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 Home page > Tribuna Libera > Beppe Grillo: "Serve un’economia di guerra"

Beppe Grillo: "Serve un’economia di guerra"

La stampa nazionale riporta oggi un allarme di Beppe Grillo: “L'Italia è di fronte a un baratro, serve un'economia di guerra.”

Questa affermazione ha indubbia validità e consistenza. Basti pensare ai circa 100 miliardi di euro d’interessi che quest’anno paghiamo sulla montagna di debito pubblico pari ormai a 2.041 miliardi di euro.

Dei cento miliardi d’interessi complessivamente pagati dal Ministero dell’Economia, circa 50 miliardi li “regaliamo” agli investitori stranieri che detengono oltre la metà dei nostri BTP, sottraendo risorse preziose al circuito produttivo nazionale che stenta a sopravvivere.

Tutto questo in una fase storica nella quale restano a galla i Paesi e le aziende che rivedono ed aggiornano la propria rete organizzativa ed i relativi costi (eliminazione sprechi), investono in uomini e tecnologie avanzate "facendo sistema", come suol dirsi con felice definizione.

Riporto due annotazioni personali, tra le tante che sovvengono alla mente considerando il travagliato momento - meglio dire: decennio - che caratterizza l'Italia nel suo complesso.

La prima: con il Prof. Monti al Governo è stata persa un’occasione irripetibile nei primi mesi del 2012. Il riferimento va al mancato “contributo straordinario” del 5% sui patrimoni degli italiani con esclusione della prima (ed unica) casa.


Con l’incasso, anche rateale, di 350 miliardi di euro il debito pubblico da 1.950 (all'epoca) sarebbe sceso a 1.600 miliardi, i mercati azionari ed obbligazionari avrebbero segnato variazioni ultrapositive, i tassi d’interesse si sarebbero allineati ai minimi. Sicuri i capitali in arrivo dall’estero finalizzati anche agli investimenti.

Il Prof. Monti probabilmente sta ancora dialogando con le autorità svizzere per realizzare, come promesso, un accordo sulla falsariga di quelli gia stipulati direttamente da Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Austria, per la tassazione dei capitali trasferiti illegalmente in terra elvetica.

Seconda annotazione personale: Grillo dopo il successo elettorale (in misura forse inaspettata) poteva/doveva scegliere l’alleato “meno peggio” e lavorare all’interno della coalizione di Governo per intervenire su questioni di fondo, modificare le normative che bloccano il Paese, contrastare le lobby. In definitiva per affrontare "de visu" le tematiche da sempre segnalate e ben evidenziate nell'articolo pubblicato sul suo blog: "Mariolino Cannuli e l'economia di guerra".

Indubbiamente sono tantissimi i lacci e le incrostazioni che bloccano e rallentano la vita della Nazione, sono tanti gli interessi consolidati e difesi da gruppi organizzati e "ben capitalizzati" pronti a rintuzzare i tentativi di “regolarizzazione”.

L’impegno a livello governativo dei 163 nuovi rappresentati arrivati alla Camera dei deputati ed al Senato a seguito della straordinaria campagna elettorale di Beppe Grillo sarebbe stato proficuo banco di prova e di crescita per il M5S.

Questo perlomeno era l'auspicio di milioni di elettori che hanno affidato a Beppe Grillo la speranza e la forza parlamentare per riportare l'Italia sui binari della sostenibilità democratica ed economica.

Purtroppo quale è stato, pur senza volerlo, il risultato conseguito da Grillo e dal suo "giovane esercito” con la scelta dell'“opposizione non impegnativa”? La riabilitazione insperata del centrodestra, quello che ha “condizionato ed infiacchito” l’Italia negli ultimi vent’anni.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.0) 3 luglio 2013 11:19

    Questo è un’altro che prima sembra dar ragione a Grillo, poi finisce col dire che tutte le colpe della mancata uscita dalla CRISI, sono, nell’ordine:
    1) di Monti e del suo governicchio: a dimostrazione che uccidere l’uomo morto è sempre lo sport nazionale più praticato;
    2) del Movimento 5*, che ha rifiutato di fare da stampella ad un’altro (e se possibile ancora peggiore), governicchio.
    E CHE NE VOGLIAMO SPERARE!?

