Abolizione delle province e legge elettorale: galassia del nulla risolto
C'e' un luogo lontano e impercettibile, dicono quasi fantascientifico, dove si discute dal lontano 1990 di abolizione delle province... sì proprio così... 1990... quando internet era stato da poco inventato, i computer erano delle scatole ingombranti, esisteva il Partito Comunista, ma non esisteva ancora l'ipod...
In questi giorni di tradizionale fermento politico in cui si discute di tutto e niente -come al solito del resto- mi riaffiora alla mente un altro tema sempre presente, ma al contempo sempre irrisolto: la famigerata legge elettorale. Se infatti la politica italiana è un’immensa galassia costellata da grandi cose da fare come l’abolizione delle province e la riforma fiscale che puntualmente non vengono fatte (è cosi da 20 anni), la legge elettorale occupa uno spazio di tutto rispetto in questa nostra galassia. Mi ritorna alla mente questo simpatico pallino perché in questi giorni sono a Vancouver, in Canada, a studiare e proprio nel civilissimo Canada la legge elettorale è simmetricamente opposta alla nostra. Qui infatti alle elezioni federali, per eleggere il Primo Ministro, la gente vota i partiti ed i suoi singoli "candidate". Il partito con più candidati eletti, che andranno ad occupare le sedie della House of Common a Ottawa, elegge il proprio primo ministro. Questo metodo, direttamente ispirato a quello anglosassone, è chiamato eloquentemente First-Pass-The-Post (cioè il primo che passa il traguardo). Qui contano prima di tutto i singoli: l’elettorato ha il potere decisionale di scegliere i membri del parlamento sia a livello federale (House of Common) che a livello provinciale. Nel nostro maledetto sistema proporzionale, come sappiamo, tutto ciò non è possibile e infatti ci ritroviamo la camera e il senato occupata da gente nominata e mai passata sotto il vaglio dei cittadini. Sempre tornando al sistema canadese se la HC è totalmente eletta, il Senato è tutto nominato; ma il potere legislativo del governo sta tutto nella HC. In British Columbia, provincia di Vancouver, nel 2004 i cittadini sono stati chiamati ad un referendum per passare al sistema proporzionale, ma l’iniziativa non ha riscosso alcun successo e il fronte del NO ha vinto senza tanti impicci. Del resto come si fa, dal punto di vista del cittadino, a rifiutare questo sistema: sei tu a decidere chi ti rappresenta giorno dopo giorno in parlamento, sei tu adecidere chi legifera e sei tu ad avere il potere di cambiare classe dirigente una volta che gli eletti hanno terminato il loro mandato. Nel nostro amato belpaese, dove da ventanni si professano I tagli ai costi della politica lasciando poi tutto perfettamente invariato, sarebbe opportuno mobilitarsi per un bel referendum sull’argomento, perche l’esempio di acqua, nucleare e legittimo impedimento sono lì a testimoniare che si può fare: people have the power! Anche perché se non ci muoviamo noi, si muovono loro. Vedi strane norme ad aziendam/personam che spuntano nella manovra finanziaria e di cui nessuno sa nulla.
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