Associazione mafiosa: 41 arresti tra Milano e Reggio Calabria, ma non c’è spazio in prima pagina
La notizia non merita più nemmeno le prime pagine, surclassata da altre più appetitose: i ricorsi per il referendum, MPS che avvisa gil azionisti che o passa la riforma o ciccia, l'ennesima notizia di sulla giunta romana, i confronti televisivi di Renzi, il pericolo Trump e la Brexit..
Ieri l'ennesima operazione di polizia giudiziaria per un'inchiesta di 'ndrangheta (l'operazione Lex) che, ancora una volta, ha agito a Reggio e qui in Lombardia.
Uno dei fermati è stato arrestato in ospedale, a Carate.
Le accuse, dei magistrati di Reggio sono le solite: "associazione a delinquere di tipo mafioso, detenzione di armi da guerra, traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni e lesioni gravi."
Solo che gli arresti sono avvenuti nelle provincie di Milano, Vibo Valentia, Pavia, Varese, Como, Monza e Cagliari, tra questi 41, anche un assessore del comune di Laureana di Borrello.
Che ci sia un pezzo di paese (e intendo un pezzo di istituzioni, di economia) sia sotto scacco delle mafie non interessa più a nessuno.
Ci sono altre emergenze.
Per esempio, leggere Chicco Testa su l'Unità dare lezioni di giornalismo a quei giornalisti (e solo loro) che sono contrari alla riforma.
Foto copertina: Jebulon/Wikimedia
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