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Brevi riflessioni sulle casse automatiche nelle grandi catene dei "supermercati"

Brevi riflessioni sulle casse automatiche nelle grandi catene dei "supermercati"

E’ da tempo che in molte catene di supermercati di qualsiasi colore esse siano... lentamente trovano diffusione le c.d. casse automatiche. Ecco cosa si legge sulla cassa automatica nel sito della coop: Queste nuove casse ad alta automazione sono pratiche e facili da usare e per il cliente rappresentano un ulteriore servizio, come il Salvatempo, per velocizzare i tempi della spesa e ridurre i tempi di attesa. Le casse automatiche sono sempre aperte, e offrono grandi vantaggi ai soci e clienti che desiderano fare in fretta. Con queste nuove casse si può fare tutto da soli, molto rapidamente, seguendo le istruzioni che appaiono sul monitor e, se ci si trova in difficoltà non mancherà l’aiuto dei nostri assistenti. Il pagamento si effettua sia in contanti che con le carte elettroniche (bancomat o le nostre carte di credito). Insomma, con le Casse più è più facile fare la spesa!

Quando andate a fare la spesa specialmente in determinate fasce orarie noterete che le classiche casse con il cassiere... sono chiuse, forse ne funzionerà una al massimo due, questo perché devono costringere gli utenti consumatori ad utilizzare le casse automatiche più veloci, senza relazione sociale, e senza fila di due ore...
Voi direte ma dove è il problema? Tanto per pagare devo pagare, i tempi della fila sono ridotti, quindi posso solo guadagnare tempo... il famoso tempo relativo!

Ebbene il problema esiste.
1) alienazione dell’individuo
questo processo di meccanizzazione e automatizzazione dei processi di interazione sociale, ovvero fare la fila alla cassa, fare due chiacchere con chi ti precede o meno, un saluto di cortesia al commesso o alla commessa addetta alla cassa erano elementi tipici del "fare la spesa" che ora verranno meno. Ciò è la normalità perché quello che vuole la società è niente dialogo, nessuna comunicazione, nessuna condivisione, solo freddezza, automatismo ovvero automatizzazione dell’essere umano che quindi da essere individuo sociale diverrà non essere ma elemento assorbito dalla frenesia meccanizzata della quotidianità.

2) perdita dei posti di lavoro
Chiudere le casse tradizionali, diffondere le casse automatiche a lungo andare non a breve termine comporterà necessariamente la riduzione di posti di lavoro nelle grandi catene di distribuzione alimentare che hanno comportato anche la fine del piccolo artigianato alimentare. Ciò rientra nella logica del risparmio, e della non ridistribuzione della ricchezza con criteri equi e sociali. Non può che essere cosi.
Ovviamente ciò riguarderà in via principale il lavoro precario, verranno meno le assunzioni a tempo determinato di cassiere a lungo andare proprio perchè sarà una funzione lavorativa che nel tempo verrà soppressa.

Io non sono contrario alla tecnologia. Lo sono quando questa comporta 1) l’alienazione dell’individuo; 2) la soppressione di posti di lavoro correlata alla mancata ridistribuzione della ricchezza. Tale criterio oggi non lo si pone più all’oggetto della discussione ed è una tragedia specialmente per chi dice di lottare per l’affermazione di uno stato socialista.

Per esempio l’impiego di casse automatiche comporta chiaramente la soppressione o quanto meno la drastica riduzione del lavoro di "cassiere". Bene il risparmio energetico lavorativo dato da tale funzione potrebbe essere integrato nel seguente modo: macchina sostituisce uomo, meno tempo di lavoro, incremento del salario del dipendente. Ovvero introdotta la macchina, che necessita di un solo o al massimo due assistenti, si sopprimono ad occhio quattro casse tradizionali quindi verrebbero meno due posti di lavoro. Anziché licenziare o non provvedere all’assunzione si potrebbe impiegare il risparmio dato dalla macchina in una diversa organizzazione del lavoro che comporterebbe una diversa distribuzione dell’orario di lavoro, ovvero ridotta ma con il salario del tempo pieno. In questo modo si lavora di meno, si conserva il posto di lavoro, si guadagna giustamente il minimo accettabile e si crea il principio di armonizzazione macchina uomo. Questo è l’unico modo per evitare che le macchine un giorno si sostiuiscano all’uomo e ciò è possibile solo se si pone in discussione il concetto di ridistribuzione della ricchezza.

Stiamo ben attenti perché è un problema serio con cui presto dovremo tutti fare i conti.

Quindi invito calorosamente i consumatori a non utilizzare le casse automatiche, cosa che farò anche io (ammetto di averla utilizzata una volta ma per necessità di verifica del funzionamento e comprensione piena della logica di apparato sistemica che le caratterizza) a fare le file lunghe alle casse , se queste sono chiuse chiedete l’invio di un cassiere altrimenti non fate la spesa... ciò almeno fino a quando non si affermerà un diverso concetto di ridistribuzione della ricchezza!

