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Alibi della politica italiana, fornito dal coronavirus

Alibi della politica italiana, fornito dal corona-virus


L’emergenza del corona virus può fornire un bell’alibi all’inettitudine dei politici italiani.
Sarà facile far dimenticare tutti i problemi che affliggono il paese e attendono una risoluzione che non arriva mai: Alitalia, Ilva, autostrade, Whirlpool, ripresa economico-produttiva, prescrizione giudiziaria, e via discorrendo. Aspetto di vedere che cosa succederà di qui alla fine di marzo data della celebrazione del referendum per la riduzione del numero dei parlamentari.

Quali manovre possono essere messe in campo per provocare un incidente che possa far cadere il Governo e provocare l’abolizione del referendum. Oppure quali stratagemmi stanno già studiando per vanificare l’efficacia giuridica del referendum, dopo la sua approvazione. Qualche cavillo per dichiarare incostituzionale la riforma stessa?

Siamo abituati a tutto. Niente più ci sorprende possa succedere. Nei decenni passati l’abbiamo visto succedere per il finanziamento pubblico dei partiti, per l’abolizione delle province, sta per succedere con l’abolizione dei vitalizi, che rischiano di essere restituiti e, in altrettante circostanze, quando stavano per realizzarsi riforme di vero cambiamento.
Né aiuta ad evidenziare le incongruenze e le contraddizioni, oltre i veri e propri errori se non le malefatte, della classe dirigente del paese, la pochezza culturale e morale di intellettuali e mezzi di informazione, schierati ideologicamente a difesa dei propri privilegi, ottenuti per i servigi offerti alle parti politiche di riferimento.

A tutti interessa, politici e non, la difesa del presente. Che succederà al Paese in futuro, poco importa. I giovani vadano a farsi fottere. Essi servono al più come bacino per il consenso elettorale; vedi le sardine o movimenti sinceri e spontanei, speranzosi di poter cambiare qualcosa.

Nella miriade di talk-show e nella selva di programmi televisivi, dedicati alle chiacchiere politiche, il fine è la trasmissione stessa, il pettegolezzo sui più esposti personaggi politici, la volgarità e la violenza verbale dei partecipanti, aspetti che fanno audience e portano pubblicità e spettatori.

Rari i discorsi seri sulle necessità reali della gente. Non una parola su come abbassare veramente la spesa pubblica, ineliminabile provvedimento per uscire dall’emergenza economica che dura da trent’anni. Abbiamo sprecato mille occasioni per migliorare la nostra situazione economica, grazie anche all’operato di Draghi. Invece continuano i nostri supereroi a promettere miracoli , là dove urgono realismo e buonsenso.

Ma - dice un proverbio latino- il Padreterno toglie il senno a quelli che ha deciso di mandare in rovina.
Siamo sulla buona strada.

Foto di Augusto Ordonez da Pixabay 

 

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