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Cancro, vaccino e macachi

Si dice "sei un macaco" di un "uomo ridicolmente goffo e inesperto, tonto, buono a nulla, in espressioni più scherzose che offensive" e ad una scimmia, più scimmie, esseri viventi, dobbiamo dire grazie, tantopiù ai macachi rhesus, su cui è stato sperimentato un vaccino anticancro.

Leggo: "Un nuovo vaccino anti-cancro, testato in topi e scimmie, ha dimostrato di riuscire ad abbattere le difese che i tumori mettono in atto per proteggersi dagli attacchi del sistema immunitario, bloccando le cellule malate.I risultati aprono la strada alla possibilità di mettere a punto un vaccino universale, dal momento che la nuova terapia può superare le diverse variazioni che si presentano in ogni paziente". 
 
E' una notizia molto importante e mi meraviglio che non abbia avuto forte riscontro sulla stampa, l'ho letta sull'Ansa, il 26 maggio 2022. Mi sono occupata di Sperimentazione animale a marzo 2021, e non scordo lo sconforto agghiacciante che mi prese nel vedere certi video, certe relazioni scientifiche. Ma andiamo avanti perchè sappiamo come il cancro ci colpisca, personalmente e negli affetti più cari...

"Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, è stato coordinato dal Dana-Farber Cancer Institute e dalla Harvard Medical School, entrambi di Boston, e indica la necessità di nuove sperimentazioni che renderebbero possibile avviare gli studi anche sugli esseri umani.La maggior parte dei vaccini contro il cancro prende di mira le proteine specifiche (antigeni) che si trovano sulla superficie delle cellule tumorali, con l’intento di aiutare il sistema immunitario a riconoscerle e ad attaccarle. Tuttavia, la capacità di questi antigeni di stimolare una risposta immunitaria è unica per ogni individuo, cosa che rende difficile lo sviluppo di un vaccino efficace per tutti. Inoltre, i tumori riescono spesso a sfuggire agli attacchi delle cellule immunitarie modificando o mascherando gli antigeni delle loro cellule, così da non farsi riconoscere.I ricercatori guidati da Soumya Badrinath hanno scelto un approccio diverso. Il loro vaccino anti-cancro può superare le variazioni individuali perché ha come obiettivo due tipologie di cellule immunitarie, le cellule T e le cellule NK (Natural Killer), che provocano un attacco generale e coordinato. In particolare, il vaccino stimola due proteine chiamate MICA e MICB, anch’esse presenti sulla superficie delle cellule tumorali e la cui produzione aumenta in condizioni di stress, che sono in grado di legarsi alle cellule immunitarie e attivarle. Normalmente, i tumori riescono a neutralizzare questa minaccia rompendo MICA e MICB e disperdendole, ma è proprio a questo punto che entra in gioco il nuovo vaccino: impedisce alle cellule tumorali di liberarsi delle due proteine e quindi rende molto più facile l’attivazione delle cellule T e NK del sistema immunitario. I risultati indicano che la terapia è in grado di promuovere un'immunità protettiva contro i tumori, anche contro quelli con mutazioni che normalmente sfuggono alle difese naturali del corpo. Nei test preliminari, condotti su topi ed esemplari di macaco rhesus, il vaccino si è dimostrato efficace e sicuro".
 
Veniamo alle cifre: "Nel 2021 sono stimate 181.330 morti per neoplasie (100.200 uomini e 81.100 donne), 1.870 in meno rispetto al 2020. Per molti anni il tumore del polmone ha occupato la prima posizione nella classifica dei tumori più frequentemente diagnosticati, ma il report 2020 mostra che il tumore del seno femminile detiene oggi questo primato. Con 2,3 milioni di nuovi casi stimati nel 2020, il tumore mammario nelle donne rappresenta infatti l’11,7 per cento delle nuove diagnosi, seguito dal tumore del polmone (11,4 per cento), del colon-retto (10,0 per cento), della prostata (7,3 per cento) e dello stomaco (5,6 per cento). Se si guarda invece alla mortalità, il tumore del polmone è al primo posto (18 per cento di tutti i decessi per cancro), seguito dal tumore colorettale (9,4 per cento) e da quello del fegato (8,3 per cento). Il tumore del seno femminile occupa il quinto posto in questa classifica (6,9 per cento)."
 
Qual'è il ruolo del macaco nella ricerca scientifica odierna? Si legge che "Il Macaco Rhesus è stato intensivamente utilizzato nella ricerca medica e biologica.Negli anni cinquanta è stato utilizzato per discussi studi sperimentali sulla deprivazione materna condotti dallo psicologo comparativo Harry Harlow. Negli anni cinquanta e sessanta la NASA ha inviato nello spazio numerosi esemplari di Macaco Rhesus; l'Unione Sovietica e poi la Russia hanno continuato ad utilizzarli in programmi spaziali sino al 1997 nell'ambito del progetto Bion.Il macaco Tetra è stato, nel gennaio del 2000, il primo caso di clonazione di un primate. Nel successivo gennaio 2001 ha visto la luce ANDi, il primo primate transgenico, nel cui genoma sono stati inseriti geni di una medusa. La notizia del sequenziamento del genoma del Macaco Rhesus è stata pubblicata il 13 aprile 2007. Si tratta del terzo genoma di primate interamente sequenziato, dopo quello dell'essere umano (Homo sapiens sapiens) e dello scimpanzé (Pan troglodytes). Lo studio dimostra che l'uomo ed il macaco condividono il 97,5% della loro sequenza di DNA".
 
Io non sono mai stata neanche sufficente, non dico brava, in matematica ma registro che "in  un esperimento condotto da ricercatori della Duke University le abilità matematiche di due esemplari di Macaca mulatta sono state messe a confronto con quelle di un gruppo di studenti universitari. Test in cui si dovevano risolvere, in pochi secondi, delle semplici addizioni, con risultati a dir poco sorprendenti: 76 % di calcoli esatti per i macachi, rispetto al 94 % degli studenti. L'esperimento suggerisce che la abilità aritmetica non è una prerogativa degli esseri umani ma rappresenta un carattere evolutivo comune ai primati".
Umberto Veronesi, disse e scrisse " Io ho creato un istituto, l'Istituto Europeo di Oncologia, dove non si usano animali, se voi cercate ovunque, frugate in tutto l'istituto, non trovate un posto dove vi siano animali di laboratorio. L'uomo è un primate, cioè è una scimmia modificata, e della scimmia ha mantenuto le caratteristiche metaboliche fondamentali. I primati sono stati e sono vegetariani"
Lascio un video della BBC in cui si dice, e si vedono,che ci sono più di 260 specie di scimmie in tutto il mondo, in alcuni dei momenti migliori dei nostri amici primati.Liberi.
 
 

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