Commenti all'articolo

  • Di Il Gufo (---.---.---.93) 28 aprile 2010 05:16

    Salvo l’alienazione dell’individuo che non c’azzecca granchè tutto è molto condivisibile.
    Tuttavia nel nostro sistema economico basato sulla moneta è così che vanno le cose, non certo da ieri.
    Si può cambiare radicalmente paradigma economico oppure combattere i mulini a vento chiedendo salari giusti a qualcuno che sullo sfruttamento basa la propria esistenza come creatore di profitto.
    Au revoir

  • Di (---.---.---.30) 29 novembre 2010 11:26

    anch’io credo che le casse automatiche nei supermercati siano causa di molti posti di lavoro in meno.. e sopratutto nei negozi dove sono già presenti molti clienti ricorrono cmq ai cassieri fisici.

  • Di (---.---.---.247) 16 novembre 2012 18:00

    sono una cassiera di un grande supermercato come me altre 2 miei colleghe non hanno avuto il contratto rinnovato a causa prima di tutto della poca gente e poi delle casse automatiche che sono in funzione solo quelle e ribadisco solo quelle la mattina sin verso le 10 30 e il pome dalle 2 alle 5...

    non ho altro da dire
  • Di (---.---.---.251) 13 febbraio 2013 20:42

    Sono appena rientrato a casa dopo aver comprato in un supermercato di Londra due deodoranti. Alla cassa non ho avuto la possibilita’ di parlare, di fronte a me avevo un automa.

    Il fatto e’ che in quel supermercato non c’erano casse automatiche e posso dire che la persona che ho trovato alla cassa in quel momento non stava vivendo.
    Allora ho pensato: "Se e’ cosi’, la prossima volta paghero’ usando le casse automatiche per evitare di sentirmi solo, circondato da macchine umane".

    Nonostante cio’ penso che se potessi pagare con una cassa automatica in un fruttivendolo, un macellaio oppure in un panificio non lo farei. Questo perche’ di fronte a me avrei Persone che vendono frutta, carne o pane e loro potrebbero essere felici, arrabbiati, nervosi o distratti e io potrei essere curioso di scoprirlo e di interagire con loro.

    Qui a Londra ed in generale sempre piu nel mondo non si compra piu’ cibo o altri tipi di prodotti, si comprano scatole; le persone non lavorano piu’ per produrre qualcosa, ma per produrre soldi e tutto diventa virtule. Il tempo e’ denaro e le cose semplici perdono valore mentre il superfluo diventa la nostra priorita’. 

    Al supermercato io non cerchero’ di pagare evitando le casse automatiche, ma mi sforzero’ di comprare meno oggetti inutili, cerchero’ di spendere piu tempo e denaro per quello che realmente mi rende felice: mangiare, fare l’amore, dormire, viaggiare, sapere.
    Credo che questa sia una possibile soluzione per evitare l’alienazione, e forse di conseguenza potrebbero esserci meno supermercati con casse automatiche e piu’ botteghe, dove sia chi incassa e sia chi vende, potrebbe parlare e vivere meglio.

    Marco
  • Di (---.---.---.127) 28 agosto 2013 23:06

    Classico ragionamento all’Italiana, siccome la tecnologia si sta piano piano sostituendo all’uomo, allora, invece di trovare posti più adatti per l’uomo, lavori più dignitosi e appaganti, lamentiamoci della perdita e accusiamo la tecnologia cattiva!

  • Di (---.---.---.62) 23 gennaio 2014 10:31

    Proprio ieri, mi sono ritrovata a combattere con una di queste macchine infernali, che, se non accetta la barra ottica, perdendo ulteriore tempo, si deve digitare manualmente il codice, come mi è stato suggerito dall’assistente! Ma, alle 20.30 della sera, dopo una lunga giornata di lavoro, e la fretta di rientrare, questa cosa mi ha innervosito parecchio, ed ho detto che sarebbe meglio ripristinare le tradizionali casse. L’addetta mi ha risposto che l’azienda deve risparmiare sul personale, inoltre ha aggiunto che non assumono più nuovo personale e spremono al massimo quello rimasto, con l’insoddisfazione di tutti! 

    Risultato: 
    • Servizio carente, e svogliato, da parte dei dipendenti superstiti, sottoposti a turni estenuanti. 
    • Disoccupazione.
    • Incremento dei furti, da parte degli abituali furbetti e delinquenti.
    • Perdita dei clienti spazientiti da un sistema automatico
    Devo aggiungere altro per far capire che in epoca di crisi, e di esigenza di incrementare i consumi questa non è la risposta vincente !?
    Lasciamo stare poi l’importanza che potrebbe avere il lato umano del fare la spesa trattando con persone e non con macchine!
    A quanto pare, la crisi ci ha tolto pure quello!
    Susanna

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