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Berlusconi ed il complesso di inferiorità

Il bisogno di conferme, l’ansia spasmodica di apparire e di catturare l’attenzione, le battute da "asilo mariuccia", sono tutti aspetti comportamentali di Berlusconi causati del complesso di inferiorità di cui ha sempre sofferto.
Come quando Agnelli gli faceva fare due ore di anticamera ed il mondo degli affari lo trattava come un parvenue: poteva essere uno statista ma il complesso probabilmente lo getterà nella "spazzatura della storia".
L’anima di Berlusconi spiegata da un giornalista di destra :
Berlusconi sul lettino dello psicanalista Massimo Fini

Sono il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia avuto nei 150 anni della sua storia». Per quanto scavi nel passato, recente e remoto, non ricordo qualcuno éche si sia espresso in questi termini su sè stesso. Nessun regista, per quanto sommo, Ingmar Bergman o Federico Fellini o Orson Welles, ha mai detto di sé: «Sono il migliore fra tutti quelli che si sono cimentati con la macchina da presa». Nessun attore, sia pur straordinario, un Lawrence Olivier, un Vittorio Gasmann, un Dirk Bogarde, ha mai osato affermare: «Sono il meglio fico del bigoncio». Nessun atleta, si chiamasse Fausto Coppi o Pelè, si è mai dichiarato il primo in assoluto. Nemmeno Maradona, che pure era un po’ “svitato”. Neanche Rudy Nureyev, che era un narciso per temperamento e professione, ha mai detto: «Sono il più grande ballerino di tutti i tempi». E lo era. Forse solo Carmelo Bene ha detto qualcosa del genere, ma in termini ironici e autoironici («Sono apparso alla Madonna»;). Invece nelle affermazioni di Berlusconi e in tutto il suo atteggiamento non c’è mai un briciolo di ironia e, tantomeno, di autoironia. Si prende sempre e tremendamente sul serio. Come quelli che in manicomio credono di essere Gesù Cristo.

Questo delirio di onnipotenza maschera in realtà, come sempre, un proporzionale e irrisolto inferiority complex. Se uno è davvero convinto di essere il migliore, non ha bisogno di affermarlo, ci sono i fatti a dimostrarlo. Da che cosa gli derivi questo complesso di inferiorità è impossibile dire. Ci vorrebbe un analista. Un plotone di analisti. A me Berlusconi, come uomo, per certi versi fa anche tenerezza. Neanche diventare padrone del mondo placherebbe questa sua ansia, questo bisogno inesausto di conferme. Se non gliele danno gli altri, sente l’urgenza di darsele da solo. Per dirla con le parole di una canzone di Sergio Endrigo, gli “manca sempre una lira per fare un milione”. E, per la verità, in questa sua ossessione non gli si può dare tutti i torti.

Nonostante nella sua vita abbia fatto cose notevoli (e lasciamo perdere, per una volta, i mezzi molto discutibili che ha usato per affermarsi, anche perché migliaia di altri si sono serviti degli stessi mezzi ma non hanno avuto la sua riuscita), non è stato mai preso veramente sul serio. È stato un grande imprenditore, nel settore immobiliare e dei media, ma non è mai entrato nel “salotto buono”. Stefania Craxi mi ha raccontato che una volta suo padre e Berlusconi andarono a trovare Gianni Agnelli nella sua villa di Saint Moritz. Agnelli ricevette Bettino, ma fece attendere due ore Berlusconi in anticamera. Come politico ha successo in Italia, ma il resto del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti al Giappone, ride di lui. Per farsi notare nei meeting internazionali ha bisogno di ricorrere a scherzi infantili, da “asilo Mariuccia”. I suoi colleghi lo sopportano perché non possono far altro, per “dovere istituzionale” per dirla con Zapatero.

Io credo che Silvio Berlusconi abbia perso una formidabile occasione per diventare un grande uomo di Stato. Aveva tutto: esperienza, ricchezza personale, una batteria di media a disposizione, un consenso fortissimo e un’opposizione ridicola. Era considerato, e con buone ragioni, “l’uomo della Provvidenza”. Solo Benito Mussolini si è trovato con un potere altrettanto forte in mano [laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com] Ma mentre Mussolini aveva in testa un’idea di Stato e di Nazione che realizzò con coerenza e ha fatto buone cose (l’Iri, la creazione di una burocrazia efficiente, le bonifiche, per spulciarne solo alcune) prima che la sconfitta bellica liquidasse il fascismo, Berlusconi è su piazza da quindici anni, 2500 giorni li ha passati come capo del governo gli altri come capo indiscusso dell’opposizione, ma sfido chiunque a dire che in questo periodo l’Italia sia migliorata di un ette. La sola cosa che è riuscito a fare è spaccare il Paese in due. E adesso sta venendo in uggia anche ai suoi alleati e a parte dei suoi seguaci.

Penso che sia stato proprio il suo debordante narcisismo a perderlo. E di lui, oggi, si potrebbe dire, malinconicamente, quello che Leone Trotzkij, in un famoso discorso, disse dei menscevichi: “Avete sprecato la vostra parte, ritornate nella spazzatura della Storia”.


Peccato che gliele stiamo a pagare noi queste sedute dall’analista…

Lorenzo68

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.226) 3 ottobre 2009 12:51

    Si dice che La "febbre" del Tribuno si manifesti quando si cerca di imporre agli altri le proprie debolezze.
    (questo e altro => http://forum.wineuropa.it

  • Di piè (---.---.---.178) 3 ottobre 2009 14:56

    Concordo con l’autore dell’articolo.Non conosco i motivi cosci o incosci che sono alla base dei comportamenti di una persona,sicuramente l’uomo non accetta che non si creda alla sua verità.Non sopporta che qualcuno gli faccia notare la più banale delle sue incongruenze comportamentali.Queste sue caratteristiche lo accompagnano dalla nascita e quindi il personaggio non si è mai smentito.Il problema quindi è:il popolo italiano che conta ,l’elite ,non solo della politica,ma di tutte le manifestazioni culturali e economiche del paese ha consentito ancora una volta e a distanza di alcuni anni di concedere credito ad una persona che non lo merita.Il ruolo della chiesa anche stavolta ha giocato sporco.Per questo consiglio ai miei nipoti di cambiare paese....

  • Di mediolungo (---.---.---.70) 3 ottobre 2009 19:12

    e sbaglieresti
    questo paese con l’avvento di berlusconi ha avuto una prima ed unica opportunità nella sua storia di regime cattocomunista
    ( vedi la vera rivoluzione l’ha fatta berlusconi ) e cioé quella di liquidare quella cappa culturale della sinistra dei salotti, dei comunisti al cachemire, dei cinematografari compagnucci della parrocchietta sovvenzionati dallo stato ( da noi tutti) con l’attico a piazza navova ed il cuore "proletario", gentaglia che sputa dove mangia e che non ha mai rischiato di suo nel mercato come fanno all’estero.

    Quanto a questo profilo psicanalitico di serie C fa ridere solo i poveri di spirito ed é solo la prova del baratro morale della sinistra...



  • Di Enrico C. (---.---.---.59) 3 ottobre 2009 21:56

    La cosa peggiore è che la sindrome Berlusconi dopo anni di cattivo esempio si sta diffondendo nella popolazione sempre più (vedasi intervento di mediolungo) e non si sa quanto occorrerà per rimediare al danno....

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