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Addio al nostro Belpaese. L’Italia scompare nel cemento

Nel nostro paese nei prossimi 20 anni la superficie occupata dalle aree urbane in Italia crescerà di circa 600 mila ettari, al pari ad un’erosione di75 ettari al giorno.

In pratica vengono “mangiati” ogni giorno alla nostra terra ettari di territorio. E’ quanto viene riportato nel dossier Fai del wwf dal titolo “Terra rubata, viaggio nell’Italia che scompare”. Le grandi lobby del cemento e del mattone, rubano così tesori naturalistici e paesaggistici, terreni agricoli e spazi destinati all’aggregazione sociale, che non saranno più restituiti all’ambiente ed alla collettività. Un processo quasi irreversibile e non poi così lento se si pensa che da qui a 20 anni, come denunciato, il nostro territorio sparirà, per lasciare spazio al cemento. Per fermare tutto questo, sempre Fai e Wwf propongono una “mappa del territorio”. Mettere limite all’urbanizzazione introducendo una nuova generazione di Piani paesistici, una moratoria per le nuove edificazioni effettuate dai comuni. Il censimento vero e reale degli effetti dell’abusivismo edilizio.

Dare priorità assoluta al riuso “dei suoli”, anche attraverso lo strumento della leva fiscale, penalizzando l’uso di nuove risorse territoriali. Procedere quindi ai cambi di destinazione d’uso, solo se coerenti ed il linea in materia di ambiente , paesaggio, trasporto e viabilità. E proprio in materia di cemento si sta facendo una stima in Italia anche degli edifici inutilizzati. Ma quanti sono? Nessuno lo sa con precisione. Attualmente sugli immobili sfitti andrà a gravare in maniera “pesante” l’Imu, l’imposta introdotta dal governo Monti. Ma il problema nel frattempo e che si prosegue in maniera incessante nella costruzione di case, nonostante negli ultimi tre anni siano rimasti invenduti 150 mila nuovi immobili. Il dato è confermato dalla Commissione Ambiente della Camera. Per questo il Forum Italiano per i movimenti ”per la terra ed il paesaggio” chiede una moratoria di tutte le pratiche edilizie che prevedono il consumo di nuovo suolo, e lancia un censimento del patrimonio edilizio esistente.

E’ in assoluto la prima inchiesta così accurata che sia stata mai realizzata in Italia, per quantificare il numero delle abitazioni e degli immobili ad uso commerciale e del terziario, che non sono utilizzati, vuoti e sfitti. I sindaci degli attuali ottomila Comuni Italiani, riceveranno una scheda di censimento elaborata da amministratori, architetti, nonché urbanisti e professionisti del settore. Dovrà essere compilata entro 6 mesi dagli enti locali, supportati dai comitati locali del Forum. Ci auguriamo che attraverso il Forum ed il censimento, possano davvero essere individuate tutte le case sfitte. Salviamo così quello che rimane nel nostro territorio, il polmone verde dell’Italia, dall’eccessiva invasione di mattoni e cemento, poiché anche il territorio e l’ambiente devono essere preservate per le generazioni a venire.

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