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Atto di squadrismo a Viterbo

Cronaca, lettera di protesta e reazioni ad un attacco alle libertà da parte di membri di Casa Pound Viterbo

Diffondo la lettera di denuncia dell’Anpi (Ass. Naz. Partigiani d'Italia) riguardante l’assalto di stampo neofascista avvenuto il 25 marzo a Viterbo in cui dei “militanti di estrema destra, quasi tutti con le teste rasate e a volto scoperto, hanno compiuto un raid nell’ex cinema di via Macel Mattesco, in pieno centro storico, mentre era in corso un convegno organizzato da Rifondazione Comunista, Arci, Anpi e dall’associazione Fata Morgana sulle Foibe” (Nota completa QUI). Gli organizzatori dell’incontro, interrotto dall’azione squadrista rivendicata da CasaPound, hanno ricevuto la solidarietà, tra gli altri, del Sindaco Giulio Marini, di Sinistra Ecologia e Libertà, del consigliere regionale Pd, Giuseppe Parroncini e Miranda Perinelli, Segretario Generale Cgil Viterbo (Vedi Link). La rivendicazione: “Per quanto mi riguarda ci dovrebbero ringraziare per aver portato un po’ di gioventù in quella sala piena di vecchi parrucconi antifascisti - riferisce Alessandro Mereu di CasaPound - Che noia sarebbe stata se non avessimo portato un po’ di vento a sbattere le porte in quel simulacro ammuffito?!” (LINK). di Fabrizio Lorusso Link


La Lettera:

Ieri pomeriggio presso la sala Gatti a Viterbo, mentre era in corso una mostra nell’ambito di una serie di iniziative sulle foibe e sul confine orientale, organizzate dall’ANPI di Viterbo, ARCI, Ass.ne Fata Morgana e PRC, un gruppo di 30-40 persone hanno fatto irruzione nella sala rovesciando un banco con di libri, lanciando contro i visitatori volantini recanti slogan fascisti ed insultando i presenti che rimanevano impassibili; dopo aver occupato l'aula per alcuni minuti gridando insulti e minacce,sono scappati: tutto in pieno stile da ventennio fascista.

Da anni in Italia è in corso un’azione di rovescismo storico che pretenderebbe di mettere sullo stesso piano chi dopo l’8 settembre del 1943, si sacrificò combattendo il nazifascismo e chi, invece, morì combattendo dalla parte sbagliata e cioè al fianco dei nazisti; da anni anche a Viterbo si sono moltiplicate le azioni di uso politico dei morti in guerra, tentando a mani basse, e solo sulla base di indizi senza attente ricerche, di trasformare in martiri infoibati dai comunisti i soldati italiani morti sul fronte orientale, trasformando così dei caduti in guerra in eroi.


Queste azioni di chi non sopporta ed è incapace di confrontarsi civilmente, il risentimento di chi avrebbe preferito che gli italiani fossero stati fascisti fino in fondo, l’odio verso i partigiani ed i loro sostenitori, sono lo sbocco logico di una crisi di valori che da anni attraversa la società civile ed il mondo politico. Condannando questo grave atto intimidatorio, noi dell’ANPI facciamo appello a tutte le forze politiche ed a chiunque riconosca la Costituzione Repubblicana, perché si schieri con l’antifascismo, e non solo contro la violenza, togliendo così ogni legittimazione a questa gentaglia.

Chiediamo inoltre che tutti i Viterbesi sostengano e difendano le associazioni antifasciste da questi attacchi che fanno offesa ai martiri viterbesi antifascisti ed alla città di Viterbo intera; confidiamo infine che le forze dell’ordine facciano una vigilanza continua, e non intermittente, durante le tutte iniziative antifasciste che sono in programmazione. E’ solo grazie al sacrificio dei Partigiani antifascisti se l’Italia è stata rispettata dagli Alleati, che si dica forte.

Per il Comitato provinciale Anpi Viterbo Giuliano Calisti

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