Belpietro, Fini e il giornalismo del vale tutto (e niente)

L’indagine di Montecarlo a opera di Feltri per quanto superfla e incosistente si basava su fatti concreti; l’editoriale di Belpietro però anticipa un nuovo modo di fare giornalismo: quello del vale tutto, anche accusare a gran voce senza alcuna prova dimostrabile, tanto vale tutto.
Belpietro, direttore di Libero, dopo il suo scoppiettante editoriale, in cui parlava di un possibile attentato fasullo a fini per incolpare Berlusconi secondo fonti non certe e veritiere, si difende dalle accuse (giuste) di giornalismo del vale tutto o barbarico, qual si voglia, con un editoriale - video pubblicato dal sito del suo quitidiano.
Qui parla di un paese strano in cui un giornalista rivela una notizia e in cui non si indaga serenamente su tale notizia ma invece è il giornalista ad essere colpevolizzato. Belpietro, che è un abile affabulatore di mestiere, si difende così, capovolgendo come di consueto il ruolo delle parti. Accusare un'alta carica dello stato di avere organizzato un finto attentato ai suoi danni per incolpare a sua volta il premier senza uno straccio di prova riscontrabile o attendibile è già di per sé una gran bella sparata per attaccare senza esclusioni di colpo quella carica dello stato.
Una cosa del genere sarebbe giusto pubblicarla con delle prove certe e ben dimostradili ai lettori ma con questa lodabile indagine giornalistica si dimostra essere solo l'ennesimo scoop-farsa a cui ci hanno abituato belpietro& co.
Addirittura il caro Maurizzio si fa delle domande nel suo editoriale-rivelazione e si chiede: vero? Falso? Senza però darsi una risposta non sapendo nemmeno lui se ciò che ha ascoltato da questa fonte segreta è attandibile o meno. Siamo quindi giunti a un paradosso comico e divertente: il giornalista, pur non sapendo, scrive di accuse così pesanti con il solo ultimo scopo retrogrado di gettare un'ulteriore ombra sul nemico, traditore, fallito Fini. Da notare bene che gli aggettivi usati sono l'elegante etichetta belpietriana e del suo quotidiano che accostano sempre il nome del leader di FLI.
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