• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Brignano e i "black bloc", maestro populista

Brignano e i "black bloc", maestro populista

Parlando per gusto personale non potrò mai negare la maestria scenica e interpretativa o semplicemente la simpatia di Enrico Brignano, da sempre uno dei miei preferiti sulla scena comica o in senso più allargato, teatrale. 

Non c’è bisogno di citare gli immancabili show nei teatri romani, a loro volta soggetti a repliche su repliche. Il pubblico c’è e il nostro Enrico cavalca l’onda del successo che sembra, da anni, non perder mai la cresta. E ora eccolo sbarcare su Le Iene, il noto format di denuncia su Italia Uno.
 
E’ proprio del suo numero a Le Iene che vorrei parlare.
 
Si parlava, a stringere, dell’animo italiano ferito dai soprusi urbani a cui la nostra bella capitale è stata sottoposta dai famigerati, leggendari ma pur sempre sconosciuti e fantasmagorici "black bloc".
 
Come ho detto? L’animo ferito? No vabbè, diciamo che l’ho un po’ romanzata. Si parlava del fatto che i "black bloc" sono dei coglioni. Hanno conquistato un fantastico nomignolo, quello di “teste di casco”, invenzione che ha permesso al nostro di guadagnare un sentitissimo applauso, uno di quelli che vengono dal cuore, uno di quelli commossi e fomentati. Bello vero?
 
Bellissimo. Il nostro Enrico è bravo per questo. E’ bravo perché fa ridere tutti, sa riproporre quelle sfaccettature della vita e dell’italianità in cui non si può far a meno di riconoscersi, che suscitano una risata sincera e drammatica.
 
Dobbiamo davvero complimentarci con l’Enrico nazionale che ha servito su un piatto dalle fattezze altamente pregiate, da ristorante di lusso, esattamente quel minestrone di cui si aveva fame. Avevamo tutti fame di sentire una voce nota e rincuorante che si impegnasse a emanare la propria infame e impietosa sentenza su chi quel sabato ha distrutto i mattoncini di cui era costituita piazza San Giovanni. Sì, quella gente chiamata "black bloc"! Sono loro i colpevoli! Sono loro le teste di casco!
 
Brucia la strega! Brucia la strega!
 
Bravo Enrico, ben detto! Non vorrai mica metterti a spiegare agli Italiani che cos’è un black bloc? Non vorrai mica dire agli italiani che i black bloc NON sono una struttura organizzata contrariamente a quel che si crede? Non vorrai mica spiegare agli italiani che gli olimpionici lanciatori di sassi, i professionali vetrai addetti al collaudo nelle banche e i fuochisti addetti ai fallimentari test di combustione automobilistica NON erano black bloc ma erano semplici identità violente colpevoli in primis di aver visto troppi film d’azione americani? Non vorrai mica spiegare agli italiani che i "black bloc" nostrani per definizione sono nati all’inizio del 2000 e morti subito dopo a seguito delle sanguinarie repressioni che hanno visto la morte di Carlo Giuliani?
 
Non vorrai mica dire che a piazza San Giovanni la polizia ha mosso i propri blindati ad alta velocità sull’inerme mare di folla pacifista non per difesa ma per attacco? Non vorrai mica dire che durante i primi fermi da parte delle autorità c’erano i pensionati, i precari, i padri di famiglia a difendere i giovani che subivano arresti e ad inveire contro l’ingiusta polizia, anch’essa precaria, che eseguiva gli ordini ciechi dello stato fetente a discapito del popolo sovrano? Non vorrai mica mancare al rituale di bollare il popolo disperato come criminale senza ricordare che quello stronzo (scusate, non volevo ripetere “disperato”) è stato totalmente abbandonato, anzi per essere moderno e facebookiano direi addirittura “trollato” dallo stato? Ma no, non lo diciamo, che ce frega, dovessimo mai perdere audience.
Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares