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Basilicata: la sconfitta di Zingaretti e le vittorie di Lucano e Orsetti

L’effetto Zingaretti, che si ferma all'8,3%, non c’è stato in Basilicata. Crolla il MOV5s con 20,7%, stravince il centro destra al 43,8%. La regione vittima dell'Eni, vota Salvini, che si presenta con la maglia dell'Eni. Questa la contraddizione della Basilicata, ma in forme diverse dell'Italia tutta. L'Italia vittima del fascismo, vota i nuovi fascisti.

E a fermare i fascisti ,non basta la politica dell'unità dei partiti radicati nel territorio. Basta alla destra, non basta al PD e alle forze di sinistra. Per contrastare tutto ciò, non basta il centro sinistra che perde, ci vuole la sinistra radicale, che in Basilicata ottiene con Temutoli il 5 per cento.

La gente di sinistra non vota un partito che scimmiotta la destra. La gente di Destra, alla copia preferisce l'originale. E il trionfo in Italia, di una politica fascista, una stampa fascista, una tv che per qualche punto di share, fa da megafono. "Rebus sic stantibus" stando così le cose,l' obiettivo non può e non deve essere la conquista di voti,ma la conquista delle coscienze.

E per svegliare le coscienze, non basta il pragmatismo, la politica delle alleanze, ci vuole l'ideologia i valori applicati a battaglie concrete. E se Ricolfi e molti altri, chiamano tutto ciò nostalgia, pazienza, perché il punto non è la nostalgia, ma il suo contenuto.

La destra vince con la comunicazione, gli affari, ma anche con la nostaligia. I raduni, le commemorazioni, i saluti romani, le camicie nere non sono poca cosa in quel mondo, per la presenza in molti, in tanti, di scorie fasciste.

Basta con il pragmatismo che oltretutto è una linea conservatrice reazionaria perché vuole conservare la situazione data il dominio del capitale, la debolezza e subordinazione della gente, sia essa precaria o a posto stabile, indigena o immigrata, ci vuole la lotta politica,.

La lotta di Lucano, Casarin, Lorenzo Orsetti, il volontario italiano che combatteva in Siria accanto ai curdi e contro l’Isis. Gente che parla poco ed agisce molto, che da l'esempio che è disposta ad andare in galera per portare avanti le idee in cui credono.

E allora "fascistelli da quattro soldi" oggi gioite per la Basilicata, ma tremate per domani, quando la sinistra ritroverà la strada della lotta.

Foto: pixabay

Commenti all'articolo

  • Di Bartolomeo Pignattelli (---.---.---.240) 28 maggio 2019 07:36

    Riace, 27 mag – Riace premio Nobel per la pace. Riace capitale dell’accoglienza. La sinistra riparta da Riace.

    Mimmo Lucano “eroe” in esilio che torna nella sua città e rilancia il suo “impegno politico e sociale” eterno. Poi succede che si vota e Salvini prende il 30%. Perché esistono le “narrazioni”, quelle di Saviano per cui “il modello Riace è una cattedrale di libertà che innestatasi su un deserto lo ha reso florido di vita”, e poi esiste la realtà, quella del sito del ministero dell’Interno, dove le scelte reali dei concittadini di Mimmo Lucano premiano il segretario della Lega, quello che da mesi parla di “porti chiusi”. Perché i vicoli del piccolo borgo calabrese sono molto lontani dalle passerelle alla Sapienza, dalle ospitate tv e dagli endorsement internazionali di Wim Wenders e Ada Colau.

    Numeri impietosi

    La politica elettorale è fatta di numeri. Lega al 30,75%, Forza Italia al 9%, Fratelli d’Italia al 9,42%. Insomma a Riace il centrodestra a trazione “sovranista” sfiora il 50%. E l’indicazione specifica su Matteo Salvini è resa eloquente confrontando i dati del resto della provincia di Reggio Calabria, dove la Lega si “ferma” al 22%: a Riace il partito del ministro dell’Interno prende 8% in più rispetto ai comuni confinanti. E gli altri? Il Movimento 5 Stelle raccoglie il 27%, in linea con il dato del collegio meridionale, mentre il Pd si ferma al 17%, 3 punti in meno rispetto al resto della provincia reggina.

    Salvate il soldato Fratoianni

    E la sinistra? I verdi si fermano all’1,66%, mentre la lista denominata La Sinistra racimola il 2,17%. Eppure il loro leader, Nicola Fratoianni, era stato proprio tra i più accesi sostenitori del sindaco Lucano. Si era imbarcato sulle navi delle Ong e aveva parlato di “criminalizzazione dell’accoglienza” rispetto all’arresto del sindaco di Riace, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa etc.

    Perché la sinistra pur di difendere Mimmo Lucano e il sedicente “modello Riace” – che tra documentari e videoclip ci avevano raccontato essere condiviso dalla quasi totalità della popolazione – è riuscita a scagliarsi contro una parte della magistratura, arrivando a sostenere che Lucano fosse “colpevole di umanità”. Una posizione folle, o meglio fantascientifica. Chissà se il bagno di realtà di queste elezioni farà accendere qualche lampadina a sinistra.

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