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Home page > Tempo Libero > Cinema > Candidato a sorpresa, ma perché?

Candidato a sorpresa, ma perché?

Ci sono film di cui mi sfugge il senso, la logica e perfino il motivo della loro esistenza.
Candidato a sorpresa rientra in pieno nella categoria.

Jay Roach mette insieme un film terribile, pieno di ovvietà e per nulla divertente.

Cam Brady si presenta per la quinta volta come candidato al congresso del suo distretto e siccome è candidato unico le elezioni sono una formalità.

Però una coppia di industriali che vuole investire nella zona decide di finanziare un candidato alternativo per avere un appoggio politico e butta nella mischia il figlio scemo di un vecchio politico: Marty Huggins.

Da quel momento in poi parte una spietata campagna elettorale fatta di colpi bassi e niente regole.
Se Cam è abituato da anni alle sue falsità e si muove da maestro (commettendo però una serie di errori imperdonabili credendosi onnipotente) per Marty bisogna iniziare da zero e la sua vita viene rivoluzionata dal consulente per la campagna elettorale.

Will FerrellZach Galifianakis finiscono così per rappresentare il peggio della politica americana (ma anche europea) esagerando oltre ogni limite gli aspetti negativi dei loro personaggi.
Peccato però che gli sketch siano pecorecci e per nulla divertenti.

La cosa più triste è però che in diversi momenti sembra di trovarsi di fronte ad alcune campagne elettorali italiane reali becere più che nel film.

Chi vi ricorda l’inizio con Bradley che si presenta alle varie categorie di lavoratori dichiarando sostanzialmente di essere uno di loro? (presidente operaio-pompiere-muratore…)

Direi che il film non merita la perdita di ulteriore tempo…

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