    • Di paolo (---.---.---.150) 3 luglio 2013 12:20

      Cosa ne vogliamo sperare ? Con un commento come il tuo direi nulla .

      Però mi conforta che ci sono molte persone ,anche quelle che prima hanno creduto a Grillo ,che ritengono che l’emergenza sociale si affronti con metodi concreti e non mandando 160 invasati a contare i bicchierini della bouvette del Parlamento e a farsi seghe mentali (a nostre spese ) sulla rivoluzione dei massimi sistemi .

      Vi siete fregati con le vostre mani , ma quel che è peggio è che avete fregato chi vi ha votato .
      E il rivoltare la frittata non vi servirà ,ormai vi hanno preso le misure e sanno chi siete .

    • Di (---.---.---.118) 6 luglio 2013 11:35

      @di paolo
      Ciccio...che contributo dai e hai dato per cambiare lo stato delle cose??
      Il degrado sociale e la tragica situazione economica e figlia della partitocrazia e di quelli come te che saltellando da un’elezione all’altra, ancora oggi anzichè proporre soluzioni alternative e prese di responsabilità politiche, si nascondono dietro la foglia di fico nefasta del "ce lo chiede l’europa" e del "non esistono alternative", del rinviare a domani confidando in qualche evento divino che possa invertire la tendenza ad un fallimento conclamato, che non è frutto di qualche tragica fatalità, ma è riconducibile a scelte insostenibili e scellerate - anche di carattere internazionale - che possono solo trovare - se non in mala fede - nel fanatismo che come noto è sempre stato allergico alla realtà oggettiva.
      La stessa che tu ora rifiuti di vedere, concentrandoti su ipotetici conflitti interni al M5S, su questioni di diarie e altre amenità, che sono state palesemente ingigantite dei media, sia per sminuire l’operato del Movimento, che se vuoi sapere cosa abbia fatto fino ad ora lo puoi facilmente desumere dal sito istituzionale del Parlamento e del Senato e sia per non parlare dei grossi scandali, processi in corso ed epurazioni e mal di pancia interni al PD oppure della destra ancora a distanza di vent’anni di non essere stata in grado di svincolarsi dal processi del suo leader e dei interessi.
      Il problema sono questi, la decrescità non l’ha fatta Grillo e neanche l’ha inventata lui, è semplicemente quella che è in corso da vent’anni ed ancora adesso ti balla sotto il naso.
      Poveretto...politica zero, argomenti zero, in compenso sei molto informato sugli scontrini, quindi ti stai dando la zappa sui piedi da solo. Il M5S è solo da tre mesi in Parlamento, non da trent’anni come i tuoi partiti penosi ricordalo. Votate tutte le proposte di legge avanzate dal Movimento e poi vedi come cambia tutto dal mattino alla sera. E’ questo che vi fa enorme paura.

    • Di (---.---.---.156) 7 luglio 2013 15:14

      ciccio, innanzitutto non ha votato il m5s, che di fatto ha portato al governo letta e napolitano. questo mi sembra già molto, rispetto al voto di quel 25% di italiani truffati dal barbuto televenditore

  • Di (---.---.---.239) 3 luglio 2013 14:58

    La casta dei Giornalisti ha più motivi per guardare alle diatribe del Movimento 5 Stelle che per vedere veramente cosa hanno fatto queste persone in 4 mesi che sono lì. Hanno portato una proposta di legge per il CONFLITTO DI INTERESSI, una per il reddito di Cittadinanza, una legge per la corruzione, ma nessuno ci informa di queste cose. Da elettore del M5S sono contento del voto che ho dato e sono convinto che per ABBATTERE questo "Sistema di Potere" non puoi mischiarti a loro. E sono ottimista anche per il futuro perchè la situazione economica non MIGLIORERA’ SICURAMENTE e il M5S avrà sempre tutto da guardare (SONO CURIOSO POI DI VEDERE IL PDL E IL PD MENO ELLE SI RIPRESENTERANNO ALLE ELEZIONI....DA AMICI O DA NEMICI???)

    • Di (---.---.---.116) 3 luglio 2013 23:54

      I giornalisti guardano ciò che si mostra: se M5S mostra di sé solo le sue diatribe, è ovvio che di quelle si parli. Ma anche io avrei critiche da fare su parte del giornalismo italiano, critiche che mi sarei aspettato di sentire da Grillo, al posto dei generici attacchi "finti", senza argomenti, da politicanti vecchio stile; e anche io vorrei tanto sapere cosa stanno realmente facendo gli eletti M5S, se non fosse che il movimento si è chiuso a riccio, rifiutando persino i dibattiti televisivi e non comunicando un bel nulla a nessuno, a meno che non si sia disposti a visitarne il sito, proprietà privata di "qualcuno" e fargli guadagnare qualche soldino (alla faccia del disinteresse); il tutto tra slogan sulla trasparenza e riunioni segrete.

      Sarei il primo sostenitore di Grillo e di M5S, se solo riuscissero a chiarire cosa intendono dire ogni volta che dicono qualcosa. E ciò si ripercuote anche in contesti come questo: per esempio, "abbattere questo sistema di potere": ok, ma quale? Quello della corruzione o quello delle istituzioni democratiche? Abbatterlo, come: con la tolleranza e il buon senso o a colpi di arroganza? Infine: abbatterlo per sostituirlo con che cosa?

      L’aspetto più grottesco è che alcuni eletti M5S hanno manifestato difficoltà a capire essi stessi cosa pensano, perché a diverse domande sulle loro opinioni personali, hanno risposto: "non lo so, devo chiedere...".

      Manny

  • Di (---.---.---.43) 3 luglio 2013 16:12

    E’ inutile girarci intorno:

     il gigantesco buco nero che impedisce ogni forma di ripresa del paese (da quando è iniziata le globalizzazione, cioè una vera e sempre piu competitiva concorrenza economica internazionale) è quella cloaca di corruzione e di sprechi che inchioda il sistema Italia al palo.

    Sono 300 miliardi, l’anno (150 fatturato mafie, 120-180 evasione, 60 corruzione solo per le forniture pubbliche) e gli appalti in Italia costano il 40 % in più

    Ma nessun governo italiano vuole fare delle serie leggi anti-corruzione e un contrasto vero a mafia e riciclaggio.
    Forse perchè è sempre sotto ricatto di un potente corruttore che vedrebbe crollare il suo impero economico-politico-mediatico?

    O il popolo si mobilita e occupa le piazze come in Brasile o in Turchia o non ne usciremo mai.

    http://www.lincredibileparlamentoitaliano.yolasite.com/cloaca-italia.php

    • Di paolo (---.---.---.150) 3 luglio 2013 16:31

      La legge anti corruzione e quella sul conflitto di interessi non l’avete voluta fare voi . L’occasione c’era ma avete preferito riciclare lo "psiconano " .Fa comodo al santone e ai suoi clic .


      Trovo aberrante il commento del grillino che tifa perché le cose vadano male ,è la cartina al tornasole di chi siete e cosa volete veramente . 
  • Di (---.---.---.78) 3 luglio 2013 18:35

    Il duo Grillo/Casaleggio ha puntato tutto sullo sfascio dell’Italia per conquistare un potere assoluto.

    Poiché i dati economici internazionali sono positivi e l’effetto sull’economia italiana si vedrà nel 2014 i due sono preoccupati per il loro disegno sfascista, temono la definitiva marginalizzazione e così hanno cominciato a strillare al lupo al lupo. Una sorta di turbativa d’asta con la speranza di far avverare il loro sogno demoniaco.

    Questo è tutto !!!

    • Di (---.---.---.78) 3 luglio 2013 23:36

      Non sò se piangere o ridere vedendo commenti del genere, mi piacerebbe solo sapere cosa fanno queste persone nella vita. Evidentemente non hanno i problemi che ho io che a 42 anni sta seriamente decidendo di lasciare questo Paese (e penso che lo farò con o senza Grillo).


    • Di (---.---.---.116) 4 luglio 2013 00:12

      Se non fossi troppo vecchio, io dall’Italia sarei già fuggito, soprattutto perché l’aspetto più deprimente è la chiusura mentale di molti di noi. Io cerco di soppesare le cose senza sposare aprioristicamente alcuna causa e mi accorgo che la realtà in cui viviamo è complessa al limite della contraddittorietà. Non so se M5S usi la logica dello sfascio, del "tanto peggio tanto meglio", ma per alcuni aspetti mi sembra di sì. Anche il fatto che Grillo vorrebbe che Napolitano sciogliesse le Camere, proprio ora che si comincia a parlare di possibili miglioramenti, non mi aiuta a fugare i miei dubbi.

      Manny

    • Di (---.---.---.216) 4 luglio 2013 07:54

      Cosa ci sia da piangere o da ridere su una osservazione politica sulla strategia della coppia G/C non mi è chiaro.

      Sono pensionato e coltivatore a part-time, soddisfatto?!

      Fai bene ad andartene dall’Italia. Mia figlia (35 anni) ti ha preceduto da molto tempo e ora è ricercatrice in una università inglese.

      Se pensi che Grillo e Casaleggio possano risolvere i tuoi problemi occupazionali stai fresco!

      loro sono per la "decrescita felice", vale a dire per l’impoverimento dell’Italia (sarebbe un caso unico nel mondo quello di un popolo che sceglierebbe la povertà per essere più felice) e quindi hai voglia di aspettare.

      Auguri sinceri per il tuo futuro

    • Di (---.---.---.85) 4 luglio 2013 10:59

      Comunicati stampa di Grillo/Casaleggio:



      blablablabalblabalbla guerra blablablablablabla sfascio blablablablabla distruzione balblablablablabla gente arrabbiata che scende in piazza coi bastoni blablablablablabla 

      Ogni loro post serve ad alzare i toni o mantenerli tesi, dando la sensazione di uno stato di guerra incipiente, continuo. Ora che c’è un governo e non c’è più l’emergenza bersani-che-perde-tempo-e-prende-porte-in-faccia bisogna martellare le persone affinché non si adagino, è guerra, anche se c’è un governo.

      E’ il classico caso di profezia che si autoavvera, perché si fa di tutto per creare un clima che la generi. Del resto il M5S ha ragione di esistere solo in un clima di sfascio, è un partito nato e fondato sulla reazione all’emergenza. Senza emergenza non ha motivo di esistere.

      Che noia che barba, i comunicati di grillo sono tutti uguali da un bel po’: pinchi pallini (stampa, governo, partiti e chi più ne ha più ne metta...) che creano una situazione di guerra, lo scontro ormai inevitabile e Grillo che si industria per cercare di evitarlo, anche se è lui che lo anticipa di continuo.

      Quanti mesi sono che Grillo dice che ci sarà lo sfascio a breve? 


      Mi verrebbe da citare Troisi quando - stanco di sentire notizie sulle madonne che piangono (per un certo periodo era diventata quasi una moda in tv) - affermò che il vero miracolo sarebbe stato vedere una madonna sorridere. Se non altro sarebbe stata una novità.

      Ecco, magari ci fosse un cambio di tono, un bel comunicato di Grillo/Casaleggio costruttivo e sereno, che non parli di disastro ma di costruzione. Questa si sarebbe una notizia.

      I disastri non sono inevitabili, se non si fa di tutto per crearli e finirci dentro. Non è necessario aspettare l’ecatombe per iniziare a costruire. Se lo si vuole.
    • Di (---.---.---.198) 7 luglio 2013 12:27

      Grazie per gli auguri.


      Il concetto di "decrescita felice" è nell’ottica di vedere in modo diverso l’economia. Parametri come la CRESCITA, IL PIL, l’inflazione non dovrebbero avere più valore nel nostro modo di vivere soprattutto quando abbiamo deciso di MONDIALIZZARE L’ECONOMIA. Non può esserci UNA CRESCITA INFINITA in un SISTEMA FINITO DI RISORSE. Purtroppo nessun TG e nessun giornale e soprattutto nessuna Nazione affronta temi di questo genere....sono troppo grandi e vanno ad intaccare gli interessi delle persone che governano questo "sistema". Bisognerebbe tornare "indietro" ma capisco che è molto difficile, soprattutto quando siamo abituati a avere tutto, ma mi domando in un futuro se saremo pronti a non avere nulla. Cioè alzarci un giorno la mattina e non pensare solo a "consumare" (come ti VIENI IMPOSTO ADESSO) ma quando avremo i problemi dell’Acqua e del cibo che non ci sono.
    • Di (---.---.---.193) 7 luglio 2013 14:49

