• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Addio Casaleggio. E’ morto "fare politica restando semplici cittadini"

Addio Casaleggio. E’ morto "fare politica restando semplici cittadini"

Tra i tantissimi il giudizio più calzante è senz'altro quello del Presidente della Repubblica Mattarella: "Un politico innovativo ed appassionato". L'innovazione portata alla politica da GianRoberto Casaleggio è semplice, come semplice è sempre stato lui, ma proprio per questo radicale ed innovativissima ed al tempo stesso antica: portare il principio di San Francesco, la semplicità appunto, in politica, in un movimento laico di animo popolare, che non per caso nasce proprio il 4 ottobre, giorno di San Francesco.

Ed il motto, ma anche il principio è proprio quello francescano applicato alla politica: "fare politica restando semplici cittadini". Se il principio è antico i riferimenti politico culturali sono tutti del XX secolo: Enrico Berlinguer, La Malfa, Pier Paolo Pasolini. I mezzi sono invece quelli del XXI secolo, specialmente "la rete" grazie a cui i cittadini possono partecipare tutti e subito, grazie alla quale è possibile la trasparenza più grande. I retori, i comunicatori, demandati a portare il messaggio del Movimento sulle platee sono principalmente due che non si sovrappongono ma affiancano i cittadini in piazza: un comico di successo, Beppe Grillo, ed un grande del Teatro, commediografo, interprete, scrittore, poeta, premio Nobel: Dario Fo. Due grandi interpreti demandati a portare nel teatro della politica "la parte" del Movimento, capaci di farlo con più serietà ed onestà di quanto facciano la maggior parte degli istrioni politici degli altri partiti: attori tra gli attori ma almeno coscienti di esserlo e che lo ammettono, non lo nascondono.

La mente ispiratrice invece è sempre stato lui GianRoberto, ma sempre in disparte rifiutando categoricamente, come San Francesco, il ruolo di prima donna, riservandosi sempre quello di semplice tra i semplici, cittadino tra i cittadini. Niente onoreficienze, e, soprattutto, niente gratifiche economiche. C'è infatti la consapevolezza di fondo che il denaro stia oggi distruggendo la politica così come all'epoca di Francesco la Chiesa. La convinzione che solo un ritorno alla centralità dell'uomo, dell'uomo nuovamente libero, dunque anche affrancato dal denaro, possa portare alla salvezza della politica ormai sempre più plutocrazia e sempre meno "cosa della città". Per la politica italiana (ma non solo) è la più radicale e sconvolgente delle rivoluzioni, come del resto lo fu quella di San Francesco per la Chiesa. Il fatto più "allarmante", ieri come oggi, è invero quello della giustezza di tutto questo confermata e sancita dalla realtà: dal nulla sorge in poco tempo una realtà ieri Spirituale/politica, oggi Civico/politica di livello nazionale e sovranazionale.

Da zero al 25% dell'elettorato italiano in pochi anni, al nascere di movimenti ispirati ai "Cinquestelle" in tutta Europa. GianRoberto avrebbe lasciato un testamento politico, nonostante, battagliero sino alla fine, non prevedesse di morire. Invero il testamento è lui stesso, la sua figura schiva e semplice, i suoi principi fondatori del Movimento. Sinché saranno seguiti la Politica ed il Movimento avranno ancora una speranza: GianRoberto Casaleggio è vivo sinché è vivo "fare politica restando semplici cittadini"...

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità