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Benigni come Dante: una lettera per chiedere al comico di lottare contro i tiranni

Il prossimo 17 gennaio l'Università della Calabria (Unical), insignerà l'attore toscano della sua terza Laurea honoris causa.

Dopo quella in Filosofia ed in Lettere sarà ora il dipartimento di Filologia Moderna a cingere il capo del fiorentino con il prestigioso riconoscimento: motivo dell'incoronamento è l'indubbio ruolo di divulgazione culturale operato da Benigni con le sue letture ed esegesi di alcuni canti della Divina commedia, l'occasione è dovuta invece ai 40 anni della nascita dell'Università della Calabria.

In Italia parlare di Università e "baronato", nell'accezione più ampia possibile del termine, potrebbe risultare retorico, quasi un cliché trito accettato quasi da tutti; "senza raccomandazione non si va da nessuna parte", "i dinosauri ci sono sempre stati" e via dicendo tra mezze verità e luoghi comuni.

Credo però meriti attenzione il particolare caso dell'Unical: negli ultimi dodici anni (sui quaranta di vita dell'università) un solo docente ha ricoperto (consecutivamente) il ruolo di Magnifico Rettore: il professore Giovanni Latorre.


C'è chi ha letto un paradosso tra la longeva poltrona del Magnifico Rettore ed il "libero pensiero" per il quale Dante ha dovuto mangiare il salatissimo pane negli anni dell'esilio e l'ha espresso ed argomentato in forma di lettera aperta, indirizzata a Roberto Benigni in persona.

La lettera, scritta da Francesco Rende e pubblicata su facebook, merita di essere letta per intero (qui), nella speranza che raggiunga il proprio destinatario, riporto alcuni dei passi più interessanti:

Sai, Roberto, la situazione è un po' strana: tu stai per ricevere una laurea grazie al tuo lavoro su Dante, uno dei maestri del libero pensiero, cacciato da Firenze per le sue idee politiche, per il suo dissenso. Qui all'Unical, negli ultimi anni, è successa più o meno la stessa cosa: chi indosserà l'ermellino dinanzi a te è sul trono da un po' di tempo, precisamente dal 1999, e non ne vuole sapere di lasciare il suo posto...

... per farla breve, Robè, è allo stesso tempo Papa e Imperatore, guelfo e ghibellino, bianco e nero.

Chiedi di poter tenere la tua lectio magistralis all'aperto, festeggia con i tuoi colleghi in un ateneo che parafrasando il tuo Dante “libertà va cercando, ch' é si cara come sa chi per lei vita rifiuta”, sali su un palco all'aperto e fai in modo che possano ascoltarti davvero tutti.

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