      per: (---.---.---.198) 7 luglio 12:27

      Sono d’accordo sul fatto che si è esagerato con il consumismo sfrenato, quello del bombardamento pubblicitario fatto come lavaggio del cervello per farci diventare psico-dipendenti degli acquisti compulsivi, per fare soldi vendendoci anche le cose che non ci servono. Ma questo non vuol dire che l’economia del consumo sia sbagliata in assoluto. Per esempio: tutta la tecnologia moderna sfrutta circuiti integrati ad alto rendimento (cioè basso consumo energetico), che hanno richiesto ricerche costosissime per la loro realizzazione; se ciò non fosse stato sostenuto dal consumo su larga scala, un comune telefono cellulare, tanto per dirne una, invece di costare 30 Euro ne costerebbe 150.000 o anche di più. Grillo predica la diffusione del wi-fi, ma questa può avvenire proprio soltanto grazie al consumismo, il che è in contraddizione assoluta con il principio della "decrescita". Sarebbe più onesto se proponesse di tornare al piccione viaggiatore, perché "decrescita" vuol dire anche questo.

      Sono d’accordo anche con l’idea che dovremmo imparare a vedere l’economia in un altro modo (soprattutto separando il concetto di economia da quello di finanza), e sul fatto che non si può crescere all’infinito, ma la decrescita non è la soluzione: è solo un altro problema e altrettanto grave. Un buon sistema economico sano, non ha bisogno né di crescita né di decrescita, ma solo di STABILITA’; il capitale dovrebbe esserci, ma limitato al necessario richiesto dagli investimenti, invece di trasformarsi da mezzo a fine; e la moneta dovrebbe circolare nel circuito del consumo invece di ristagnare nel risparmio-rifugio (che è un’illusione).

      Secondo me, più che "tornare indietro" si dovrebbe cambiare strada, ma proprio del tutto. Cerco di spiegarmi con un esempio: trovo molto giusta l’idea sostenuta da Grillo sul reddito di cittadinanza, ma così com’è e in un sistema come quello che c’è, è inapplicabile visto che fatti due conti verrebbe a costare più di cinque miliardi di Euro al MESE, quando già si fatica a trovare un solo miliardo annuo per evitare l’aumento dell’IVA. Allora si dovrebbe pensare ad un nuovo sistema, che partendo dalla proposta M5S, sostituisca con adeguate modalità anche la pensione, l’assistenza sociale e l’assistenza sanitaria, integrando il tutto ed eliminando quindi svariati carrozzoni amministrativi, monetari e burocratici, che ormai vivono solo per alimentare se stessi. Peccato che però Grillo non sviluppi idee del genere, ma si limiti a singoli concetti elementari, disarticolati ed improvvisati, ripetendo così lo stesso metodo degli altri partiti. Invece è proprio qui che dovrebbe esserci la vera differenza, che non c’è (o almeno non ancora).

      Viceversa, se l’obiettivo è la "decrescita", allora non c’è problema perché la stiamo facendo già: più di 500.000 posti di lavoro sono già andati in fumo e più di 40 imprese AL GIORNO continuano a CHIUDERE. Continuando così, fra poco saremo sicuramente tutti "decresciuti"; ma "felici" credo proprio di no. Non avremo più NULLA, ci alzeremo la mattina senza pensare a "consumare", ma l’acqua sarà solo quella piovana e il cibo solo quello che raccoglieremo dagli alberi.

      Cordiali saluti.

      Manny

  • Di (---.---.---.116) 3 luglio 2013 23:56

    Concordo con la prima considerazione, quella relativa a Monti e al contributo straordinario, ma con delle limitazioni: a parte che ormai in economia di guerra ci siamo da un pezzo e straordinari o no, i contributi dei cittadini hanno assunto ormai il sapore amaro di "Oro alla Patria", però bisogna considerare che i vari governi, quello di Monti incluso, non hanno avuto la minima attenzione per le modalità di applicazione dei provvedimenti e per le conseguenze nefaste di tale rudezza. Più di cento suicidi all’anno, con punte di due o anche tre nello stesso giorno. Di fatto una strage di Stato, l’ennesima, di cui nessuno risponderà.

