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Bucarest: la Romania è nel caos istituzionale. Il Leu ai minimi storici

L’ex Ministro degli Interni e Presidente del Senato Vasile Blaga: ”Quello dell’Usl è un atto di banditismo politico”.

Da più di una settimana, come denunciato dall’Unione Europea che ha raccomandato alle forze politiche nazionali di recuperare il rispetto per le Istituzioni, la Romania si trova nel pieno caos istituzionale, tanto che più di un osservatore neutro ha denunciato come a Bucarest si stia consumando nei confronti del Presidente della Repubblica in carica, Traian Basescu del Pdl, un vero e proprio “golpe” incruento finalizzato alla sua destituzione.

Sette giorni fa, come noto, l’attuale Premier Victor Ponta, socialista alleato ai liberali nell’Usl, ha deciso autonomamente di recarsi al Consiglio Europeo di Bruxelles in rappresentanza del Paese, nonostante la Corte Costituzionale fosse d’avviso contrario avendo sentenziato, in sede di risoluzione del conflitto d’attribuzioni tra Istituzioni dello Stato, che la Romania, in quanto Repubblica semi-presidenziale, dovesse all’estero essere rappresentata dal Capo dello Stato. Traian Basescu, per evitare l’ennesima figuraccia al Paese, poi fece buon viso a cattiva sorte e rinunciò al viaggio nella capitale belga.

Tre giorni fa la maggioranza Social-liberale in Senato, inoltre, ha approvato una sua mozione di sfiducia nei confronti del Presidente di quel ramo dell’Assemblea, e cioè del liberal-democratico Vasile Blaga, già nel passato a lungo Ministro degli Interni. Blaga è stato sostituito con il liberale Crin Antonescu, che così è assurto alla seconda carica istituzionale del Paese, quella vicaria che in caso d’impedimento sostituisce il Capo dello Stato. L’impedimento potrebbe, però, già arrivare domattina quando il Parlamento, in seduta comune, dovrà esprimersi sulla richiesta di sospensione dalle funzioni di Traian Basescu, accusato dalle forze liberal-socialiste del potere di attentato alla Costituzione. Per trasformare poi la sospensione in effettiva destituzione la decisione parlamentare dovrà essere ratificata dalla maggioranza dei romeni con un referendum.

Antonescu, dunque, già sta scaldando i muscoli in vista delle imminenti Presidenziali d’autunno quando sarà l’unico candidato a Palazzo Cotroceni per l’Unione social-liberale. Intanto, dal centro-destra liberal- democratico, per bocca del destituito Vasile Blaga, già alti si levano i lai contro quello che viene definito un golpe “bianco”, cioè senza spargimento di sangue, architettato da Ponta ed Antonescu. Blaga ha dichiarato: ”Quello dell’Usl è un atto di banditismo politico”.

Intanto frana la credibilità internazionale della Romania e non solo per i richiami da parte dell’Unione europea di cui fa parte. Quest’oggi il Leu ha raggiunto il suo minimo storico sull’Euro da quando c’è il “Leu forte”. Veniva scambiato a 4,7 Lei per Euro. Pare proprio che la Romania stia sull’orlo del baratro, pronta a cascarci da un momento all’altro. Troppo lunga forse la permanenza al potere del Pdl del Presidente Basescu per non renderne fragorosa la fine. Alla coppia Antonescu-Ponta l’arduo compito di evitare il crollo del Paese alla vigilia di decisioni importanti per il suo futuro come la crescita economica ma soprattutto l’ammissione della Nazione tra i Paesi dell’area Schengen, un vero e proprio tormentone per i Romeni.

Sergio Bagnoli

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