta" (Marcello Dell'Utri) sarebbero coerenti tra l'altro anche con questa tesi (ma non ci sono poi stati riscontri definitivi). Se così fosse, la riuscita del lavoro di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avrebbe scongiurato all'Italia il nefasto ventennio i cui strascichi ancora si trascinano. Capaci ha cambiato la Storia d'Italia. Ha fermato Falcone come poco tempo dopo Via d'Amelio fermerà Borsellino, ma ha scosso le coscienze ed indotto alla ribellione. Da subito, chiudendo la porta della Presidenza della Repubblica a colui il quale sembrava dover esserne il successivo naturale inquilino, Giulio Andreotti, membro di quella P2 - cui era iscritto anche Berlusconi - che più volte già era apparsa dietro le quinte delle stragi di Stato. L'esito immediato fu l'insediamento al "Colle più alto" di un magistrato: Oscar Luigi Scalfaro...
 
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