    Alla seconda considerazione, quella su Grillo ed M5S, vorrei semplicemente affiancare alcune mie riflessioni personali. Non so fino a che punto il successo elettorale di M5S sia stato, da parte di Grillo, inaspettato. Anzi, in alcuni momenti mi sembra sia stato addirittura "temuto". Lo dico perché ricordo l’affermazione di Grillo: "se volete votare per noi senza aderire attivamente al movimento, allora non votateci!"; sembra una semplice esortazione alla partecipazione, ma assume un altro tono se ricollocata nel contesto di una strategia come la sua, che tra "vaffaday", atteggiamenti a volte aggressivi e a volte melodrammatici, frasi shock, epurazioni drastiche e scelte irriducibili, sembra voluta non tanto per attirare quanto per selezionare il proprio elettorato e, più precisamente, in modo da privilegiare la parte più "estremista" e allontanare quella più moderata.

    Infatti, credo che se la simpatia e la comunicativa di Grillo fossero state accompagnate da un atteggiamento più dialogante che intransigente e da un disegno politico più comprensibile ed elastico che rigido e perentorio, se l’elettore moderato avesse potuto riscontrare, al di là della grinta e della simpatia, qualcosa, almeno qualcosa di più serio, che puntasse al recupero della dignità delle Istituzioni, più che al loro stravolgimento, allora il consenso elettorale sarebbe stato di gran lunga superiore, forse anche del 35-40%, perché la vera "rivoluzione" sarebbe proprio quella: la moralità, l’onestà, il decoro, la serietà. La maggior parte della gente non arde dal desiderio di fare rivoluzioni: vuole solo farsi la propria vita in santa pace; non vuole la "democrazia diretta": vuole una classe politica che sappia fare bene il proprio mestiere e la liberi dai problemi, anziché procurarglieli.

    La vera occasione persa, secondo me, è stata quella di un movimento che avrebbe potuto e dovuto fornire al Paese un elemento unificante e salvifico per la parte sana della società, capace di smascherare e sconfiggere la parte disonesta, isolandola. Quello che si è visto, invece, è stato l’esatto contrario: l’ennesimo partito litigioso, saccente, incoerente e alla fine, inconcludente, che si è isolato da solo, esso stesso. E la conseguenza più evidente è di aver rianimato i suoi presunti avversari, come appunto si conclude nell’articolo.

    Questo, almeno, fino ad ora; qui però si apre un altro interrogativo: fino a che punto tutto questo è stato non voluto e non previsto? E se è stato voluto, quale obiettivo si vuole realmente raggiungere? La domanda è pertinente perché in gioco non c’è "solo" la questione economica, che sarebbe già abbastanza: penso alla politica estera, alle alleanze strategiche, al ruolo dell’Italia nella sicurezza internazionale. Voglio dire: vogliamo diventare autarchici, abolire le Forze Armate, liberalizzare le droghe, espellere tutti gli immigrati? Comunque la si pensi, non ci si può presentare in Parlamento, magari dichiarando di volerne conquistare il 100%, e fare scena muta, vuoto assoluto, su argomenti di questa portata. Soprattutto perché tali argomenti comportano implicazioni delicate e complesse, che non possono essere affidate alla "democrazia diretta", data la natura estrema delle conseguenze che una scelta sbagliata potrebbe produrre. Figurarsi, poi, (visto che il concetto ricorre, in M5S) una "rivoluzione" sbagliata.

    Manny

    • Di (---.---.---.216) 4 luglio 2013 08:18

      Perché ti arrovelli??? la risposta ai tuoi interrogativi Grillo l’ha già data da tempo: vuole la democrazia diretta e la decrescita felice. Due obiettivi che presuppongono la fuoriuscita dell’Italia dall’euro.

      Con il primo intende eliminare la funzione di mediazione dei politici, dei partiti, riducendo il parlamento a organo di pura ratifica delle decisioni scaturite dai referendum a getto continuo (Sostanzialmente lo stesso obiettivo di Guglielmo Giannini).

      Con il secondo - caso unico nel mondo - diventare più poveri per raggiungere un idilliaco mondo verde, ecologico, felice, che esiste solo nella mente dei più arrabbiati ecologisti.

      Se mai questo disegno dovesse trovare una iniziale attuazione l’Italia precipiterebbe in una crisi più tragica di quella subita nei primi 60 anni del 1500, quando mercenari francesi, spagnoli e tedeschi ridussero la parte più ricca dell’Europa ad un cimitero. I cui effetti ancora oggi sono rintracciabili nel nostro carattere nazionale, un solo esempio: "Franza o Spagna purché se magna"

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